Unidata acquisisce la milanese Twt e punta al mercato nazionale
La società romana quotata della fibra otticaha in corso un’iniziativa per cablare le zone grigie del Lazio entro il 2025
di Simona Rossitto
3' di lettura
Unidata, società romana quotata della fibra ottica, si espande e punta ad acquisire una dimensione nazionale. L’azienda, come spiega il presidente Renato Brunetti, dopo aver siglato a fine novembre l’accordo per l’acquisizione della milanese Twt, società di servizi di connessione e comunicazione con focus sul segmento B2B, al closing previsto per febbraio potrà contare su nuova dimensione e nuove prospettive. Un’operazione che contribuirà a far uscire Unidata dai confini di operatore regionale laziale che finora l’hanno caratterizzata. Tutto ciò, spiega Brunetti, avviene in un contesto di consolidamento del settore delle telco che proseguirà e di cui Unidata vuole far parte. In prospettiva, la società al momento non ha urgenze di operare nuove acquisizioni, ma guarda sempre a realtà, in genere piccole, di infrastrutture e servizi. L’interesse è per operazioni di carattere industriale, non finanziario. «Il consolidamento – prosegue Brunetti - è un processo auspicato da più parti nel settore delle telecomunicazioni italiane, ed è una tendenza in atto anche a livello europeo».
La società, inoltre, ha in piedi un’iniziativa per cablare le zone grigie del Lazio con Cebf, il fondo europeo che vede il coinvolgimento, tra l’altro, di Cdp e dalla Caisse des Dépôts francese, e che non entra nelle società già esistenti ma crea col partner nuove realtà (in questo caso attraverso Unifiber). «Abbiamo cablato molti centri della provincia di Roma, stiamo lavorando prevalentemente in questa area, ma anche nelle altre province del Lazio come Latina e Viterbo». Per Unifiber l’obiettivo è quello di realizzare una rete in fibra ottica di alta qualità, ad accesso aperto agli utenti residenziali ed aziendali nelle aree grigie della Regione Lazio, che coprirà, in seguito all’ampliamento dell’investimento, 193.000 unità immobiliari residenziali e 8.000 aziende. Un processo che si concluderà, aggiunge il presidente, «entro il 2025».
Tornando all’operazione con Twt, il cui accordo è stato raggiunto a novembre, grazie alla nuova acquisizione «si potrà uscire da una logica regionale. Twt è basata a Milano, saremo in questo modo più grandi e avremo una struttura nel Nord Italia. Recentemente – dice Brunetti - abbiamo aperto anche una sede a Bari. Dopo il closing con Twt, saremo dunque un’azienda con sede a Roma, Milano e Bari. La Puglia, peraltro, è per noi la regione del Sud più promettente e importante». Un aspetto saliente dell’acquisizione è quello relativo al completamento dell’offerta di Unidata che, grazie a Twt, potrà quindi «offrire tutta una serie di servizi, complementari a quello che noi facciamo a livello infrastrutturale». Sul piano della dimensione, dopo il closing, «avremo un’azienda che supererà nel 2023 i 100 milioni di fatturato e più di 200 dipendenti, ci posizioniamo tra le prime 10-12 del settore, e siamo la seconda realtà a controllo italiano dopo Open Fiber».
Per finanziare l’operazione, l’azienda punta soprattutto sull’aumento di capitale da 50 milioni che ha avuto un primo via libera in assemblea. «Potremmo effettuarlo – spiega Brunetti – in più tranche, speriamo che l’aumento di capitale, che vogliamo realizzare entro l’anno, ci finanzi la maggior parte del costo dell’acquisizione, in modo da restare un’azienda con debito basso». Una volta andato in porto l’aumento di capitale, l’azienda ha all’orizzonte anche il translisting, ovvero il passaggio dall’attuale Egm al segmento Star di Borsa Italiana. Con l’acquisizione, Unidata farà delle operazioni di razionalizzazione, ma non sono in vista tagli occupazionali. Relativamente al marchio non sono ancora state prese decisioni, ma sicuramente «quello di Unidata resterà, non è escluso resti anche quello di Twt». Il gruppo Unidata ha chiuso il terzo trimestre 2022 con un fatturato pari a 14,5 milioni, in crescita del 71% rispetto agli 8,5 milioni dello stesso periodo del 2021, in linea con le aspettative esposte in piano industriale. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 è risultato pari a 5,8 milioni, rispetto ai 2,2 milioni al 31 dicembre 2021, e ai 4 milioni al 30 giugno 2022. Un aumento dovuto principalmente alle attività legato allo sviluppo dell’infrastruttura in fibra sulle aree industriali del Consorzio Asi Bari e alla realizzazione della rete per la partecipata Unifiber.
loading...