Universo rosé: dalle Dolomiti alla Calabria, in tour con la nostra sommelier
A lungo rimasto nell'ombra di bianchi e rossi, il rosato è in crescita costante per qualità, premi e consumi. Non più solo tendenza estiva, suggerisce un viaggio che parte dai vini fermi e percorre tutto lo stivale. Con una digressione francese.
di Barbara Sgarzi
6' di lettura
Una crescita costante, e più fra gli uomini che fra le donne. A smontare definitivamente il cliché del vino rosato definito, almeno in Italia e con una punta di sessismo, “vino per donne”, ci pensano i dati dall'Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, ricordati alla recente rassegna Bererosa : «Nel 2022 in Italia il tasso di penetrazione del consumo di rosati è più alto tra gli uomini che tra le donne (66% contro 61%). Significativa anche la crescita nella grande distribuzione: 5% per i rosé contro lo 0,9% degli altri vini». Risultati probabilmente dovuti all'ingresso sul mercato di giovani consumatori, che notoriamente hanno meno pregiudizi legati al genere. E per dare maggior visibilità ai vini dalle bellissime nuance rosate, esiste su Change.org una petizione del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino all'Unicode Consortium, l'ente californiano che sovrintende alle regole della scrittura informatica, per avere sui cellulari un'emoji con un bicchiere di rosé, dato che al momento si può scegliere solo fra il classico rosso e i calici di bollicine. Se anche da noi, come da sempre in Francia, il rosato diventerà presto un vino da tutte le occasioni e tutte le tavole, è indubbio che la bella stagione, le cene all'aperto e le temperature in salita lo rendano il compagno perfetto per le prossime serate. Qui vi portiamo da un capo all'altro dell'Italia, alla ricerca di tutte le sue sfumature di gusto e colore dei rosé fermi. E in abbinamento suggeriamo Manuale di conversazione sui grandi vini rosa firmato da Andrea Gori, sommelier, wine writer e proprietario della trattoria Da Burde a Firenze. Un libro che racconta la via italiana al drink pink, una produzione sempre più variegata, ricca e di tendenza (Trenta Editore, 12 euro).
Il rosé nasce in Italia durante la Seconda guerra mondiale: nel 1943, in Salento, l’azienda Leone De Castris produce il primo Five Roses, Salento IGT ottenuto da 90% Negroamaro e 10% Malvasia Nera. Nella versione Anniversario, prodotta per i primi 50 anni della cantina, è di un bel rosa corallo luminoso, con al naso sentori di frutti di bosco e frutta rossa, tra cui la ciliegia, il mirtillo e il ribes e note di fiori di sambuco. Fruttato, pieno e sapido all'assaggio. Prezzo 11,50 euro.
E la Puglia, patria del rosé, da allora fa solitamente incetta di premi. Al Pietra Rosato 2022 di Menhir Salento è andata la Gran Medaglia d'Oro all'ultimo Concours Mondial de Bruxelles oltre al premio speciale “Italia Rosé Revelation”. Blend di Primitivo e Susumaniello da splendidi vigneti tutti da guardare, nelle campagne tra Palmariggi e Minervino di Lecce, ricche di monoliti preistorici, è un vino vellutato, ma fresco e persistente grazie a sentori di pompelmo e ciliegia. Prezzo 12 euro.
Un bel colore ramato per il rosato da Nero d'Avola da vigne che guardano il mare. Rosato Menfi Doc La Bambina di Cantine Barbera ha un bouquet di rosa selvatica, anguria e limone e una piacevole sapidità al palato.
Anche la Calabria ha una tradizione di rosé radicata negli anni. Non per niente il premio Vino Rosato dell’Anno 2022 della Guida Vini d'Italia è andato a Zero Gaglioppo Rosato 2020 dell'Azienda Agricola Brigante . Un vino innovativo non solo perché prodotto con il gaglioppo al posto del tradizionale Cirò, ma perché a zero, appunto: zero solfiti, lieviti e filtrazioni. Profumato di frutti rossi, agrumi e con una lieve speziatura, un naturale che ha conquistato i Tre Bicchieri Gambero Rosso. Prezzo 21,90 euro.
Da vigne a strapiombo sul mare, fra i suoi giustamente pluripremiati bianchi, Marisa Cuomo ogni anno tira fuori dal cilindro anche questo Costa d'Amalfi Rosato 2021 . Profumato di petali di rosa, ribes e spruzzi di salsedine, ha un sorso dall'ingresso asciutto e fresco, perfettamente bilanciato dalla morbidezza del finale. Una certezza. Prezzo 15 euro.
Aglianico vinificato in rosa e affinato per 12 mesi in barrique, profumato di lamponi, pepe rosa e melagrana e intenso e affilato all'assaggio, il Rogito Basilicata IGT 2021 di Cantine del Notaio , rosé di una delle cantine simbolo della Basilicata è fra quelli con più personalità e un ottimo rapporto qualità-prezzo. Prezzo 14 euro.
Montepulciano d'Abruzzo al 100% per il Cerasuolo D'Abruzzo Superiore Doc Cortalto di Cerulli Spinozzi , azienda in provincia di Teramo fortemente orientata alla valorizzazione delle uve regionali e in particolare della denominazione Colline Teramane. Breve macerazione a freddo e un riposo sulle fecce per almeno tre mesi per un Cerasuolo brillante, profumato di ciliegia e sostenuto da aromaticità e buona struttura alcolica. Prezzo circa 10,50 euro.
Tra il mare e le vigne, vendemmiato all'alba e trattato con tutta la delicatezza possibile, Frescobaldi Aurea Gran Rosé 2020 è la firma della tenuta Ammiraglia, in Maremma. Vermentino e Syrah, quest'ultimo vinificato in bianco e aggiunto anche come vin de réserve, in una piccola selezione della vendemmia precedente maturata in barrique per 20 mesi. Brillante e tenue come oro rosa, ha un bouquet ricco di frutta dove spicca la pesca nettarina ed evolve nel tostato. Minerale e persistente al palato, è un rosé morbido ed elegante. Prezzo 30 euro.
Sempre dalla Toscana arriva A Toscana Rosato IGT 2021, Fattoria Aldobrandesca, di Antinori . Qui la sorpresa arriva dall'aleatico, uva aromatica e di grande carattere che dai terreni vulcanici trae una forza vibrante. Un tenue rosa corallo, una grande intensità aromatica che alterna la rosa, tipica del vitigno, all'albicocca, al lampone al litchi. Fresco e teso al palato, per un risultato complessivo di grande equilibrio e piacevolezza. Prezzo 30 euro.
Dagli specialisti del vermentino ligure, Cantine Lunae , che con questo vitigno stanno sperimentando e innovando moltissimo, anche sotto il profilo della longevità e invecchiamento, arriva Mea Rosa, Liguria di Levante Igt da vermentino nero. Breve macerazione a freddo sulle bucce, e affinamento in acciaio per un vino color melograno che affianca alle classiche note di frutti rossi quelle delle erbe aromatiche e una sottile nota speziata. Prezzo 9,90 euro.
Insieme alla Puglia, il Veneto è un'altra regione che da sempre tiene alta la bandiera del rosato in Italia, da ben prima che diventasse di moda. Phasianus, Chiaretto di Bardolino di Monte Zovo , è modellato dal clima e dai venti sponda orientale del Garda. Con un 60% di corvina, 20% di corvinone e 20% rondinella, una vendemmia tardiva e manuale, ha un rosa brillante e i classici profumi di fragolina e lampone, mentre al sorso è fresco e secco. Prezzo 15,50 euro.
Da una terra di grandi rossi come il Piemonte, non ci si aspetterebbero grandi rosati e invece, grazie alla versatilità del nebbiolo, i risultati sono ottimi. Il Langhe Rosato 2021 di Josetta Saffirio è di un rosa quasi trasparente, con riflessi aranciati e profumi di viola, tipici del vitigno. Una festa di frutta fresca ed esotica al palato su sentori leggermente agrumati. Per chi, anche con pesce e crostacei, non ama comunque bere bianco. Prezzo: 11 euro. Nebbiolo e una piccola parte di Syrah da uve della zona del Barbaresco per il Langhe Doc “Rosy” di Pio Cesare . Da una delle cantine storiche delle Langhe, un rosé quasi ambrato, di grande corpo, struttura e longevità, prodotto in poche bottiglie. Sapido e speziato, basta un sorso per comprendere che donna di carattere fosse nonna Rosy, la nipote del fondatore della cantina alla quale questo vino è dedicato. Prezzo 18 euro.
Un rosé de saignée (letteramente “sanguinamento”, in gergo enologico macerazione con contatto con le bucce, che donano il colore) l' Elena Walch , Rosé 20/26 ha una nuance tenue, esaltata dalla bottiglia bianca. Composto da pinot nero che dà eleganza, il marchio di fabbrica della cantina altoatesina, e dalla potenza del lagrein stemperata dalla morbidezza del merlot, regala frutti di bosco su un tessuto agrumato. Prezzo 14,70 euro.
La forza del lagrein vinificato in rosa per una versione più fresca e leggera, adatta ai mesi estivi. Il Lagrein Rosé 2021 di Cantina Terlano , cooperativa sociale da 143 soci posizionata all'interno di un cratere vulcanico millenario, produce vini di grande struttura e longevità, come testimonia il suo archivio enologico che dal 1955 a oggi conta più di 100.000 bottiglie di bianchi. Questo rosé altoatesino dai riflessi salmone ha un bouquet ricco di lampone, fragola e amarena e un sorso in perfetto equilibrio tra la morbidezza e la freschezza. Prezzo 11,20 euro.
Cantina particolarissima quella di Nals Margreid che grazie a vigneti tra i 200 e i 900 metri di altitudine, in uno spazio totale di 80 chilometri, riesce a selezionare le uve migliori per ogni bottiglia. Nel loro rosé Vigneti delle Dolomiti IGT il blend è composto da merlot, pinot nero e lagrein, per un inteso color cerasuolo, un profumo di frutti rossi con chiusura ammandorlata che torna anche all'assaggio. Prezzo 12 euro.
Château Galoupet è una cantina che va assaporata, ma va soprattutto vista. Nella Provenza cuore della produzione di rosati di fama mondiale, vigne fronte mare tra erbe mediterranee e corbezzoli selvatici e un progetto sostenibile che comprende anche l'apicoltura. Il loro Cru Classé Rosé 2021 è un vino complesso e strutturato, frutto dell'assemblaggio di Grenache (40%), Bourbes (35%), Tibouren (12%) Syrol (unione di Syrah e Rolle, 11%) e Syrah (2%). Minerale e sapido e al tempo stesso cremoso e rotondo, con note di pompelmo e pesca, è venduto in bottiglie di vetro riciclato al 70%. Prezzo consigliato: 55 euro.
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