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UniCredit debole dopo i conti sopra le attese, per analisti target «prudenti»

di Paolo Paronetto

Una veduta della Torre Unicredit nel quartiere Porta Nuova, Milano 4 Ottobre 2023. (Grattacielo, tower, palazzi) ANSA/MATTEO CORNER

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I risultati trimestrali migliori delle attese non scaldano il titolo Unicredita Piazza Affari: le quotazioni risentono anche dei realizzi dopo la buona performance della vigilia, seguita all'annuncio della partnership strategica con Alpha Bank. A frenare le quotazioni, spiegano dalle sale operative, può essere in parte la prudenza della banca che, pur avendo rivisto al rialzo le previsioni di ricavi per il 2023 (a oltre 22,2 miliardi da 21,5), ha mantenuto invariate quelle sull'utile netto (che tuttavia erano state alzate solo tre mesi fa). «E' prematuro», ha spiegato l'a.d. Andrea Orcel in una conference call con le agenzie di stampa. UniCredit prevede al momento un utile di almeno 7,25 miliardi e di dare ai soci almeno 6,5 miliardi, ma «questo non vuol dire che quei numeri rimarranno uguali», ha sottolineato Orcel.

L'istituto sta valutando ulteriori investimenti per accelerare la crescita e quindi al momento non è stato ancora deciso quanta parte dell'ulteriore crescita dei ricavi passerà all'utile netto, che in ogni caso sarà «ben superiore» a 7,25 miliardi. Quanto ai risultati di bilancio, la banca ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto contabile di 6,7 miliardi, in aumento del 67,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel solo terzo trimestre l'utile è aumentato del 35,9% a 2,3 miliardi, a fronte degli 1,9 miliardi previsti da un consensus tra gli analisti pubblicato sul sito dell'istituto. Tornando ai nove mesi, i ricavi sono aumentati del 24,7% a 8,1 miliardi, con margine di interesse a 4,7 miliardi (+66,7%) e commissioni a 3,1 miliardi (-6,2%). In calo dell'1,9% a 2,9 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 39% nel terzo trimestre.

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Sul fronte della solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è pari al 17,19% «al netto del dividendo di 2,3 miliardi maturato nei nove mesi e del riacquisto di azioni del 2022 per 3,34 miliardi, sostenuto da una generazione organica di capitale di 9,9 miliardi nei nove mesi». UniCredit non pagherà la tassa sugli extra profitti e accantonerà quindi 1,1 miliardi (cifra pari a 2,5 volte l'imposta) a riserva non distribuibile. «Con un utile di 6,7 miliardi conseguito nei nove mesi, il floor della guidance di 7,25 miliardi ci sembra conservativo con spazio per superare gli 8,5 miliardi», commentano gli analisti di Equita.

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