turismo e coronavirus

Vacanze estive, tutti in coda verso 5,5 milioni di seconde case: ecco dove sono

Di fronte ai rischi connessi a un virus che in estate si prevede ancora in circolo, è facile pensare che chi ha la fortuna di avere un a seconda casa al mare, in montagna o in campagna, la sfrutterà al massimo per le vacanze estive. Al sud è Palermo la provincia che ne ha di più

di Andrea Gagliardi e Marco Mobili

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3' di lettura

Sarà un’estate di vacanze in Italia. È una delle poche certezze di questa fase ancora confusa sul cronoprogramma delle riaperture. Anche se il governo non esclude la possibiltà nei prossimi mesi di spostamenti infraeuropei, sono molte le incognite. A partire dai dati sul contagio. Altra certezza è che sarà una «Estate Italiana». Di fronte ai rischi comunque connessi a un virus che in estate si prevede ancora in circolo, è facile pensare che chi ha la fortuna di avere una seconda casa al mare, in montagna o in campagna, la sfrutterà al massimo per le vacanze estive, magari rinunciando a viaggiare per quest’anno. Del resto Giorgio Palmucci, presidente Enit (Agenzia nazionale per il turismo), ha già parlato di un calo del 57% delle prenotazioni relative all’estate 2020.

Il via libera di Veneto e Puglia alla manutenzione delle seconde case
Palazzo Chigi ha ribadito che il nuovo dpcm in vigore dal 4 maggio non consente i trasferimenti nelle seconde case anche nella propria regione, anche se nel testo è sparito il divieto esplicito contenuto nel decreto tuttora in vigore. Ma un allentamento è probabile in vista della stagione estiva, magari anche con la possibilità di spostamenti fuori regione. Del resto già Veneto e Puglia hanno già consentito con proprie ordinanze gli spostamenti verso le seconde case in regione, anche se solo per manutenzione e con divieto (per ora) di soggiorno e obbligo rientrare nel proprio domicilio. Non a caso, dopo l’ordinanza del governatore Luca Zaia del 27 aprile in Veneto si sta registrando un traffico sostenuto sulle principali strade regionali in direzione delle località balneari di Jesolo e Bibione sul litorale veneziano, che da sole fanno 12 milioni di presenze turistiche l'anno.

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5,5 milioni di seconde case in Italia
Su un totale di 5,5 milioni di seconde case (il 17,2% del totale) mappate dall’Agenzia delle Entrate nell’ultimo rapporto sugli immobili in Italia, in provincia di Venezia le seconde case sono quasi 74mila. Ma anche se guardiamo alla Puglia, la seconda regione che ha allentato i divieti di spostamento, le seconde case sono tante. A Foggia (con il promontorio del Gargano) sono quasi 70mila, a Bari 81mila, a Brindisi 55mila, a Lecce (dove si trovano le spiagge tra le più gettonate della regione) ben 115mila e a Taranto 66mila.

Al Sud record di seconde case in provincia di Palermo
Restando al Sud e spostandoci in Campania, nella provincia di Napoli (dove si trovano tra l’altro le isole di Capri, Ischia e Procida) le seconde case sono 111mila mentre in quella di Salerno (tra le località di villeggiatura più famose: Amalfi e Positano) sono più di 83mila. In Calabria vanno citate le 124mila di Cosenza (con i suoi chilometri di spiagge da Praia a Mare ad Amantea). In Sicilia le quasi 97mila di Messina (nella cui provincia si trovano le isole Eolie), le 128mila di Palermo, le 91mila di Catania, le 70mila di Trapani (qui la celebre isola di Favignana). Mentre in Sardegna spiccano le più di 92mila di Sassari (con le località turistiche della costa Smeralda).

La forte concentrazione in Liguria
Risalendo la penisola, nel Lazio vanno segnalate le 211mila di Roma (ovviamente non tutte sul litorale, come del resto anche negli altri casi) ma anche le 61mila di Latina (nella cui provincia si trovano località rinomate come Sabaudia nel parco del Circeo). In Liguria (regione di seconde case per tanti piemontesi e lombardi) le 96mila di Savona, le 95mila di Genova e le 67 mila di Imperia.

Le seconde case in montagna
Ma non vanno dimenticate le seconde case in montagna. Non passano inosservate in Piemonte le 173mila seconde case in provincia di Torino e le 110mila in quella di Cuneo. Nonché le 98mila in quella di Trento e le 59 in quella di Belluno (Veneto). Tante le seconde case anche nella province della Lombardia più colpite dall’epidemia come Bergamo (107mila) e Brescia (113mila), senza dimenticare le quasi 65mila di Sondrio.

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