partita la campagna

Vaccino Coronavirus: ecco priorità, dosi e prenotazioni regione per regione

In Puglia immunizzati subito anche dentisti e farmacisti, in Sicilia già censiti 350mila over 80 da vaccinare, in Molise criticità per reperire il personale

di Mariolina Sesto

Vaccini: i piani sono pronti, ma sui tempi abbiamo solo ipotesi

6' di lettura

Dopo il V-day del 27 dicembre, la macchina delle vaccinazioni si è messa in moto in tutta Italia per entrare a pieno regime man mano che arriveranno le dosi (per ora solo di Pfizer). Alle 23.30 del 1° gennaio erano state vaccinate 45.667 persone (qui il link al sito dell’Aifa con gli aggiornamenti quotidiani). Ogni regione gestisce autonomamente le operazioni, le priorità e le prenotazioni. Vediamo come sta andando regione per regione.

In Lombardia priorità a Rsa, medici e pediatri di base

È la Lombardia la regione italiana con il maggiore numero di dosi di vaccino anti-Covid consegnate al 31 dicembre, pari a 80.595 (l'1,9% del totale). Entro il mese di gennaio arriveranno in regione 491.400 dosi di vaccino, suddivise in cinque date diverse. Le dosi, che serviranno per completare le prime somministrazioni e avviare l'iniezione di richiamo, andranno a operatori sanitari e persone che lavorano negli ospedali a vario titolo, medici e pediatri di base, ospiti e operatori delle Rsa, dipendenti e volontari dei servizi di emergenza e urgenza. C’è però allarme a Pavia dove solo due operatori su dieci nelle 85 Rsa della provincia, sono disposti a farsi vaccinare contro il Covid. Un dato basso che preoccupa e non poco l'Ats.

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In Friuli già riprogrammate le vaccinazioni saltate per i ritardi

Le prenotazioni per vaccinarsi proseguono: il 30 dicembre la Regione ha comunicato che in 48 ore erano state raccolte 10.872 prenotazioni effettuate dalle categorie prioritarie del settore sanitario e sociosanitario del Friuli Venezia Giulia. Ma la Cgil rimprovera alla Regione un ritardo nella definizione di linee guida valide per tutto il territorio su modalità e priorità di vaccinazione di queste prime categorie. Il ritardo nella consegna dei vaccini ha determinato la riprogrammazione al 3 gennaio della somministrazione delle dosi alle persone che si erano messe in lista per la giornata del 30 dicembre. La campagna vaccinale anti-Covid ha preso il via in Friuli Venezia Giulia ufficialmente il 31 dicembre e il ritardo delle dosi Pfizer non avrà conseguenze sulle prenotazioni effettuate per le date successive al 30 dicembre.

In Toscana priorità a Rsa e reparti Covid degli ospedali

In Toscana sono in arrivo 27.500 dosi di vaccino e la Regione si è detta pronta, nell'arco di 24 ore da quando saranno consegnate, a partire nuovamente con la vaccinazione che avverrà in via prioritaria nelle Rsa.Seguiranno i reparti Covid degli ospedali e da lunedì 4 gennaio si andrà a regime con una campagna che riguarderà tutti gli operatori sanitari.

Emilia Romagna, tra gennaio e febbraio vaccino a 180mila persone

Per l’Emilia Romagna l'ultimo giorno del 2020 sarà anche il primo della campagna vaccinale vera e propria, dopo il prologo di domenica 27 dicembre. Da giovedì 31, infatti, in Emilia-Romagna sono cominciate le vaccinazioni per medici, infermieri, operatori e degenti delle case di riposo. La Pfizer consegnerà direttamente le scatole con le fiale, a partire dal 30 dicembre, nei siti individuati. Qui entro il 25 gennaio arriveranno 220 scatole di vaccino. In ogni confezione ci saranno fino a 1.170 dosi, per un totale di oltre 257.400. Ogni lunedì di gennaio è previsto l'arrivo di una nuova consegna. Per tutto gennaio e una parte consistente di febbraio si procederà con la vaccinazione, compreso il secondo richiamo, di circa 180mila persone. Poi, presumibilmente da marzo, comincerà il secondo step che riguarderà i soggetti più a rischio (anziani e malati) e gli esponenti di categorie più esposte, come le forze dell'ordine e, probabilmente, il personale della scuola.

Entro il 31 dicembre 16mila dosi nei 14 ospedali abilitati della Liguria

L'ondata di neve sull'Europa ha rallentato di un giorno la consegna dei vaccini anti Covid Pfizer in Liguria: il 30 dicembre sono arrivate in regione circa il 75% delle 16 mila dosi previste, il restante 25% è arrivato il 31 dicembre, quando è iniziata la “vaccinazione allargata” nei 14 ospedali individuati dalla Regione.

Umbria, formazione del personale e 1.170 vaccinati entro il 3 gennaio

L'Umbria è pronta per le vaccinazioni contro il Covid: le prime già dal 31 dicembre, al personale sanitario e agli ospiti delle Rsa, mentre la giornata del 30 dicembre è stata dedicata alla formazione di nuovi team vaccinali, oltre ai quattro che hanno già operato nel corso del Vaccine-day del 27 dicembre: la previsione è di somministrare 1.170 dosi entro il 3 gennaio nei vari punti vaccinali che saranno allestiti negli ospedali. Per l'Usec (Unità strategica emergenza coronavirus) della Regione Umbria, in questo momento la vaccinazione della popolazione rappresenta una priorità per la costruzione di una comunità protetta: lo ha detto il commissario regionale per l'emergenza Covid, Antonio Onnis, i vaccini Pfizer (se ne attendono altre 5.000 dosi) arriveranno in Umbria il 31.

Puglia, priorità anche a dentisti e farmacisti, già 59mila prenotazioni

Già alle ore 17 del 29 dicembre, in Puglia erano 59.361 le adesioni alla vaccinazione anti Covid arrivate da parte degli operatori socio-sanitari, alle quali vanno aggiunte 22mila dosi riservate agli ospiti delle Rsa pugliesi. La Regione Puglia ha individuato le figure professionali dell'ambito sociosanitario cui somministrare il vaccino tra quelle che operano nel campo sanitario per enti o istituti pubblici: Inps, Inail, forze armate, forze dell'ordine, sanità marittima, agenzie ed enti di ricerca con contratto sanità. L'adesione prioritaria è prevista per tutto il personale sanitario e socio sanitario, compresi medici odontoiatri, odontotecnici, assistenti di studio odontoiatrico, farmacisti e biologi, studi professionali e associazioni di volontariato impegnate nell'assistenza sanitaria e socio sanitaria. Possono aderire, inoltre, gli operatori sanitari in pensione o inoccupati.

In Molise criticità per reperire personale

In Molise le maggiori criticità per la campagna vaccinale sono dovute alla carenza di personale sanitario e amministrativo da impiegare nelle operazioni di somministrazione. L’Asrem (l’azienda sanitaria regionale) sta provvedendo all'organizzazione delle diverse equipe vaccinali, utilizzando personale medico e infermieristico volontario. È stato chiesto ai 136 sindaci di promuovere la ricerca di volontari amministrativi; analoga richiesta, ma per il personale sanitario, è stata fatta all'Ordine dei medici di Campobasso e di Isernia e al Collegio degli infermieri delle due province. Nei primi giorni di gennaio saranno operative anche le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) di Agnone (Isernia) e di Riccia (Campobasso). I vaccini saranno stoccati in tre strutture a Campobasso, Termoli e Isernia, ma al momento sono state attivate solo le prime due.

In Campania 35mila dosi

Il 30 dicembre è atterrato all'aeroporto di Capodichino l'aereo con le prime dosi di vaccino contro il Covid-19 dedicate alla Campania. Si tratta di circa 35.000 unità. Subito sono state avviate anche le consegne, con la scorta dei carabinieri, verso i 27 punti di vaccinazione che effettueranno la fase 2, quella dedicata agli operatori sanitari. Parte dei vaccini giunti a Napoli sarà inviata anche in Calabria e Basilicata. A Napoli i vaccini saranno somministrati all'Ospedale del Mare e all'ospedale San Paolo. La vaccinazione è partita il 31 dicembre.

Veneto, si parte con il personale sanitario più esposto

In Veneto sono giunte il 30 dicembre 45.630 dosi di vaccino Pfizer. Le confezioni sono giunte all'aeroporto 'Marco Polo' di Venezia e sono state portate alle Ulss di riferimento con i furgoni della Dhl. Gli ospedali a loro volta distribuiranno in altre sedi le quote spettanti. Nel caso di Padova, all'Azienda ospedaliera sono giunte 1.542 dosi, all'Ulss 6 Euganea 7.683 mentre 135 sono destinate allo Iov (Istituto oncologico del Veneto). Ogni singolo ospedale provvederà alla somministrazione che, considerata la tempistica, è cominciata il 31 dicembre per proseguire il 2 gennaio. Precedenza, secondo il protocollo, al personale sanitario più esposto al rischio virus negli ospedali e, a seguire, alle Rsa. Il 29 dicembre tutte le Aziende sanitarie hanno consegnato il piano vaccinale. Quindi la Regione partirà da subito con il personale sanitario esposto direttamente al rischio e poi con il restante. In parallelo si partirà con la vaccinazione nelle case di riposo.

In Piemonte vaccinazioni già avviate alle Molinette

In Piemonte sono arrivate il 30 dicembre, in ritardo di un giorno causa neve, le prime dosi del vaccino contro il Covid-19 previste dopo il Vaccine-Day di domenica. L'Unità di Crisi della Regione ne ha curato la ricognizione. All'ospedale Molinette di Torino, il più grande del Piemonte, le dosi di vaccino Pfizer consegnate sono 3.510. Sono infatti arrivati 585 flaconcini, ciascuno dei quali contiene sei dosi. Dal primo pomeriggio del 30 dicembre sono cominciate le vaccinazioni su oltre 450 persone che si erano già prenotate.

In Lazio 40mila vaccini a settimana: l’80% dei medici ha aderito

Nel Lazio arrivate 44.850 dosi di vaccino Pfizer distribuite in 18 hub. Il piano della Regione prevede per le prossime cinque settimane la consegna di circa 40mila vaccini a settimana fino a un totale di 179mila. In base alle adesioni già raccolte, che tra il personale medico e sanitario si aggirano intorno all’80%, ogni Asl e azienda ospedaliera procederà a organizzare le liste delle persone da vaccinare ogni giorno. Il policlinico universitario Umberto I, per esempio, vaccinerà 270 tra medici e infermieri al giorno. Il criterio comune è quello di dare la precedenza a chi lavora in prima linea. Dopo i medici, gli operatori sanitari e gli anziani delle Rsa, inizierà la vaccinazione di massa per classi di priorità in base a patologie ed età. Intanto il 30 dicembre è partita l'attività di vaccinazione nella prima Rsa. Si tratta di Villa Santa Margherita - Padre Luigi Monti a Montefiascone nella Asl di Viterbo. L'adesione degli operatori è superiore al 70%.

In Sicilia prima operatori e anziani delle Rsa, poi 350mila over 80

Sono quasi 40mila gli operatori sanitari che dal 17 dicembre si sono registrati sulla piattaforma regionale siciliacoronavirus per dare la pre-adesione alla campagna vaccinale. Un terzo dei 118mila sanitari di ospedali pubblici e privati, operatori di Rsa, medici di famiglia e pediatri. Dal 4 gennaio sono attese 45.825 dosi di vaccino Pfizer a settimana che saranno consegnate nei 30 hub indicati dalla Regione. In campo per somministrare i vaccini nella prima fase ci saranno 345 fra medici, infermieri e amministrativi. Dopo sanitari e anziani delle Rsa, si passerà ai 350mila over 80 censiti.

(articolo aggiornato il 2 gennaio alle ore 8.15)

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