Vaccini ai bambini, da Meloni a Nardella: le scelte dei politici per i propri figli
Meloni: «Ho una figlia di 5 anni, ci vado molto cauta». La cautela di Salvini. Il leghista Fedriga: «Farò vaccinare mio figlio»
I punti chiave
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Dal 16 dicembre la campagna vaccinale anti-Covid si estende a una nuova fascia d’età: a essere coinvolti sono i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Un tema che, come tutti quelli riguardanti la salute dei propri figli, chiama i genitori a una riflessione su rischi e opportunità della scelta. Un dibattito sul quale, come è sempre accaduto in quasi due anni di epidemia, si inserisce la politica. Con posizioni che interessano la sfera personale: ci sono esponenti politici che danno indicazioni partendo proprio dai casi dei propri figli. Di solito sono quelli che hanno un atteggiamento scettico nei confronti dell’immunizzazione anti-Covid.
La «cautela» di Giorgia Meloni
Come Giorgia Meloni, capo di Fratelli d’Italia. L’11 novembre aveva detto: «Si proceda alla vaccinazione solo di chi è a rischio: atteso che non raggiungiamo l’immunità di gregge, allora il vaccino ad un bimbo di 5 anni che lo faccio a a fare? Io ad oggi mia figlia di 5 anni non la vaccino». Un mese dopo la posizione sembra più sfumata: «Ho una bimba di 5 anni - ha detto il 9 dicembre -, sono una persona che guarda i dati empirici. E bisogna guardare i dati su rischi e benefici (...). Tra 0 e 19 anni il rischio di morte da Covid è dello 0,01%, dato dell’Iss. A fronte di questo dato noi abbiamo dei vaccini che hanno avuto una sperimentazione inferiore ad altri vaccini». Conclusione: «Ci vado molto cauta sulla vaccinazione di mia figlia».
Salvini e la contrarietà all’obbligo vaccinale
Il segretario della Lega Matteo Salvini si è sempre espresso contro ogni ipotesi di obbligatoriietà del vaccino. Una posizione riflessa nell’atteggiamento da genitore: «Mio figlio, che ha 18 anni, è libero perché è adulto e può fare quello che vuole e si informa» disse la scorsa estate (era il 19 luglio). Diverso, però, l’atteggiamento nei confronti della figlia più piccola: «Non è che devo vaccinare mia figlia di 8 anni con tutti i rischi denunciati nel mondo (...) perché sennò non può andare a trovare i nonni». A settembre ribadì: «Sono per la libertà, l’educazione, l’accompagnamento, soprattutto quando si parla di bambini, anche perché un virologo dice sì e uno no. Non stiamo parlando di come fare la carbonara».
Fedriga: «Farò vaccinare mio figlio»
Decisamente diverso l’atteggiamento di Massimiliano Fedriga, esponente della Lega, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. «Io farò vaccinare mio figlio, ovviamente mi confronterò con il pediatra, è quello che consiglio di fare a tutti. Mio figlio è anche un po’ asmatico e non voglio rischiare. Qualcuno ha paura di fare il vaccino ai bambini. Io - ha scandito - ho più paura che contragga il Covid».
Nardella: giusti vaccinare figli
Più scontato, perché in sintonia con le posizioni tenute dalla formazione politica di appartenza, il Partito democratico, l’indicazione del sindaco di Firenze Dario Nardella: «Vaccinerò i miei due bambini piccoli, inviterò tutti i genitori a fare lo stesso. La percentuale dei bambini contagiati aumenta anche perché sono rimasti tra i pochi non vaccinati».
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