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Una politica di sistema per continuare a crescere

Tutte le aziende che fabbricano prodotti eccellenti ma non esportano hanno bisogno di aiuti

di Lorenzo Zurino

(Adobe Stock)

2' di lettura

L’Italia è uno dei maggiori Paesi esportatori e continuerà ad esserlo nonostante il difficile periodo storico. Basti pensare che, secondo stime di Sace, nel 2023 l’andamento dell’export continuerà a essere positivo, registrando un +5% sull’anno precedente e un valore di 600 miliardi di euro.

Ma anche le imprese esportatrici migliori, come quelle della lista dei Campioni dell’export 2023 di Statista e del Sole 24 Ore, hanno bisogno di sostegno del Sistema Paese per continuare a migliorare. E soprattutto hanno bisogno di sostegno le aziende fuori da questa lista, in particolare quelle che producono prodotti eccellenti ma che non esportano.

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Sono otto le proposte emerse durante la quarta edizione degli Stati generali dell’export, per spingere il made in Italy all’estero. Innanzitutto, bisogna tutelare il settore agroalimentare, partendo da una maggiore educazione alimentare nel mondo. Poi servono investimenti finalizzati allo sviluppo di una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile e interconnessa, migliorando la competitività del Paese, in particolare al Sud. Necessario anche puntare su nuove rotte commerciali, al fine di diffondere il made in Italy nelle economie emergenti, come Vietnam e Indonesia.

Sarebbe opportuno avere un piano strategico per far fronte alle difficoltà legate al caro energia, al caro logistica, al caro materie prime e alla perdita di geografie commerciali consolidate (come la Russia). Tutti fattori che influenzeranno l’export italiano. Sarebbe importante, inoltre, valorizzare l'industria farmaceutica italiana, con un maggiore controllo sui brevetti. Fondamentale, poi, puntare sui giovani e sulla loro formazione e affiancare consulenti ad hoc all’agenzia Ice nel supporto alle aziende italiane all'estero.

Su questi temi verterà il Forum italiano dell’export in Albania, a Tirana, il 27 e 28 marzo,che tornerà all’estero dopo le tappe di New York, Dubai e San Marino. Alla presenza del primo ministro Edi Rama e di due ministri, analizzeremo le nuove rotte dell’export e il ruolo dei Balcani nello scenario geopolitico attuale.

L’Italia può giocare un ruolo fondamentale sulla scacchiera internazionale, per i forti scambi relazionali e commerciali attivati dalle imprese paladine del made in Italy. In questo senso, il made in Italy rappresenta un fattore strategico per accelerare, valorizzare e consolidare il processo di sviluppo non solo italiano.

L’autore è presidente del Forum italiano dell’export

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