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Unesco: le colline del Prosecco sono patrimonio mondiale dell’umanità

I colli di Conegliano e Valdobbiadene diventano il 55esimomo sito italiano iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. L’iscrizione è avvenuta domenica 7 luglio a Baku, in occasione della 43esima sessione del Comitato mondiale dell’agenzia culturale delle Nazioni unite

di Giorgio dell'Orefice

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3' di lettura

Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, sono patrimonio dell’Umanità Unesco. L’iscrizione è avvenuta domenica 7 luglio a Baku in Arzebaijan dove si è tenuta la 43esima sessione del Comitato mondiale Unesco. Si allunga così la lista italiana di tesori iscritti nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità che già conta l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013), poi la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Falconeria, iniziativa cui l’Italia partecipa assieme ad altri 17 paesi e dal novembre 2018 l’arte dei muretti a secco.

Il voto all’unanimità e le «raccomandazioni»
Il Comitato ha approvato a pieni voti l’iscrizione delle Colline delle Marca, facendo proprie le valutazioni consegnate dagli esperti di Icomos (Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti) accompagnate da 14 raccomandazioni per il mantenimento dell’egida Unesco al sito. Sono raccomandazioni che spaziano dalla mappa dettagliata dei manufatti di architettura rurale a una migliore distinzione tra la «core zone» e la cosiddetta «buffer zone» (zona cuscinetto), per mitigare l’impatto ambientale degli insediamenti produttivi; dall’approfondimento del modello socio-economico in vigore alla pianificazione della sostenibilità a lungo termine del paesaggio culturale; dell’elaborazione di un piano strategico per lo sviluppo sostenibile e coerente del turismo e del ricorso alle energie rinnovabili a un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella gestione del sito.

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La soddisfazione di governo e regione Veneto
Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro delle Politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio: «Oggi è una giornata storica per il Veneto e l’Italia intera», ha detto Centinaio a Baku per la sessione Unesco. «Si tratta di un grande riconoscimento che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale. Una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che più caratterizza l'eccellenza del nostro made in Italy. Questo riconoscimento - ha aggiunto Centinaio - è un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità». Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli parla di «un nuovo obiettivo centrato». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Veneto Luca Zaia: «Ci avevamo creduto sin dall’inizio, dieci anni fa, quando demmo avvio al percorso per candidare questa porzione così unica e particolare del territorio veneto a patrimonio dell’umanità e ora, grazie anche agli approfondimenti richiesti da Icomos, siamo riusciti a portare la palla in meta».

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Nel 2019 vendite all’estero al +21%
Un risultato atteso che, commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, «riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere una produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale». Secondo l’associazione di categoria, l’aumento record del 21% delle vendite in valore nel 2019 sui mercati esteri, dove il Prosecco è il vino Made in Italy maggiormente esportato, figura tra i fattori che hanno portato all’importante riconoscimento. Propulsore e anima della candidatura sono stati i produttori del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, ha commentato il presidente del Consorzio del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Innocente Nardi che «negli anni che dalla proposta hanno portato al riconoscimento non hanno mai smesso di credere nell’unicità del paesaggio delle nostre colline ricamate dai vigneti, dai pendii impervi che richiedono fatica e lavoro interamente manuale. Da oggi l’impegno di tutti, in primis del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg in sintonia con l’Associazione di gestione del sito, di nuova costituzione, sarà rivolto alla conservazione e alla manutenzione dei beni paesaggistici iscritti, in coerenza con l’obiettivo di un equilibrato e armonico sviluppo economico e sociale».

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