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Vaiolo delle scimmie, l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale

L’upgrade nella scala del rischio rientra tra le iniziative per contenere l’epidemia, che ad oggi ha colpito quasi 17mila persone in 74 Paesi, secondo quanto rilevato dai Cdc Usa

Vaiolo delle scimmie, l'Oms: "Emergenza sanitaria internazionale"

3' di lettura

Il vaiolo delle scimmie - in inglese Monkeypox - entra nella lista delle emergenze sanitarie globali, il più alto livello di allerta dell'Organizzazione mondiale della sanità. L’upgrade del morbo sulla scala di rischio sanitario è stata annunciata oggi a Ginevra dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, e rientra tra le iniziative per contenere l’epidemia, che ad oggi ha colpito quasi 17mila persone in 74 Paesi, secondo quanto rilevato dai Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc).

Esperti divisi, decisione del Dg Oms

“Ho deciso di dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”, ha spiegato Ghebreyesus in conferenza stampa, precisando che il rischio nel mondo è relativamente moderato a parte l’Europa, dove è alto. Il Dg Oms ha chiarito che il comitato di esperti non è riuscito a raggiungere un consenso, rimanendo diviso sulla necessità di attivare il massimo livello di allerta. Alla fine, è spettato al direttore generale decidere. “È un invito all’azione, ma non è il primo”, ha affermato Mike Ryan, responsabile delle emergenze Oms, che ha affermato di sperare che possa portare a un’azione collettiva contro le malattie.

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Rezza: decise le modalità di segnalazione, no allarmismi

Commentando la scelta dell’Oms, il Direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, ha chiarito che il ministero della Salute “ha già predisposto, con apposita ordinanza, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio, ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi”.

Bassetti: Italia tra i primi 10 Paesi più colpiti

“Siamo arrivati a 15mila casi di vaiolo delle scimmie in più di 70 Paesi nel mondo, che probabilmente rappresentano la punta dell’iceberg. È verosimile pensare che siano 5-6 volte di più: siamo vicini, quindi, ai 100mila casi reali”, ha sottolineato Andrea Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando l'iniziativa dell’Oms. L’Italia, ha proseguito, “rimane fra i primi 10 Paesi, con circa 400 casi. Sono numeri impressionanti. Nessuno vuole fare allarmismo, ma occhio a sottovalutare problema. Sarebbe il caso di partire ora con un’importante campagna vaccinale, indirizzata a giovani maschi, altrimenti a settembre rischiamo di avere decine di migliaia di casi diagnosticati e altrettanti sotto traccia”.

Meno

“L’Oms ha dichiarato nella giornata di oggi il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) “emergenza sanitaria globale”. Il Ministero della salute con apposita ordinanza ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In italia finora sono ststi registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi”. Lo dichiara il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza. (ANSA)


L’origine africana e la diffusione dei focolai

Sebbene il vaiolo delle scimmie sia presente da decenni in alcune parti dell’Africa centrale e occidentale, fino a maggio non era noto che scatenasse focolai di grandi proporzioni al di fuori dell’Africa né che si diffondesse tanto fra le persone. Due mesi fa, però, le autorità hanno rilevato decine di focolai in Europa, Nord America e altrove. A oggi, decessi per vaiolo delle scimmie sono stati segnalati solo in Africa, dove si sta diffondendo una versione più pericolosa del virus, principalmente in Nigeria e Congo.

In Africa il vaiolo delle scimmie si diffonde alle persone principalmente da animali selvatici infetti come i roditori, in focolai limitati che in genere non hanno attraversato i confini. In Europa, Nord America e altrove, tuttavia, il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo tra persone senza legami con animali né che abbiano fatto viaggi recenti in Africa.

La massima esperta Oms sul vaiolo delle scimmie, Rosamund Lewis, ha affermato questa settimana che il 99% di tutti i casi di vaiolo delle scimmie al di fuori dell’Africa sono stati rilevati in uomini e che il 98% di questi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Gli esperti sospettano che i focolai di vaiolo delle scimmie in Europa e Nord America si siano potuti diffondere per via sessuale in due rave in Belgio e Spagna.

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