Hollywood, salta la trattativa sui compensi: sceneggiatori in sciopero
In vigore da oggi l’astensione dal lavoro degli scrittori dello spettacolo votato all’unanimità dal consiglio del potente sindacato degli sceneggiatori Writers Guild of America (Wga)
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Da oggi, 2 maggio, migliaia di sceneggiatori televisivi e cinematografici americani sono in sciopero, ha annunciato il loro principale sindacato dopo il fallimento delle trattative coi principali studi e piattaforme sull’aumento delle retribuzioni e dei compensi.
Il consiglio del potente sindacato degli sceneggiatori Writers Guild of America (Wga), “agendo sotto l’autorità conferita dai suoi membri, ha votato all’unanimità a favore di un ricorso allo sciopero” che entrerà in vigore oggi.
Uscita film e serie a rischio
Secondo la a Wga, che rappresenta più di 11.500 sceneggiatori di Hollywood, a seconda di quanto durerà l’interruzione del lavoro, gli spettatori Usa potrebbero perdere gli episodi dei loro programmi preferiti in autunno. Anche i programmi di uscita dei film potrebbero risentirne. Lo sciopero potrebbe anche deprimere l’economia di Los Angeles, la seconda città più grande del Paese, che sta già lottando contro il rallentamento delle vendite di case e le interruzioni del lavoro al porto.
Il sindacato sostiene che gli studios che producono spettacoli televisivi e film hanno sfruttato il passaggio dalla visione televisiva tradizionale allo streaming per tagliare le retribuzioni degli sceneggiatori. Secondo il sindacato, un numero maggiore di sceneggiatori lavora al minimo sindacale e per periodi più brevi.
Meno episodi, stop ai “pilota”
Ai tempi d’oro della televisione di rete, gli sceneggiatori lavoravano spesso a stagioni di 22 episodi che includevano episodi pilota scritti prima che la serie fosse ufficialmente selezionata. Nell’era dello streaming, le stagioni possono essere composte da soli sei episodi, e i programmi vengono ordinati direttamente senza episodi pilota. Con i servizi di streaming che spesso acquisiscono i diritti globali delle serie per più anni, gli autori hanno meno opportunità di guadagnare ingenti compensi grazie alle vendite ricorrenti e internazionali.
Lo sciopero si inserisce in un contesto di contrazione generale della spesa per l’intrattenimento, dopo diversi anni di boom in cui Netflix Inc., Walt Disney Co. e altri hanno speso molto per creare nuovi programmi per i loro servizi di streaming. La Disney sta per licenziare 7.000 dipendenti, molti dei quali hanno lavorato alla creazione o al marketing degli spettacoli.
La crisi dell'industria dell'intrattenimento
La produzione cinematografica e televisiva a Los Angeles è crollata del 24% nel primo trimestre, come rilevato da FilmLA, che gestisce i permessi per le riprese. Tra le categorie più colpite ci sono le fiction televisive, un punto fermo della TV via cavo e in streaming, che hanno subito un calo del 40%.
L’interruzione del lavoro può avere un impatto molto più ampio sulle economie locali, ripercuotendosi sulle retribuzioni di tutti, dai ristoratori ai falegnami. Secondo le stime del Milken Institute, uno sciopero degli scrittori del 2007, durato tre mesi, ha comportato la perdita di 37.700 posti di lavoro e di 2,1 miliardi di dollari di produzione economica. Ha anche stimolato l’aumento della programmazione di reality TV, che richiede meno scrittori.
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