terzo trimestre 2018

Unicredit taglia l’utile a 29 milioni dopo le svalutazioni su Turchia e Iran

Le banche italiane superano il banco di prova degli stress test 2018

2' di lettura

Unicredit ha chiuso il terzo trimestre del 2018 con un utile di soli 29 milioni dopo aver svalutato per 846 milioni la propria quota nella turca Yapi e aver incrementato gli accantonamenti per le sanzioni americane sull’Iran in fase di liquidazione. L'utile rettificato è pari a 875 milioni, in crescita del 4,8% rispetto al dato analogo dello scorso anno ma inferiore ai 907 milioni previsti dal consensus di mercato. Il margine di intermediazione è salito del 2% annuo a 4,8 miliardi, con interessi netti a 2,76 miliardi (+7,2%) e commissioni a 1,6 miliardi (+2,5%). I costi operativi sono scesi del 7,7% a 2,6 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 53,8%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è al 12,11% su basi fully loaded.

La maxi-svalutazione di Yapi Kredi è legata al crollo patito dalla lira turca negli ultimi mesi. UniCredit controlla la banca turca attraverso una joint-venture paritaria con il gruppo Koc. La vicenda americana riguarda invece HypoVereinsbank (Hvb), l’istituto tedesco controllato da UniCredit citato in giudizio nel 2011 da una corte di New York per transazioni con entità iraniane soggette a sanzioni americane. Lo scorso agosto Hvb ha annunciato di aver accantonato 339 milioni di euro in vista di possibili penalità legate alla vicenda iraniana.

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UniCredit ha messo in cantiere specifiche «azioni correttive» per proteggere il proprio capitale. Oltre a una riduzione dei costi superiore ai target di piano, l'istituto punta alla «cessione di attività specifiche tra cui immobiliari» (operazioni non ancora approvate dal cda), a rendere «tutte le società del gruppo autofinanziate» riducendo «progressivamente al minimo le esposizioni infragruppo» e a una riduzione della sensitivity ai BTp del Cet1 «di circa il 35% entro la fine del 2019». In conference call l'a.d Jean Pierre Mustier ha precisato che la riduzione della sensitività avverrà mantenendo sostanzialmente invariato il portafoglio BTp, anche come duration, ma rimodulandolo al suo interno.

«I nostri risultati sono positivi e i nostri risultati operativi sono estremamente forti» nonostante il difficile contesto. Lo ha sottolineato l'a.d. di UniCredit Jean Pierre Mustier nel corso di una conference call con le agenzie di stampa. «Come team - ha aggiunto - continuiamo a concentrarci sull'esecuzione di Transform 2019, che resta in anticipo sul piano, e continueremo a lavorare duramente per confermare UniCredit come un vincitore paneuropeo».

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