13ESIMO SALONE DELLO STUDIO IN ITALIA

Università: più collaborazioni con Tokyo

Confronto tra i responsabili di 25 Atenei per accelerare sugli scambi di studenti e docenti. In vista la negoziazione di un accordo tra le rispettive Conferenze dei Rettori

di Stefano Carrer

3' di lettura

«Quanti corsi di laurea triennali in lingua inglese avete?». E' la domanda principale che si sono sentiti rivolgere i Rettori dei 19 atenei italiani che – assieme a sei scuole di specializzazione e 18 istituti di lingua italiana – hanno partecipato al “Salone dello Studio in Italia 2019” a Tokyo, organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l'Ambasciata e l'Associazione Italo-giapponese. Lo riferisce il Rettore dell'Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, che ha guidato la missione su delega della Crui (Conferenza dei Rettori) e firmato – con il protettore Matteo Kalchschmidt – accordi di collaborazione didattico-scientifica tra Bergamo e tre atenei giapponesi: Aoyama Gakuin University, Kanagawa University e Kwansei Gakuin University. «Vogliamo affiancare all'attività formativa “standard” corsi comuni e accordi tra università per mettere a fattor comune competenze e percorsi, spingendo il sistema universitario italiano verso l'alto nelle classifiche internazionali e rispondendo alla forte spinta verso l'internazionalizzazione che sta diffusamente interessando le università italiane», evidenzia Morzenti Pellegrini.

Rettori a confronto. La novità di quest'anno è stata una giornata specifica di confronto tra i responsabili delle istituzioni italiane e quelli di 25 atenei giapponesi sulle prospettive dei programmi di internazionalizzazione e co-education in entrambi i Paesi, nell'ottica di favorire sempre più un interscambio di studenti e docenti. «Sono tre le criticità che ci sono state rappresentate – dice il Rettore di Bergamo . Anzitutto, la scarsità di corsi triennali in lingua inglese in Italia: su questo dovremo fare una riflessione in sede Crui. In secondo luogo, i test di ammissione dovrebbero essere, per studenti che non hanno una formazione di cultura italiana, calibrati in modo da non renderne quasi impossibile il superamento: non si dovrebbe chiedere a studenti giapponesi cose troppo specificamente ‘italiane'. In terzo luogo, ci sono state segnalate difficoltà di ordine burocratico, su visti e permessi di residenza, per permanenze superiori a sei mesi».

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Verso un accordo tra Conferenze. Morzenti Pellegrini anticipa che ora l'obiettivo ora è quello di arrivare nei prossimi mesi , tramite i ministeri interessati (Esteri e Miur), a firmare un accordo tra le Conferenze dei Rettori dei rispettivi Paesi.
Giunto alla tredicesima edizione, il Salone dello Studio in Italia ha visto la presenza anche del Ministero dell'Educazione, Cultura, Sport e Tecnologia giapponese (MEXT), nell'ambito del progetto “Tobitate! Ryugaku Japan”, che sostiene con borse di studio gli studenti giapponesi diretti all'estero. «Il Salone rappresenta una iniziativa senza eguali di promozione in Giappone della lingua e cultura italiane - afferma Giorgio Starace, Ambasciatore d'Italia a Tokyo -Un'occasione preziosa d'incontro tra il nostro sistema universitario e migliaia di studenti giapponesi, il cui interesse per il nostro Paese e la sua offerta formativa cresce di anno in anno”. L'intensificazione dei rapporti strutturali tra gli atenei dei due Paesi, sia per l'istruzione sia per la ricerca – sottolinea inoltre Starace - è fondamentale per la promozione del settore produttivo italiano, che giova della rete di relazioni che si viene a creare grazie alla collaborazione universitaria.

120mila volantini e una Guida. La “Guida allo studio in Italia”, pubblicazione che accompagna il Salone dal 2012, è stata distribuita in 10 mila copie a circa 2000 tra scuole e università nipponiche, mentre i volantini pubblicitari dei singoli eventi hanno raggiunto le 120 mila copie. Secondo Paolo Calvetti, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, la novità di quest'anno – ossia lo specifico convegno al quale hanno partecipato 45 università, italiane e giapponesi, equamente distribuite tra i due Paesi – è stata una importante occasione per Rettori, Prorettori e celegati alle relazioni internazionali, di discutere le prospettive per intensificare i rapporti in ambito universitario di collaborazione scientifica e didattica tra Italia e Giappone. Sono state anche valutate, insieme al consigliere per la cultura della Delegazione Europea di Tokyo, le possibilità di avvalersi dei nuovi programmi europei per il sostegno di consorzi universitari e programmi comuni con le università giapponesi.

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