Usa, DeSantis boccia l’accordo sul debito tra Biden e repubblicani
L’intesa sabato notte. Sospeso per due anni il tetto sull’indebitamento in cambio di spesa congelata o ridotta. Ora il test del voto in Congresso
di Marco Valsania
I punti chiave
3' di lettura
Accordo fatto sul tetto del debito americano per scacciare lo spettro di un traumatico default e contenere la spesa pubblica. Il Presidente Joe Biden e l'opposizione repubblicana che controlla la Camera dei Deputati hanno raggiunto nella tarda serata di sabato un compromesso di principio che sospende per un biennio il tetto del debito.
Non a tutti, pèerò, l’accordo piace. A bocciarlo è il candidato repubblicano alla presidenza Ron DeSantis. Il governatore della Florida boccia l’accordo bipartisan sul tetto del debito, sostenendo che il Paese sta ancora «sbandando verso la bancarotta». «Prima di questo accordo, il nostro Paese stava andando verso la bancarotta, e dopo questo accordo, il nostro Paese andrà ancora verso la bancarotta, dire che puoi fare 4 mila miliardi di aumenti nel prossimo anno e mezzo è un’enorme quantità di spesa», ha dichiarato in una intervista alla Fox. Donald Trump non si e’ ancora espresso sull’accordo.
Una maratona negoziale
L’intesa è arrivata al termine di una maratona negoziale ad alta tensione. Il Segretario al Tesoro americano Janet Yellen aveva avvertito, nella sua ultima stima, che uno storico default del governo era in agguato a partire dal 5 giugno, in assenza di un intervento sul cosiddetto debt ceiling e i mercati finanziari avevano dato segni di crescente nervosismo all'avvicinarsi della scadenza. Nel 2011 solo il rischio di default, esorcizzato all’ultima ora, era costato il declassamento del rating delle obbligazioni Usa da parte di S&P e una caduta del 20% della Borsa.
Biden: passo importante
In una dichiarazione dalla Casa Bianca, Biden ha celebrato l'intesa con lo Speaker repubblicano della Camera Kevin MCarthy come un “importante passo avanti che riduce la spesa mentre protegge programmi di rilievo critico per i lavoratori” e aiuta la crescita economica. Biden ha asserito che l'intesa non fa marcia indietro sulle maggiori priorità sue e dei democratici. Il Presidente ha invitato Camera e Senato ad approvare senza indugi il patto.
McCarthy: storici tagli alla spesa
McCarthy, in una conferenza stampa da Capitol Hill, ha da parte sua affermato che l'accordo contiene “riduzioni storiche nella spesa, riforme consequenziali che solleveranno persone dalla povertà e riduce eccessivi interventi governativi”. Ha sottolineato che non è prevista nessuna nuove tasse per rafforzare il gettito fiscale, anatema per i conservatori.
Il test del voto parlamentare
L'ipotesi sia di Biden che McCarthy, come si evince dalle loro dichiarazioni, è che il piano possa essere considerato un esito adeguato dalla gran parte degli esponenti di entrambi i partiti, nonostante agende contrapposte. Questo limiterebbe le diserzioni e assieme, repubblicani e democratici, potrebbero mobilitare abbastanza voti per una approvazione.
Le proteste
La Camera, dove il voto appare più incerto, dovrebbe esprimersi nella settimana entrante. Voci contrarie ad un compromesso si sono levate negli ultimi giorni sia da parte di esponenti repubblicani più radicali, che hanno invocato tagli di spesa più drastici, che di democratici progressisti, che invece rifiutano austerity nella spesa sociale.
La sospensione del tetto sul debito
L'accordo, come indicato, sospende il limite massimo dell'indebitamento del governo, al momento fissato a 31.400 miliardi e ormai raggiunto, per un periodo di due anni, fino cioè ad oltre la scadenza delle elezioni presidenziali del 2024 evitando ulteriori crisi in clima di battaglia alle urne. In cambio congela di fatto la spesa federale, bloccandone un aumento. In alcuni casi la riduce, con l'eccezione di aumenti negli stanziamenti per difesa e veterani. Stando a un'analisi condotta dal New York Times, l'impatto sull'arco di dieci anni dei principali provvedimenti iscritti nell'intesa potrebbe essere di una riduzione di spesa pari a 650 miliardi di dollari, un risultato considerato modesto.
Da quanto emerso l’accordo, tra i singoli provvedimenti, prevede nuovi requisiti di lavoro e limiti temporali per alcuni programmi di assistenza sociale quali i buoni pasto, un obiettivo caro ai repubblicani. Vengono inoltre cancellati alcuni fondi anti-Covid non ancora spesi ed è ridotto di 10 miliardi, a 70 miliardi, uno stanziamento per il fisco federale destinato a rafforzare la caccia all'evasione. Scattano infine accelerazioni e semplificazioni intese ad accelerare la concessione di permessi ambientali ai progetti energetici. Dettagli ulteriori sui contenuti, e la probabile pubblicazione dell’intero testo del compromesso, sono previsti nelle prossime ore.
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