Il nuovo presidente del Copasir

Urso, il senatore Fdi con l’assillo delle minacce all’economia nazionale

Il vicepresidente del Copasir eletto numero uno del comitato parlamentare con sette voti e una scheda bianca. Si astengono i due leghisti

di Marco Ludovico

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2' di lettura

Un parto lunghissimo, un esito non scontato fino all’ultimo, lo sblocco atteso. Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, romano di genitori siciliani, classe 1957, conquista la presidenza del Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Sostituisce Raffaele Volpi (Lega Nord), astenutosi insieme all’altro componente dellla Lega, prende sette voti e una scheda bianca. Urso riprenderà in mano i dossier del comitato parlamentare di controllo sui servizi di informazione e sicurezza. Nelle sue dichiarazioni ufficiali si ritrova di continuo un tema ricorrente: la minaccia all’economia nazionale, la difesa contro gli attori internazionali ostili.

La carriera politica

Tra i fondatori di Alleanza Nazionale, deputato dal 1994, viceministro per le Attività produttive con i governi Berlusconi I e II, nel 2015 aderisce a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e nel 2018 è eletto senatore in Veneto. Al comitato parlamentare di controllo sull’intelligence resta sempre in prima linea e rilancia le prese di posizione dell’organismo presieduto da Volpi. Dichiarazioni quasi mai in contrasto con il presidente, ma con toni e contenuti più accentuati e battaglieri. Non si è fatto scrupolo di criticare le minacce francesi, note peraltro a tutti. E ha attaccato a testa bassa le infiltrazioni cinesi. Un suo pallino da sempre.

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I dossier economici dell’intelligence

Ora il Copasir proseguirà l’indagine sulle scalate al sistema economico nazionale nel settore energia e difesa dopo quello bancario e finanziario. Urso più volte ha sottolineato i pericolo del ruolo dei cinesi nel 5G, ha caldeggiato la presa di posizione poi assunta dal Copasir, ne fa una questione polica e geopolitica. «Chi conosce nel mondo domina il mondo. Per questo l’attenzione alla Cina - ha detto Urso a un dibattito di Fratelli d’Italia con il sottosegretario autorità delegata Franco Gabrielli - non solo economica, è soprattutto una guerra di civiltà. Tra quella occidentale, al centro la persona e i suoi diritti. E la civiltà di altri continenti. Dove non si concepisce che lo Stato debba rispettare i cittadini e i suoi diritti». Con il governo presieduto da Mario Draghi, la difesa contro la pervasività cinese mette ora Urso nella posizione tradizionale del presidente Copasir. D’opposizione, come dice la legge, ma istituzionale.

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