Valentino porta all’Università la sua ricerca sul maschile, Gucci in attesa del futuro
La maison sceglie la Statale come set e sostiene borse di studio. Il marchio del gruppo Kering celebra gli iconici mocassini aspettando il debutto del nuovo direttore creativo Sabato De Sarno a settembre
di Angelo Flaccavento
2' di lettura
Il sapere come ultima frontiera dell'apparire? La moda cannibalizza e superficializza ogni cosa, ma quest'ultimo prospetto è invero allettante. La settimana milanese della moda maschile si è aperta ieri nel grande cortile porticato dell'Università Statale con la sfilata di Valentino - un doppio ritorno per il marchio, solitamente presente a Parigi: in calendario e con una sfilata solo maschile dopo anni di co-ed. Non è la prima volta che gli spazi ariosi e solenni della Statale vengono prestati alla moda, ma è forse una delle prime in cui l’Università intesa come centro di formazione e sapere accessibile a tutti penetra - più o meno plausibilmente - nel racconto di una sfilata.
L'annuncio di una donazione a sostegno delle borse di studio per i meritevoli e bisognosi - il 2% della cifra totale stanziata dalla Regione Lombardia in questo senso - è un segno di concretezza da parte della maison. L'invito, una copia brandizzata del discusso romanzo A little life di Anya Yanagihara - ottocento pagine ottocento di pornografia della sciagura in un contesto molto upper class - è invece meno credibile. Certo, la fragilità maschile intorno a cui la scrittrice gira con sguardo morboso e compiaciuto è riflessa nella ricerca di Pierpaolo Piccioli di una mascolinità meno normativa e machista, ma i paralleli si fermano qui. Piccioli non è morboso. Semmai languido e preciso. Lo strumento del suo decostruire iconografie stantie è costruttivo: la sartorialità più classica, piegata alla definizione di nuovi volumi e più liquide categorie.
Nella moda maschile pochi centimetri fanno grandi differenze. Piccoli riduce i pantaloni a shorts, allarga giacche e camicie, lavora di colori compatti e superfici solide, e il risultato è una idea di uniforme non uniforme, per nulla connotata in termini di rappresentazione di genere. La prova è intrigante quanto monocorde, con quel tanto di infantilismo - gli shorts lí puntano - che cattura davvero lo spirito del tempo. Scardinare un codice, però, è costruirne uno nuovo che poi andrà anch’esso scardinato, in un ciclo infinito che si chiama progresso.
È un ciclo senza fine anche la vita e l'identità di un marchio ultracentenario come Gucci. In attesa del debutto del nuovo direttore creativo, che avverrà a settembre, si moltiplicano occasioni e uscite, perché il silenzio, oggi, non è nemmeno una opzione. Una selezione di look per l'estate 24 - tailoring dalle proporzioni allungate, sportswear logato, sete stampate, pelli inconfondibili - viene così presentata all'interno di una installazione immersiva che celebra i settant'anni del mocassino con il morsetto, vera icona del marchio. Il passato e il presente in divenire si incontrano mentre l'attesa si accorcia e il next è ormai pronto a materializzarsi.
Consigli24: idee per lo shopping
Scopri tutte le offerteOgni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online
loading...