Una vacanza in Sicilia parte dalle sue dimore storiche
La villa che ha incantato Goethe e Steiner, un faro d'inizio Novecento, oppure un tetris di dammusi e piscine private. L'isola è la meta perfetta in ogni stagione, da riscoprire attraverso i gioielli di tre società di rental immobiliare.
di Laura Leonelli
5' di lettura
Se fossimo noi quest'anno i thinking traveller, i viaggiatori pensanti che, dopo anni di avventure all'estero, tornano a guardare all'Italia? Se fossimo noi quelli che cercano un nuovo orizzonte, un nuovo respiro, e lo trovano nell'isola più internazionale del Mediterraneo e nelle ville che, di quest'isola, sono le dimore più eleganti e originali, riservate a noi e ai nostri amori? Siamo in Sicilia, l'isola-luce dopo la paura degli ultimi mesi, l'isola-incanto e, se mai avessimo bisogno di una conferma, non dovremmo far altro che riascoltare le parole di Sigmund Freud: “La Sicilia è la più bella regione d'Italia. Un'orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria”. Di questa gioia grande, di cui abbiamo così bisogno, se ne sono accorti vent'anni fa, nel 2000, Huw e Rossella Beaugié, ingegnere lui e biologa lei, incontro a Parigi dove lavoravano entrambi e vacanza in Sicilia, terra natale di Rossella. Qualcosa, un'intuizione, un azzardo li spinge sullo Stromboli e, raggiunta la sommità del cratere, vedono tutto, lo splendore del mare e delle Eolie. Quel dispiegarsi di natura primordiale suggerisce l'inizio di un'altra vita, la nascita di The Thinking Traveller, sede a Londra, da quattro anni “first villa rental company” per i lettori di Condé Nast Traveller UK. La base del successo sono alcune delle più belle
proprietà siciliane, rigorosamente in esclusiva. Appartengono a questo club di eletti le prime tre delle sei magnifiche dimore che accoglieranno, perché non in autunno, quanti di noi cercano una casa lontano da casa. Se abbiamo dovuto vivere separati e spaventati negli ultimi mesi, pensiamo all'emozione di ritrovarci in famiglia e tra amici a Rocca delle Tre Contrade, a Santa Venerina, perla della collezione Think Exquisite di The Thinking Traveller, un soffio da Catania e dal suo aeroporto (fino a 24 ospiti, da 18.280 a 54.590 € a settimana). Sontuosa e rilassata, come solo una dimora aristocratica di proprietari terrieri può essere, la villa risale al 1850 e, allora come oggi, la circondano giardini, alberi secolari, orti, frutteti e un limoneto di sette ettari. A disposizione, 12 camere da letto su tre piani e una piscina che rinfresca solo a guardarla. Poteva mancare una cuoca siciliana che ci prepara piatti di trionfale bontà scegliendo solo ingredienti a chilometro zero? E possiamo resistere, sapendo che, a pochi minuti dalla nostra sdraio a bordo d'acqua, splende il fulgore barocco di Noto, Siracusa, Taormina e le spiagge di Fiumefreddo e Marina di Cottone? Volessimo essere solo “io e te”, potremmo preferire Villa DolceVita, novità 2020, altra atmosfera, contemporanea, ma eguale riservatezza (fino a 4 ospiti, da 4.170 a 6.780 € a settimana). Un piccolo regno a un passo dalla riserva naturale di Vendicari e alle
sue incredibili spiagge. Per gli uccelli, aironi, cicogne, fenicotteri, cormorani, l'oasi è il punto di approdo nella migrazione dall'Europa all'Africa e viceversa. Ma camminando lungo i sentieri s'incontrano anche le tracce di un'antica città greca, un villaggio bizantino del VI secolo, una torre sveva di avvistamento e una tonnara dei primi del Novecento. Se ci sentiamo marinai dopo aver passeggiato tra le memorie storiche della Sicilia, ripercorrendo le vestigia dei popoli che sono approdati su questa terra, allora la nostra casa è il Faro di Brucoli, costruito nel 1911: saliamo di corsa sulla lanterna e ammiriamo il panorama. Magnifico (fino a 6 ospiti, da 5.590 a 10mila € a settimana). Di quest'angolo di paradiso ne aveva scritto Giuseppe Tomasi di Lampedusa e nel racconto La Sirena si legge: “Il mare è colore dei pavoni, e proprio di fronte, al di là di queste onde cangianti, sale l'Etna; da nessun altro posto è bello come da lì, calmo, possente, davvero divino”. Cambio di paesaggio, cambio di coppia, di amici questa volta, e sono Vania Pinto e Fabrizio Ajello, catanese lei e palermitano lui, meravigliosa agenda di indirizzi siciliani e altri amici, da ogni parte del mondo, che chiedono dove andare e cosa fare nell'isola. Nasce così, quindici anni fa, Sicily Luxury Villas e il gioiello più prezioso di questa straordinaria collezione è Villa Valguarnera Villafranca, a Bagheria, capolavoro dell'architettura settecentesca, che aveva già incantato Goethe e Stendhal. Ma la ricchezza intellettuale ed esoterica di questa dimora, che nella pianta della villa, del viale d'accesso e del parco che li circonda riproduce la “chiave della conoscenza”, è storia presente e ha il volto, la voce, la vastissima cultura della Principessa Vittoria Alliata di Villafranca. Sua la proprietà, suo il racconto che percorre i vasti saloni affrescati del piano nobile, aperti su un'immensa terrazza da cui gli ospiti, non ultimo il filosofo indiano Jiddu Krishnamurti, avevano contemplato il mare. Una villa che ispira, anzitutto la padrona di casa, poliglotta e studiosa del mondo arabo che, a quindici anni, ha tradotto Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, e tuttora è la traduzione più bella ed evocativa. Qui ha vissuto anche Dacia Maraini, figlia di Fosco Maraini e Topazia Alliata, a sua volta figlia del principe Enrico Maria Alliata di Villafranca che, sull'esempio di Rudolf Steiner, altro habitué, aveva scritto nel 1930 il primo “manuale di gastrosofia naturista” in Italia, allora edito da Hoepli e oggi da Sellerio. Per chi è sensibile al romanticismo e alle grandi passioni, ricordiamo che, nel 1806, a Villa Valguarnera, Maria Amalia di Borbone incontrò Luigi Filippo d'Orléans. Lui la vide scendere le scale e fu amore a prima vista. Tre anni dopo il matrimonio a Palermo. Noi, ormai innamorati persi, siamo pronti per qualcosa di estremo. Ma prima riposiamoci nella pace azzurra e smeraldo di Villa Suite Acacia, 270 metri quadrati, la più sontuosa tra le ville private del Verdura Resort (fino a 6 ospiti, da 3mila € al giorno), vertice della Rocco Forte Hotels a un passo da Agrigento, tra aranceti, un percorso di golf a trentasei buche e una spa da sogno. Adesso sì, siamo pronti, stiamo già navigando verso Pantelleria e sentiamo che Gabriel García Márquez aveva ragione quando diceva che “non c'è posto sulla terra che faccia pensare alla luna così come Pantelleria, ma Pantelleria è più bella”. Su quest'isola, che gli arabi chiamavano Bent El Riad, figlia del vento, siamo i privilegiati ospiti di una delle dimore più spettacolari della collezione di Vania e Fabrizio, Villa Tenuta Nemo, tra Nikà e Rekhale, composta da quattro dammusi e due piscine. Chiudiamo gli occhi, luce fortissima, ascoltiamo il vento, appunto, e nel vento riconosciamo l'odore dell'origano, della lavanda, della mentuccia. Persino le pietre, di origine vulcanica, hanno un profumo, così ordinate nei muretti che dividono i campi, o alte a formare un giardino-fortezza nel quale crescono gli aranci. Quando diventano casa, hanno l'odore della freschezza degli uomini e delle donne che si ritrovano la sera sulla “passiatura”, la terrazza di fronte all'ingresso. Giornata intensa, il mare è esigente, scogli e acque cristalline. Un sorso di zibibbo, pasta e zucchine, un po' di tumma, formaggio fresco dell'isola, e un dolce, il bacio pantesco, ricotta e gocce di cioccolato. Mai stati così pensanti e così felici.
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