Unione italiana food: pasta, caffè e cioccolato trainano fatturato ed export
Nel mondo un prodotto su due proviene dal perimetro Unionfood: nel 2022 crescita del giro d’affari del 12% a 51 miliardi. Il neopresidente Paolo Barilla: per crescere ancora sgombrare il campo da posizioni ideologiche che mortificano l'innovazione e il futuro di tante imprese e territori
di Emiliano Sgambato
2' di lettura
Un prodotto agroalimentare italiano su due consumato nel mondo proviene dalle imprese aderenti a Unione Italiana Food. È il dato comunicato dalla stessa associazione in occasione dell’Assemblea annuale in cui è stato ratificato il passaggio di consegne da Marco Lavazza a Paolo Barilla.
Unione italiana food rappresenta infatti oltre 20 categorie merceologiche, più di 900 marchi, 550 aziende dislocate su tutto il territorio nazionale e più di 100 mila occupati, con una quota export di 18 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al 2021.
Un report di Fondazione Edison ha considerando i principali comparti rappresentati da Unione Italiana Food (succhi di frutta e di ortaggi lavorati e conservati, gelati, fette biscottate e biscotti, prodotti di pasticceria conservati, paste alimentari, cuscus e prodotti farinacei simili, cacao, cioccolato, caramelle e confetterie, tè e caffè, preparati omogeneizzati e alimenti dietetici) evidenziando come l’Italia sia al primo posto in Europa (davanti a Germania, Francia e Spagna) per valore della produzione e numero di occupati.
Secondo l’Annual Report 2022 di Unione Italiana Food, «l’amore globale per il food italiano e quello che rappresenta ha superato anche due anni estremamente difficili» grazie ad «una sintesi perfetta tra identità e innovazione». A parlare – anche se ora la sfida è superare anche la frenata congiunturale del 2023, che sembra coinvolgere, almeno in parte, anche le esportazioni – sono i risultati: il fatturato aggregato è aumentato infatti del 12% e sfiora ormai i 51 miliardi di euro. A crescere – anche se ovviamente pesa l’inflazione – sono soprattutto pasta (+23,6%) e caffè (+18,4%). Nel dolciario buoni risultati soprattutto per il cioccolato e la confetteria (per entrambi, +17%). Bene anche i surgelati (+8,7%).
Sui mercati esteri, dove la crescita è a doppia cifra per tutti i comparti, la parte del leone la fanno pasta (+31%), caffè (+26,5%), confetteria (+26,7%) e conserve vegetali (+20,7%).
L’Assemblea di Unione Italiana Food ha ratificato la nomina della nuova squadra di presidenza che guiderà l’associazione nel prossimo quadriennio. A succedere a Marco Lavazza come presidente di Unione è Paolo Barilla, al suo secondo mandato. La squadra di vicepresidenza è stata quasi in toto riconfermata con Antonio Casana (Solana Spa), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle Spa), Riccardo Felicetti (Pastificio Felicetti Spa) a cui si è aggiunta una nuova nomina, quella di Alberto Bauli.
«Il Made in Italy sta avendo successo sui mercati internazionali – afferma Barilla – e come associati di Unionfood ne siamo molto orgogliosi, sia per la qualità dei nostri prodotti che per il messaggio che divulghiamo dello stile di vita italiano, sempre più apprezzato e inimitabile. Per continuare a sviluppare il Made in Italy nel mondo, abbiamo bisogno di collaborare con le istituzioni per essere sempre più efficaci nell'utilizzo delle risorse disponibili per creare valore per tutta la filiera italiana e sgombrare il campo da posizioni ideologiche che mortificano l'innovazione e il futuro di tante imprese e territori».
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