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Avete presente quello che si dice del calabrone? Che secondo la fisica non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola ugualmente. È un discorso che calza alla perfezione anche per la R 1250 Gs Adventure di Bmw, la versione “maggiorata” dell’icona tedesca che sfoggia un peso in ordine di marcia di 268 kg insieme con un’agilità da ballerina: da oltre un decennio è regina delle vendite (solo nell’ultimo anno ha ceduto il primo posto sul podio), pur avendo un prezzo di listino che parte da quasi 23mila euro e arrivi rapidamente a lambire i 30mila se ci si fa ingolosire dalla lunga lista degli optional (tra pacchetti Dynamic e Touring e tris di valigie costano oltre 2.400 euro e per avere la voce cattiva del terminale Akrapovic Slip-on come nel modello in prova bisogna spendere quasi mille euro).
Il motivo del successo della Gs è da ricercare nel mix riuscito di estetica inconfondibile e piacevole, guida adatta ai motociclisti di ogni esperienza e grande comfort di viaggio, anche per il passeggero che sulla Adventure è trattato da re, anche grazie alla posizione arretrata delle valigie.
Il segreto della guidabilità è nel motore boxer a fasatura variabile, arrivato alla cilindrata di 1.254 cc: eroga 136 cv con una coppia massima di 143 Nm; è sempre presente, indipendentemente dal regime di rotazione: riprende con vigore ed è in grado di allungare come pochi bicilindrici riescono a fare (la zona rossa inizia intorno ai 9mila giri); per esempio, riprende in sesta da meno di 2mila giri senza problemi.
Posizione e conformazione del motore, poi, contribuiscono ad abbassare il baricentro, così che nel misto la Gs Adventure mette in campo un’agilità sorprendente e dimostra di essere, oltre che comoda, anche molto divertente, in grado di tener testa a molte naked “sbarazzine”. Certo, nelle manovre da fermo, il peso e l’altezza della sella a 91 cm (ma è ribassabile a 89, e si può puntare su quella ribassata) possono complicare un po’ la vita ai piloti più brevilinei. Altro aspetto degno di nota è la risposta delle sospensioni; la Gs Adventure monta il sistema Dynamic Esa che regola le sospensioni automaticamente per l’utilizzo da soli o con passeggero e bagagli.
I puristi lamentano la sensazione di “galleggiamento” e di poco feeling con ciò che accade sotto le ruote, ma la realtà è che le Dynamic Esa è in grado d’interpretare e risolvere il 99,9% delle situazioni in cui vi troverete (lo 0,1% è per lo più limitato all’off-road). L’impianto frenante è potente e ben a punto, con l’Abs Cornering (“intuisce” se la moto è in curva) e la ripartizione della frenata che ripartisce la forza sui due assi nelle frenate più repentine; migliorabile, invece, in scalata il cambio elettronico che, specie a bassi giri, si mostra un po’ ostinato.
In generale, c’è davvero tanta elettronica in questa moto, ma è tutto ben gestibile tramite i comandi al manubrio (comoda la rotella sulla sinistra del manubrio) che intervengono sul display Tft a colori da 6,5” collegabile allo smartphone. La R 1250 Gs Adventure nasce per lunghi viaggi: il serbatoio da 30 litri (che però si stringe bene con le gambe e agevola la guida in piedi) e i 18-19 km/l garantiti dal (poco assetato) boxer promettono lunghi tragitti in sella.
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