Interventi

Una nuova idea di Europa nel ricordo di Guido Carli

di Romana Liuzzo

(denisismagilov - stock.adobe.com)

3' di lettura

Il 9 maggio di settantuno anni fa, in occasione di uno storico discorso a Parigi, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman raccontava la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra nazioni. Era il 1950. Gli albori della nuova Europa, della condivisione delle risorse prima dell’avvento del rigore monetario. Settantuno anni dopo, nel pieno della guerra al virus, i Paesi dell’Unione vivono forse per la prima volta un ritorno a quella forma di cooperazione. Non solo finanziaria, legata agli oltre 700 miliardi stanziati, quasi 249 destinati solo all’Italia. Non può essere solo il denaro, pur in quantità senza precedenti, a ridare linfa e spirito all’Unione. Occorre altro. E forse adesso c’è. L’arrivo, ma sarebbe più corretto parlare del ritorno in Italia di Mario Draghi costituisce un’indubbia svolta anche in termini di fiducia nell’Europa e nel domani pur difficile che ci attende. È stato assai chiaro il presidente del Consiglio in occasione dell’approvazione in Parlamento del Pnrr. Si è detto certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti. È stato un atto di riconoscenza verso il Paese e i suoi infiniti talenti, verso la capacità innata di dare il meglio e rinascere dalle ceneri proprio nei momenti più drammatici. Questa è l’Italia.

E in questo quadro, guardare oltre non è - per citare ancora il presidente del Consiglio - semplice ottimismo, ma fiducia negli italiani e nella capacità di lavorare insieme. Ottimismo non sconsiderato, lo ha definito il Capo dello Stato, frutto della certezza del fatto che dopo un anno in queste condizioni sarà possibile avviare un percorso di vera e propria rinascita. Non solo economica e finanziaria. Ma anche sociale, culturale, morale. È col medesimo sguardo intriso di un ottimismo non di maniera,ma consapevole e responsabile, che muove i propri passi e da lungo tempo la Fondazione Guido Carli che ho l’onore di presiedere. Ed è nel solco della memoria dello statista e servitore dello Stato, Guido Carli, tra i padri dell’unione monetaria europea, che celebreremo il Premio a lui intitolato. Premio che ogni anno ne rinnova la memoria e che mai come oggi fa tornare di estrema attualità lo spessore e l’impegno civile dell’ex governatore di Bankitalia e dell’ex ministro del Tesoro. Non è casuale che la rigenerazione del concetto stesso di Europa alla quale stiamo assistendo avvenga col concorso e sotto la presidenza italiana di Mario Draghi. Fu Carli, a volere con sè al dicastero come direttore generale l’allora giovane economista. Carli e Draghi, dopo quel fortunato incontro trasformato in una grande collaborazione, hanno proseguito i rispettivi percorsi. Ma sempre al servizio e nell’interesse dello Stato.

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Ricordare oggi Guido Carli, il suo concetto di Europa non matrigna ma madre provvidenziale, un’Europa fatta di crescita e solidarietà, può aiutare a costruire meglio la ripartenza. Costituirà una nuova occasione per rinnovare quella memoria, come ogni anno, la celebrazione del Premio, giunto alla dodicesima edizione. I premiati sono stati selezionati dalla giuria di eccellenze della Fondazione Guido Carli, sintesi perfetta del meglio che il Paese è in grado di offrire in tutti i campi. Ne fanno parte Gianni Letta, presidente onorario della Fondazione; Ornella Barra, Co-Coo for Walgreen Boots Alliance; Vincenzo Boccia, presidente della Luiss Guido Carli; Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore; Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, Claudio Descalzi, ad di Eni; Lavinia Biagiotti, Ceo e presidente di Biagiotti Group; Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo; Giovanni Malagò, presidente del Coni; Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri; Barbara Palombelli, giornalista; Antonio Patuelli, presidente dell’Abi; Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2; Francesco Starace, Ad e direttore generale dell’Enel. I 14 premiati questa volta non provengono solo dal mondo dell’economia e dell’imprenditoria, ma rappresentano anche cultura, sport e impegno sociale. Sarà questa la novità che segnerà l’edizione inevitabilmente speciale del Premio che - come Presidente della Fondazione Guido Carli - ho fortemente voluto, dopo la Convention di dicembre «Ri-Nascita Italia» e la lectio magistralis di marzo sul diritto alla felicità. Il 7 maggio si chiuderà idealmente un percorso perché un altro se ne apra. La speranza e l’ottimismo responsabile, «non sconsiderato», resteranno la mia, la nostra stella polare.

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