Usa, il bubbone del debito: crescerà di 19.400 miliardi in 10 anni
L’ufficio studi del Congresso lancia un allarme di lungo periodo e chiede riforme. E teme anche un default da luglio, senza interventi sul debt ceiling
di Marco Valsania
3' di lettura
La montagna del debito statunitense crescerà di 19mila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Ovvero di tremila miliardi più di quanto finora previsto, gonfiato da maggiori costi degli interessi, ma anche di pensioni, salute per veterani e anziani, spesa militare, leggi si stimolo economico.
Stime riviste
La nuova stima è del Congressional Budget Office, l'ufficio di bilancio non partitico del Parlamento. Vi è arrivato calcolando i deficit annuali che progressivamente dobvrebbero aggravare il fardello dell'indebitamento, in assenza di cambiamenti: ammonteranno a 1.400 miliardi quest'anno per poi essere in media pari a duemila miliardi l'anno nel periodo successivo. Nella sua progressione, il totale del debito detenuto dal pubblico, cioè non tra enti federali, sarà equivalente al Pil nel 2024 e pari al 118% dell'output economico nel 2033.
Nuove leggi
Una serie di recenti leggi, soprattutto una forte espansione dell'assistenza ai veterani, aggiungeranno in tutto 1.500 miliardi al debito nell'arco di dieci anni. L'aumento della spesa militare, oggi spinto dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni con la Cina, graverà i conti pubblici di un ulteriore passivo cumulativo di 550 miliardi. Gli interessi sul debito, davanti alle strette sui tassi della Federal Reserve, saliranno a 10.400 miliardi nel prossimo decennio, 2.400 miliardi più delle precedenti stime. Nel debito è contato anche l’impatto dei grandi piani di stimolo economico, quali gli investimenti nel settore dei semiconduttori e nella transizione energetica (l’Inflation Reduction Act che contiene la strategia ambientale avrà però effetto positivo per via di nuove imposte e risparmi altrove).
Un fardello che viene da lontano
La spirale del debito viene in realtà da lontano. Si è significativamente aggravata dopo la grande crisi finanziaria ed economica del 2008 e dopo la crisi da pandemia del 2020, che sono state affrontate con ingenti provvedimenti di spesa. Forte impatto hanno avuto anche leggi di sgravi fiscali e il costo dei conflitti in Iraq e Afghanistan, non compensate da nuove entrate.
Un allarme, immediato e per il futuro
Il messaggio del Cbo è chiaro. “Nel lungo termine, le nostre proiezioni suggeriscono che cambiamenti in politica fiscale devono essere effettuati”, ha affermato. Ma non ha lanciato solo un monito di lungo periodo. Ha anche fatto scattare l’allarme su rischi ravvicinati di default – o di paralisi del governo - qualora Washington non faccia i conti con il meccanismo del tetto del debito. Ha indicato che questi pericoli potrebbero materializzarsi tra luglio e settembre. E’ un allarme già espresso dall’amministrazione di Joe Biden.
Il tetto del debito
Il debito americano oggi non puo’ superare per legge i 31.400 miliardi di dollari, ultimo livello massimo al quale è stato portato nel dicembre 2021 e che è stato ormai raggiunto, costringendo il Tesoro a ricorrere a manovre contabili straordinarie per non violarlo. Spetta al Congresso sospendere o alzare questo tetto, un atto che in anni di polarizzazione politica è diventato però teatro di duri scontri tra i partiti con compromessi sempre più difficili: nel 2011 l’impasse portò il Paese tanto vicino al default che S&P declassò il rating degli Stati Uniti.
Tensione alta
La tensione è alta anche adesso: i repubblicani hanno chiesto in cambio di interventi sul tetto una serie di tagli e riforme della spesa. I democratici e la Casa Bianca vogliono innalzamenti senza condizioni. “Se il limite sul debito non viene alzato o sospeso prima dell'esaurimento delle misure straordinarie, il governo non sarà in grado di rispettare i suoi obblighi. Quale risultato, dovrà rinviare pagamenti per alcune attività, finire in default o entrambe le cose”, ha indicato il Cbo. Ha aggiunto che il cosiddetto giorno X è incerto e dipende dai flussi di entrate fiscali nei prossimi mesi: se saranno inferiori alle attese la ombre di crisi potrebbero addensarsi prima di luglio.
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