Urso, nel 2023 produzione ex-Ilva al di sotto delle performance attese: meno di 4 milioni di tonnellate
È un asset di rilievo nazionale e internazionale che con oltre 60 anni di storia ha segnato l’epopea della siderurgia italiana e europea
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
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La produzione dell’ex Ilva di Taranto è bassa e lontana dagli obiettivi previsti. Sull’ex Ilva di Taranto «dobbiamo purtroppo segnalare che in questi ultimi travagliati anni, la produzione si è attestata ben al di sotto della performance» attesa: «nel 2020 sono stati prodotti appena 3,4 milioni di tonnellate» di acciaio. «Nel 2021, nelle migliori condizioni di mercato, Acciaierie di Italia ha prodotto appena 4,2 milioni di tonnellate, nel 2022 la produzione si è fermata a 3,1 milioni. Dieci anni fa erano 6,2 milioni, esattamente il doppio di quanto sono state prodotte lo scorso anno». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso dell’audizione dinanzi alle Commissioni congiunte di Senato e Camera sulle prospettive industriali del sito siderurgico di Taranto. «Per quest’anno - ha affermato il ministro - si teme una performance simile, ben al di sotto dell’impegno dei soci del Term Sheet del 2022 e di quanto indicato nel primo tavolo di sistema del 19 gennaio 2023, pari a 4 milioni di tonnellate».
Siderurgia asset strategico, al lavoro su un piano nazionale
«L’ex gruppo Ilva è un asset di rilievo nazionale e internazionale che con oltre 60 anni di storia ha segnato l’epopea della siderurgia italiana e europea. Consapevoli di quanto importante sia, oggi più che mai, il settore siderurgico anche per un’autonomia strategica alla luce del contesto geopolitico e geoeconomico abbiamo svolto un inteso lavoro sul piano nazionale siderurgico nazionale alla luce doppia transizione digitale, che si sviluppa su 4 aree», ha detto il ministro Urso. «Un piano articolato che ci impegnerà per portare Italia a svolgere ruolo guida del Paese indispensabile e funzionale per i numerosi settori produttori».
Interesse al polo di Piombino di investitori significativi
«Sino a oggi il polo di Piombino è stato sottoperformato in questi anni come dimostra la cassa integrazione erogata», ma «oggi registra l’interesse, oltreché del soggetto presente, di potenziali nuovi significativi investitori», ha affermato Urso in audizione.
Via a consiglio nazionale per la lotta alla contraffazione
Il ministro Urso, ha dato oggi avvio a Palazzo Piacentini al nuovo ciclo di attività del Consiglio nazionale per la lotta alla contraffazione e all’Italian sounding (Cnalcis), l’organismo interministeriale istituito presso il Mimit che ha l’obiettivo di indirizzare, promuovere e coordinare le azioni di valorizzazione e difesa della Proprietà Industriale dalla concorrenza di operatori economici sleali. Il ministro - segnalal il ministero - ha nominato i componenti del Consiglio e «assumendone la presidenza e chiamando a farne parte, quale rappresentante del ministero, il viceministro delegato alla lotta alla contraffazione, Valentino Valentini, ha inteso dare un segnale chiaro dell’azione del Mimit a sostegno delle imprese italiane».
Lotta al falso e valorizzazione della proprietà industriale
«La lotta al falso e, più in generale, la promozione e la valorizzazione della proprietà industriale rappresentano un tassello imprescindibile della politica industriale, un volano per la qualità e l’innovazione dei nostri prodotti», ha affermato nel suo intervento il ministro Adolfo Urso. «Abbiamo avviato un importante lavoro di concertazione e sistematizzazione di obiettivi ed azioni - ha detto il viceministro Valentino Valentini - Da qui potremo definire il vero e proprio ’Piano di lavoro anticontraffazione’ per il periodo 2023-2025, con l’obiettivo di individuare le tematiche prioritarie di intervento e le azioni strategiche concrete».
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