Vaccino ai militari: dal 15 dicembre obbligo fino alla terza dose
La direttiva dello Stato maggiore: sospensione dal servizio e perdita di retribuzione per chi si sottrae
di Marco Ludovico
2' di lettura
Corsa ai vaccini. Senza più alcun indugio, esitazione o ripensamento: per le categorie obbligate, come il mondo militare e di polizia, il 15 dicembre 2021 è uno spartiacque. Da quella data scatta la Sospensione immediata la verifica su chi si è vaccinato (con prima, seconda o terza dose) e chi no.
Questi ultimi, ormai lo sanno, rischiano di essere sospesi subito dal servizio di lavoro. Lo ha ricordato il capo della Polizia, Lamberto Giannini. Lo ha scritto il Comando generale della Guardia di Finanza, guidato da Giuseppe Zafarana, in una circolare dell’11 aprile. E lo ha messo in chiaro una volta per tutte Stato maggiore Difesa (Smd) con una direttiva a tutti i militari. Non lascia spazio a equivoci.
La direttiva
Lo Stato Maggiore Difesa, guidato dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha inviato il 10 dicembre una «Direttiva sugli adempimenti e indicazioni operative per i datori di lavoro del Ministero della Difesa nella verifica della vaccinazione obbligatoria». La direttiva ha carattere esplicito: a partire dal 15 dicembre l’obbligo vaccinale «entra in vigore» per il personale della Difesa e «tale obbligo è comprensivo anche della successiva dose di richiamo». In un altro passaggio del testo si rammenta come «nelle modalità di adempimento» della normativa del decreto legge voluto dal premier Mario Draghi è stato «incluso il richiamo (booster) nel ciclo vaccinale», cioè la terza dose. Nel testo firmato dal sottocapo di Smd, generale Carmine Masiello, si evidenzia come «l’obbligo è comprensivo della successiva dose di richiamo» dopo «l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale primario (prima e e seconda dose)».
«Vaccinazione requisito essenziale»
A scanso di equivoci, la direttiva di Smd sottolinea come «la vaccinazione diviene così per il personale del comparto un requisito essenziale per lo svolgimento dell’attività lavorativa». L’ accertamento del mancato rispetto dell’obbligo vaccinale, infatti, comporta «l’immediata sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa» ma anche «la perdita del diritto alla retribuzione». Il periodo di sospensione dal servizio implica la «perdita dell’anzianità di servizio» relativa nonché quella della quota «per la maturazione delle ferie». Va solo tenuto in conto che la sospensione «cesserà comunque di essere efficace decorsi sei mesi dalla data del 15 dicembre 2021».
Sospensione immediata
Nella modulistiva allegata alla direttiva c’è anche il modulo «per l’accertamento dell’inosservaza dell’obbligo vaccinale». Dove si legge al punto 4): «Si dispone - con effetto immediato - la sospensione della S.V. (signoria vostra, ndr). dal diritto di svolgere l’attività lavorativa». Il grassetto è nel testo della Difesa. Molti militari, intanto, si stanno vaccinando in questi giorni.
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