Valleverde in crescita con il business dei giovani
Il marchio, rilevato ormai 8 anni fa dalla Silver1 di Elvio Silvagni, ha cambiato rotta puntando su un pubblico più giovane e fashion
di Marta Casadei
2' di lettura
«In termini di vendite il 2023 sta andando bene: stiamo registrando una crescita e puntiamo a chiudere l’anno con ricavi a 30 milioni di euro circa, in salita rispetto ai quasi 26 milioni dello scorso anno. Però siamo cauti: in primavera si è passati da un maggio piovoso al boom del caldo, con gli eventi estremi delle scorse settimane. E chissà cosa accadrà in autunno: l'anno scorso fino ai primi di novembre aveva fatto caldo e le calzature invernali ne avevano risentito». Non vuole essere troppo ottimista Elvio Silvagni, imprenditore romagnolo titolare del gruppo Silver1 di Lugo (Ra) che nel 2015 ha rilevato all'asta Valleverde, marchio di calzature nato nel 1970 e poi fallito (il fondatore Armando Arcangeli nel 2022 è stato condannato in primo grado per bancarotta fraudolenta e altri reati fiscali, ndr).
La ripresa post alluvione
L’azienda è stata colpita, seppur parzialmente, dall’alluvione dello scorso maggio: «Il nostro negozio di Lugo si è allagato e l’acqua ha danneggiato sia gli arredi sia i prodotti». I magazzini, per fortuna, «non sono stati raggiunti dalla piena, fermatasi qualche chilometro prima. Purtroppo, però, alcuni dei nostri dipendenti hanno perso addirittura la casa: gli aiuti economici istituzionali non sono ancora arrivati a destinazione del tutto, ma ci siamo tutti rimboccati le maniche per uscire da questa situazione il più presto possibile».
I dati positivi di Valleverde – che era nato come marchio di calzature confortevoli, ma si sta evolvendo in linea con le esigenze del mercato – sono legati anche al cambio di rotta intrapreso dal brand più di sette anni fa. «Abbiamo puntato su modelli più fashion e giovani così da conquistare un pubblico che oggi va dai 30 anni in su. La nostra è una calzatura di fascia media, che punta su un giusto rapporto tra qualità (le scarpe sono fatte tra Italia e Romania) e prezzo. Ma in questo momento, con i tassi in aumento, chissà se le persone avranno ancora voglia di spendere soldi in calzature», spiega l’imprenditore.
Collezioni trasversali e negozi multimarca
Il marchio continua a puntare su una collezione trasversale: «Non si capisce se questo ritorno del formale sia davvero in atto – continua Silvagni – per cui per la P-E 2024 abbiamo puntato su un mix tra formale e casual. La campagna vendite è iniziata da due settimane e quindi avremo il polso di come è andata a metà settembre». Sul piano distributivo, invece, rimane ferma la strategia attuale: puntare sui circa 1.200 multimarca in Italia ed Europa (e non su un e-commerce diretto). «Per ora questa strategia funziona. I mercati esteri? Non abbiamo obiettivi particolari, però a settembre saremo a Micam, a Milano, anche per stringere contatti internazionali»
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