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Urso: «ChatGpt mostra insidie, è necessario regolarla»

Nel suo messaggio in occasione dell’evento RomeCup 2023 il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha poi ricordato che il settore dell’Intelligenza artificiale in Italia è cresciuto del 32% in un anno, un valore pari a 500 milioni di euro

Perché non dobbiamo avere paura di ChatGpt

2' di lettura

È necessario sviluppare nuove regolamentazioni per definire meglio il rapporto tra uomo e macchine, per la prima volta la tecnologia sembra essere in una posizione di vantaggio. A dirlo, attraverso un messaggio, è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura della RomeCup 2023, l’evento organizzato da Fondazione Mondo Digitale con Università Campus Bio-Medico di Roma ideato come momento di confronto tra scuole, università, imprese e istituzioni.

“La società oggi ha grande bisogno di confronto perché siamo in una fase storica in cui la dialettica tra uomo e tecnologia sembra vedere quest’ultima, per la prima volta, in una posizione di vantaggio”, ha detto Urso. Ricordando il caso ChatGpt che è nuovamente disponibile agli utenti italiani da fine aprile, il ministro ha sottolineato che “ha mostrato le insidie di un settore che necessita ancora di una rigorosa regolamentazione: la limitazione provvisoria del trattamento ad OpenAi del Garante per il trattamento dei dati personali ha determinato un maggiore livello di tutela per gli utenti”.

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“Nonostante l’enorme clamore suscitato, il caso rappresenta però solo un esempio, per quanto eclatante, del livello di pervasività che le applicazioni in ambito di Intelligenza artificiale stanno raggiungendo. La domotica intelligente delle smarthome e delle auto intelligenti, gli algoritmi che caratterizzano i social ed i motori di ricerca su cui interagiamo, fino alle chatbot degli assistenti virtuali, sono tutte applicazioni pratiche di sistemi di IA già diffuse”.

In Italia settore Ia cresciuto del 32% in un anno

Nel suo messaggio il ministro ha poi ricordato che il settore dell’Intelligenza artificiale in Italia è cresciuto del 32% in un anno, un valore pari a 500 milioni di euro. “Questo settore - ha scritto Urso - è ormai centrale nei programmi di sviluppo delle imprese di ogni dimensione che investono in Intelligent data processing, Language AI e Computer vision”. Le innumerevoli applicazioni di queste tecnologie hanno però anche aperto un grande dibattito etico in Italia e in Europa, “e siamo particolarmente impegnati nell’analisi e nella composizione delle proposte di Regolamento sull’IA, ancora in fase di elaborazione a livello di Ue. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy per gli ambiti di competenza intende essere parte attiva in questi processi come già avvenuto per la definizione del Programma strategico per la IA 2022-2024”.

Inoltre, ha sottolineato Urso, è forte anche l’impegno nello sviluppo di un approccio organico alle tecnologie emergenti così da consentire al paese di guardare al futuro con fiducia, difendendo in ogni circostanza modelli e valori che abbiano al centro la persona.

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