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Usa: salgono al 15% i dazi sugli aerei Ue. Salvi i vini italiani

La Casa Bianca aumenta le tariffe sull’import di aeroplani europei nella revisione della sentenza Wto. Non colpiti nuovi prodotti del made in Italy

dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam

Petizione italiana contro dazi Usa sul vino Ue, il 13 si avvicina

3' di lettura

NEW YORK - Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare dal 10% al 15% i dazi sugli aerei importati dall'Unione europea. L'aumento entrerà in vigore il 18 marzo. Salvi i vini, l'olio d'oliva e gli altri prodotti italiani che rischiavano dazi fino al 100%, secondo le prime indicazioni dell'amministrazione emerse nello scorso mese di dicembre, per fortuna rientrate.

I dazi di Trump
La decisione dell'aumento dei dazi sull'import di aerei Ue è stata annunciata dall'Ustr, l'Ufficio del rappresentante speciale al commercio Robert Lighthizer che ha la delega sul commercio internazionale nei vari fronti aperti dall'attuale amministrazione. Nel budget federale presentato lunedì scorso da Donald Trump viene ipotizzato un incremento del 30% degli introiti dalle barriere tariffarie per l’anno fiscale 2021. Ma per ora l’Ufficio di Robert Lighthizer sembra non aver usato la mano pesante sui partner europei.

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La scadenza del 15 febbraio
La decisione dell’Ustr fa parte della revisione prevista dalla sentenza della Wto sugli aiuti di stato ad Airbus che scadeva il 15 febbraio. A ottobre l’Organizzazione internazionale al commercio ha condannato l'Europa per gli aiuti di stato concessi ad Airbus ed ha autorizzato gli Stati Uniti a imporre dazi fino a 7,5 miliardi di dollari.

Una lunga lista di prodotti
Dazi che hanno colpito una lunga lista di prodotti europei legati all'industria aerospaziale, ma anche altri prodotti, con tariffe del 25% che restano in vigore, come whisky, vini francesi, olive spagnole, formaggi italiani come Parmigiano e Grana, i salumi, la mortadella, i liquori come il Limoncello – pur non facendo parte l'Italia del consorzio Airbus. Con la decisione di ieri ci sono stati cambiamenti limitati rispetto alla lista iniziale: sono stati aggiunti i succhi di prugna, le carni francesi e tedesche e i coltelli da cucina.

Il tetto dei 7,5 miliardi
L'Ustr ha imposto la prima tranche di dazi il 18 ottobre. La sentenza del Wto concedeva dopo 120 giorni la possibilità di rivedere i dazi e di valutarne l'impatto. Dei 7,5 miliardi previsti gli Usa hanno tassato 4,5 miliardi circa e quindi avevano la possibilità di allargare ulteriormente la lista di prodotti europei per raggiungere il tetto consentito dalla Wto.

Lavoro di squadra dell’Italia
L'Italia in questi mesi ha effettuato un lavoro diplomatico mirato ad evitare un nuovo round dei dazi che avrebbe potuto penalizzare enormemente il comparto del vino italiano, una delle fonti principali di export del made in Italy che proprio negli Usa trova uno dei principali mercati di sbocco e altri importanti prodotti agroalimentari come la pasta e l’olio d’oliva extravergine.

Diplomazia al lavoro
Hanno contribuito all'esito positivo per l'Italia il recente colloquio avuto dal presidente Sergio Mattarella a Roma con il vice presidente Mike Pence, la missione a Washington del sottosegretario agli Affari Esteri Ivan Scalfarotto a fine gennaio, il lavoro tenace e silenzioso dietro le quinte dell'ambasciatore italiano Armando Varricchio e, appena pochi giorni fa, la lettera bipartisan inviata alla Casa Bianca dai deputati e senatori americani di origine italiana in cui si chiedeva di non penalizzare ulteriormente il made in Italy.

A maggio la sentenza contro Boeing
L'Ustr ogni 180 giorni avrà la possibilità di rivedere ancora lo stato dell'applicazione dei dazi legati alla sentenza Wto e, nel caso, modificarli. A maggio è attesa la sentenza invece della Wto che dovrebbe condannare questa volta gli Stati Uniti per gli aiuti di stato concessi a Boeing, in risposta a una medesima azione legale avviata da Airbus. L'entità della sanzione agli americani secondo le previsioni dovrebbe essere di valore limitato rispetto alla prima sentenza contro l'Europa. La disputa tra Airbus e Boeing sugli aiuti di stato va avanti da quindici anni.

Von der Leyen da Trump
Nelle prossime settimane a Washington dovrebbe arrivare la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per riprendere le trattative sul nuovo accordo commerciale Ue Usa dopo l'incontro avuto con il presidente Trump a margine del vertice di Davos, in Svizzera e le aperture «per un accordo da raggiungere in tempi rapidi». La visita inizialmente prevista a inizio febbraio è stata posticipata di qualche settimana.

Per approfondire:
«A rischio la filiera del food italiano» Importatori Usa contro i nuovi dazi
Wto: sì a dazi Usa per 7,5 miliardi sulle merci Ue. Europa pronta a rispondere

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