Valpharma con Erba Vita sbarca negli Stati Uniti
L’azienda di Cerasolo di Rimini, che investe il 10% dei ricavi in ricerca, ha raddoppiato l’export nell’ultimo anno con i prodotti erboristici innovativi. A San Marino il nuovo Polo della salute
di Ilaria Vesentini
3' di lettura
C’è la miscela vulcanica che scorre nel Dna degli imprenditori romagnoli – genio, audacia, umiltà e apertura al mondo – dietro alla scalata che ha portato il gruppo Valpharma dal primo cliente in Sudafrica del 1977 allo sbarco negli Stati Uniti di questa estate, da 3 a 430 dipendenti, dai farmaci generici retard conto terzi ai prodotti nutraceutici a marchio Erba Vita, dal primo brevetto a oltre 100 formulazioni, e da zero a 70 milioni di giro d’affari. Un Dna che il fondatore Roberto Valducci ha trasmesso all’unica figlia Alessia, rimasta sola al timone cinque anni fa, che alle lusinghe di investitori e fondi ha preferito la sfida di scrivere in autonomia il prossimo capitolo della storia di famiglia, fedele alla ricetta del padre: crescere a piccoli passi (+3,4% l’ultimo anno) attenti alle marginalità e investire costantemente in ricerca (il 10% del fatturato annuo).
«Mio padre iniziò come perito chimico in un’azienda di Milano che produceva farmaci retard importati dall’America, tornò nella sua Romagna nel 1977, a Cerasolo di Rimini, per mettersi in proprio, fondando l’allora Euderma. E oggi noi sbarchiamo in America con i nostri prodotti, questo contrappasso è la mia più grande soddisfazione», racconta Alessia Valducci, entrata in azienda nel 1996 e oggi presidente e ceo di EuroHolding, la società a capo del gruppo Valpharma, trasferitosi sul Titano nel 1987 per il primo salto dimensionale di 6mila mq, seguito a fine Millennio dalla costruzione di un nuovo stabilimento produttivo di 45mila mq a Pennabilli in Valmarecchia («una strada malvagia per arrivarci, ma così mio padre poteva andare più spesso a trovare l’amico Tonino Guerra», ricorda la figlia) e, poi, nel 2017 dall’acquisizione di Erba Vita, marchio specializzato nella produzione di integratori alimentari, dispositivi medici e cosmetici a base vegetale.
E nel frattempo a San Marino fervono i cantieri del nuovo “Polo della salute” di oltre 20mila mq dove Valpharma prevede di trasferirsi la prossima primavera.
«Siamo nati internazionali, negli anni Settanta nessuno in Italia conosceva i prodotti a rilascio ritardato e in zona di farmaceutico non si occupava nessuno, ma i clienti esteri amavano molto venirci a trovare e godersi l’ospitalità e il cibo romagnoli. Abbiamo iniziato a vendere prima in Sudafrica, poi in Giappone, Brasile, Gran Bretagna. Oggi il 90% del fatturato Valpharma è export, lavoriamo per i principali big pharma e attorno a noi qui sono nati competitor, scuole, un corso di laurea in farmacia», spiega la presidente. La scelta del fondatore di diversificare nel mondo della nutraceutica, con l’acquisizione di asset e marchio Erba Vita, e di sviluppare competenze commerciali con un marchio proprio, avendo fatto fino ad allora solo produzione conto terzi, «non è stata semplice e l’ho osteggiata inizialmente, ma è stata visionaria - ammette Alessia Valducci -. Erba Vita ha raddoppiato l’export nell’ultimo anno, sta correndo veloce in Cina grazie ai tiktoker e ora è il cavallo di Troia per il mercato statunitense, dove un americano su tre utilizza nutraceutici, il 77% consuma integratori e i prezzi sono molto più alti che in Europa. E aprirà la strada ai prodotti Valpharma».
Ad accompagnare il gruppo oltreoceano è un’altra realtà riminese che lavora nel mondo, Export Usa, partita 20 anni fa sotto la guida di Lucio Miranda per aiutare le imprese a internazionalizzarsi, oggi con sedi a Rimini, Bruxelles, New York e un centro logistico in Ohio a Dayton. «Negli ultimi tre anni abbiamo raddoppiato gli organici negli States – spiega Miranda – e per i distretti industriali della via Emilia (e non solo) ci sono straordinarie opportunità di sviluppo, fra transizione green e friendshoring delle supply chain americane, dall’elettromeccanica all’agrifood, dal pharma al wellness».
loading...