Unione Napoli: la questione meridionale in cima al programma di Jannotti Pecci
Approvata all’unanimità anche la squadra del presidente designato
di Vera Viola
3' di lettura
Il Consiglio Generale di Unione Industriali Napoli ha approvato all'unanimità il programma 2022-2026 e la squadra presentata dal presidente designato, Costanzo Jannotti Pecci. Nel programma è centrale la “Questione Meridionale”. Si parla inoltre di fisco, formazione e lavoro e di intensi confronti con istituzioni e mondo della ricerca e delle università. Jannotti Pecci sarà coadiuvato da una squadra di industriali che rappresenta complessivamente 8500 dipendenti.
Priorità alla questione meridionale
«Solo con la crescita del Sud sarà possibile ridurre il debito pubblico anomalo italiano, un rischio per la stabilità della stessa Unione europea», ha detto il presidente designato. «L'Associazione _ si legge nel Programma di Jannotti Pecci – è di fronte a una svolta epocale, tra pandemia, crisi energetica, conflitto in Ucraina, necessità di una innovazione digitale del sistema sociale e produttivo, contrasto agli effetti dannosi del climate change». In questo difficile contesto, «il Mezzogiorno deve diventare un nuovo motore produttivo del Paese, ma perché ciò avvenga occorre ottimizzare l'utilizzo delle risorse del Pnrr e di tutte le altre fonti disponibili, assicurando una governance adeguata per la realizzazione dei programmi previsti, a partire dal potenziamento infrastrutturale, e valorizzando il ruolo dell'impresa attraverso il metodo del partenariato pubblico-privato». «L'Unione Industriali cercherà il confronto con i vari livelli istituzionali – precisa il programma – con idee e progetti elaborati con il contributo strategico di organismi come Fondazione Mezzogiorno e Campania Digital Innovation Hub, e con un costante monitoraggio di istanze e criticità espresse da imprese e territorio»
Fisco e formazione
Il rilancio della politica industriale – si legge nel programma approvato – secondo le linee direttrici della transizione ecologica e digitale, deve passare per l'espansione della base produttiva meridionale, sostenuta da misure come la decontribuzione per almeno un decennio, l'azzeramento delle addizionali regionali Ires e Irap, l'ottimizzazione dell'utilizzo degli strumenti dedicati alle imprese nel quadro del Pnrr: dal credito di imposta ai contratti di sviluppo, dai contratti di filiera ai partenariati e agli accordi per l'innovazione. Si evidenzia inoltre che «Occorre formare profili innovativi in grado di governare l'impresa 4.0, ma anche quadri intermedi che sappiano coniugare tradizione e innovazione. Va incrementato il numero dei laureati in discipline Steam, così come occorre diffondere gli Its e i percorsi formativi accelerati post-diploma. Per valorizzare e consolidare il patrimonio produttivo locale e supportare start up e imprese innovative».
Infrastrutture da rilanciare
Forte sarà l'impegno per dare concretezza a progetti di crescita fondamentali per il futuro del porto di Napoli, per l'elettrificazione delle banchine e l'approvvigionamento di propellenti alternativi, per l'integrazione con gli altri nodi di trasporto e con gli interporti.L'Unione Industriali punterà anche a dare all'industria del turismo una rinnovata capacità competitiva. L'Associazione sarà al fianco altresì delle manifestazioni culturali di maggiore rilevanza. Promuoverà con diverse iniziative l'industria culturale, con un'attenzione particolare per il Teatro San Carlo, simbolo universale e prestigioso della città.
Una squadra che fattura 2 miliardi
La squadra che affiancherà Costanzo Iannotti Pecci complessivamente fattura 2 miliardi e conta in totale 8500 dipendenti. È composta da: Gabriele Fasano (Transizione digitale, Semplificazione per le imprese ), Sergio Maione (Affari interni e gestione patrimoniale, con funzioni di vice presidente vicario), Giancarlo Fimiani (Valorizzazione del capitale Umano, Ricerca & Sviluppo, Università), Vittorio Genna (Competitività del territorio, Aree Industriali, Economia del mare, Attrazione degli Investimenti), Carlo Palmieri (Fisco, Affari Economici, Credito & Finanza), Nicola Giorgio Pino (Politiche Industriali, Filiere Produttive, Internazionalizzazione), Carlo Pontecorvo (Politiche Energetiche, Transizione Ecologica, Sostenibilità Ambientale). E ancora, Luigi Salvatori (Relazioni Industriali, Rapporti con le Categorie Datoriali e Professionali), Maurizio Manfellotto (Smart City, Mobilità e Sistema Infrastrutturale), Anna Del Sorbo (Welfare, Responsabilità Sociale delle Imprese, Coesione e Marketing Associativo, Parità di genere), Alessandro Di Ruocco (Start Up – Passaggio Generazionale – Education e Politiche per i Giovani).
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