Usa, McCarthy eletto speaker dopo 15 votazioni
Il repubblicano ha ottenuto i 216 voti necessari a guidare la House alla fine di una serata caratterizzata da momenti di tensione dopo l’astensione di cinque dei 21 ribelli del partito
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Kevin McCarthy è stato eletto speaker della Camera americana alla 15esima votazione. Il repubblicano ha ottenuto i 216 voti necessari a guidare la House alla fine di una serata drammatica, caratterizzata da momenti di tensione, dopo l’astensione di cinque dei 21 ribelli del partito che, a differenza delle votazioni precedenti, non hanno votato altri candidati.
Poco prima la pattuglia di deputati ultra-conservatori che ha bloccato la sua ascesa si era bruscamente assottigliata: gli oppositori erano scesi da 21 a sei. McCarthy è stato ancora bocciato alla dodicesima e tredicesima votazione consecutiva, record negativo dal 1859.
A sbloccare l'impasse, cambiando il voto di 15 deputati fino ad allora intransigenti, sono state significative concessioni all'ala più radicale e populista del partito conservatore statunitense, vicina a Donald Trump.
I compromessi erodono i poteri dello speaker: McCarthy consentirà voti di sfiducia contro la sua leadership della Camera chiesti da un solo deputato. Ha inoltre promesso ai ribelli un terzo delle poltrone nell'influente Commissione Regolamenti, che di fatto controlla l'agenda legislativa decidendo su proposte di legge da discutere in aula, durata del dibattito e possibilità di emendamenti.
Negoziati e ripetute sconfitte nelle votazioni hanno spinto i critici ad affermare che McCarthy, anche se eletto, rimarrà uno speaker debole, ostaggio di correnti estremiste. Il 6 gennaio, marcato alla Casa Bianca dal Presidente democratico Joe Biden, è anche caduto il secondo anniversario del tragico assalto al Congresso da parte di seguaci armati di Trump.
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