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Titan, la Marina Usa sapeva dell’implosione a pochi minuti dall’immersione

Il countdown per la disponibilità di ossigeno si era esaurito già il 22 giugno. La conferma della morte dei passeggeri e ora le indiscrezioni dei media

Aggiornato il 23 giugno alle 10:10

Sommergibile scomparso, morti passeggeri per "catastrofica perdita di pressione"

2' di lettura

Una «catastrofica implosione» per il Titan, il sommergibile disperso da domenica. Lo afferma la Guardia Costiera americana, descrivendo quanto accaduto al sottomarino. I rottami trovati sono in linea con una «catastrofica perdita» di pressione. «Crediamo che l’equipaggio del nostro sommergibile sia morto», afferma OceanGate in una nota, confermando il decesso dei cinque passeggeri del sottomarino disperso da domenica.

Il Wall Street Journal scrive che la Marina militare Usa aveva già rilevato i rumori dell’implosione, grazie a un meccanismo top secret con microfoni subacquei. «La Marina degli Stati Uniti ha condotto un’analisi dei dati acustici e ha rilevato un’anomalia coerente con un’implosione o un’esplosione nelle vicinanze di dove stava operando il sommergibile Titan quando le comunicazioni sono state interrotte», ha detto un funzionario al Wall Street Journal.

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La tragedia del Titan, "Tutti morti i passeggeri"

Già il 22 era scaduto il conto alla rovescia per l’ossigeno

Il conto alla rovescia per la disponibilità di ossigeno si era ormai esaurito ed erano per questo sempre più ridotte le possibilità di ritrovare in vita i cinque passeggeri del Titan, il sommergibile dell’Oceangate scomparso da domenica mentre era in immersione per raggiungere il relitto del Titanic. Le operazioni di “salvataggio” del sommergibile sono proseguite fino all’ultimo, con il dispiegamento di vari mezzi e la copertura di un’area sempre più ampia.

Le prime notizie della possibile implosione del sommergibile sono arrivate nel tardo pomeriggio del 22 giugno, ora italiana, quando la Guardia Costiera Usa aveva detto, riportata da Sky News, che nella zona delle ricerche era stata trovata un’area con molti detriti. La scoperta è stata fatta da un drone sottomarino equipaggiato con sonar e telecamere, lanciato dalla nave canadese Horizon Arctic.

In caso di emergenza il sommergibile disperso disponeva di una riserva di ossigeno sufficiente per 96 ore circa. Le operazioni di ricerca si erano intensificate negli ultimi giorni, dopo che erano stati captati rumori provenienti dal fondale. Ma poi era arrivata la gelata per le speranze che quanto captato provenisse dal sommergibile. I suoni rilevati all’inizio di questa settimana nella ricerca del Titan erano generati dal “rumore di fondo dell’oceano”.

Il video promozionale del Titan: così invitava a scoprire il Titanic

Chi c’era a bordo della nave

A bordo della OceanGate Expeditions c’erano il britannico Hamish Harding, Shahzada Dawood ed il figlio Suleman Dawood, pakistani, l’amministratore delegato e fondatore di OceanGate, Stockton Rush, il francese Paul-Henri Nargeolet.

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