Vaccini: somministrato il 58% delle dosi AstraZeneca, in Calabria resta in frigo
Tasso di somministrazione complessivo al 75% ma crescono le disdette per il vaccino della casa anglo-svedese
di Riccardo Ferrazza
I punti chiave
4' di lettura
Gli “effetti indesiderati molto rari” di AstraZeneca , vaccino anti-Covid finito nuovamente sotto la lente d’ingrandimento dell’Ema, rischiano di rallentare la campagna di vaccinazione di massa. Non solo per le indicazioni che il Governo è stato costretto ad aggiornare (uso preferenziale per chi ha più di 60 anni ) ma anche per le conseguenze psicologiche sulla platea dei vaccinandi e di chi ha già ricevuto la prima dose di Vaxzevria.
Dalla Lombardia alla Campania si segnalano casi di persone che rinunciano alla somministrazione del vaccino della casa anglo-svedese o che si presentano all’appuntamento ma chiedono ai medici al momento della vaccinazione di poter avere altri vaccini. Così come ci sono corse a prenotarsi presso i punti vaccinali dove si somministrano Moderna o Pfizer/BioNtech . In Calabria la diffidenza nei confronti di AstraZeneca ha fatto crescere le dosi in giacenza: risulta utilizzato solo il 34% delle disponibilità e la Regione è così ultima per tasso complessivo di somministrazione (66%).
La campagna e i vaccini
Lombardia: 15% di disdette per AstraZeneca
«In Lombardia abbiamo avuto il 15-16% di mancate presentazioni alla somministrazione» di AstraZeneca a causa della vicenda che riguarda il vaccino anglo-svedese», ha detto Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università San Raffaele di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico Lombardia. La Regione è sotto la media di somministrazioni AstraZeneca rispetto al consegnato: 49%. La stessa voce è del 51% per Moderna e dell’84% per Pfizer/BioNtech.
Piemonte: rinunce tra il 10 e 20%
Toti: AstraZeneca fa fatica in Liguria
«Certamente c’è una fatica nei centri liguri che somministrano il vaccino AstraZeneca rispetto ai centri dove si somministrano altri vaccini. Fino a ieri le disdette non erano significative, tra l’1 e il 3 per cento» riconosce il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Nella regione i vaccini AstraZeneca consegnati sono 102.600, quelli somministrati 54.642, il rapporto percentuale 53%. Per Moderna il tasso di somministrazione è ancora più basso (33%), mentre per Pfizer/BioNtech arriva all’81%.
Paura per AstraZeneca a Napoli
A Napoli è stata segnalata negli scorsi giorni la paura di tanti cittadini per il vaccino Astrazeneca. In tanti si sono rifiutati di fronte alla somministrazione. Hanno chiesto ai medici di poter avvalersi di altri vaccini e questo ha creato lunghissime file agli hub. «Nonostante i nostri sforzi oggi siamo alle prese con l'intoppo Astrazeneca. Ogni cittadino trascorre dieci minuti a cercare di convincere il medico a somministrargli Pfizer. E se dopo un'anamnesi attenta il medico non vede le condizioni per cambiare il vaccino, ricominciano a cercare di convincerlo», ha raccontato Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1. La Campania è riuscita finora a somministrare il 53% delle dosi AstraZeneca ricevute, più di Moderna (33%) e meno di Pfizer (81%).
Calabria ultima, Toscana prima
La campagna vaccinale in Calabria va a rilento e la Regione è ultima nella classifica per dosi inoculate: il 66% delle 461.590 di cui dispone. Ad influire sul dato è la quantità di sieri AstraZeneca presente in regione che, anche a causa dei rifiuti opposti all’immunizzante anglo-svedese, restano in frigo: su una disponibilità di 124.700 dosi del vaccino di Oxford risulta utilizzato appena il 34%. Ben 54 punti in meno rispetto alla Toscana - prima in questa graduatoria - che ha quasi esaurito le sue scorte Vaxzevria riservate finora ai cittadini nati dal 1941 al 1951, alle forze armate e di polizia, al personale scolastico e universitario, docente e non.
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