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Parigi riapre i collegamenti con Londra con i test Covid. Autotrasportatori francesi: «Il rientro da Gb va male»

Via libera a una riapertura «condizionata» dei collegamenti con la Gran Bretagna

di Nicol Degli Innocenti

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3' di lettura

(articolo aggiornato il 23 dicembre alle 15,30)

La situazione degli autotrasportatori attualmente bloccati nel Regno Unito “è ancora lontana da una soluzione”, nonostante la riapertura del confine con la Francia ai camionisti che presentano un test negativo al coronavirus. Intervistato dalla France Presse, il portavoce della Federazione Nazionale degli Autotrasportatori francesi denuncia che le cose “non stanno andando bene”, in particolare per quanto riguarda l'esecuzione dei test antigenici. “I test non ci sono ancora, i tir sono parcheggiati uno sull'altro, mancano le informazioni, gran parte degli autotrasportatori non hanno viveri e temiamo che non rientreranno per Natale”.

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Ieri 22 dicembre era arrivato l’annuncio. «Gli aerei, le navi e i treni Eurostar riprenderanno il loro servizio da domani mattina (il 23 dicembre ndr). I connazionali francesi in Inghilterra, i residenti britannici in Francia e coloro che hanno un motivo legittimo dovranno essere muniti di test negativo» per rientrare in Francia: lo annuncia in un tweet il ministro dei Trasporti francese, Jean-Baptiste Djebbari, annunciando la riapertura condizionata dei collegamenti con la Gran Bretagna. Il ministro ringrazia inoltre il collega britannico, Hon Grant Shapps, per «il bel lavoro fatto nelle ultime 48 ore».

Le code già chilometriche si erano allungate da quando Parigi aveva annunciato la chiusura di emergenza al traffico merci per 48 ore per i timori di “importare” la nuova variante di coronavirus. Tutti i Paesi dell’Unione europea, con l’eccezione di Grecia e Cipro, hanno sospeso i collegamenti passeggeri con il Regno Unito a causa del nuovo ceppo del virus che ha fatto raddoppiare il numero di contagi nelle ultime settimane in Inghilterra. Numerosi altri Paesi, dal Canada all’India, hanno fatto altrettanto, isolando la Gran Bretagna dal resto del mondo.

L’appello della Commissione Ue
La Commissione Ue ha intanto fatto un appello ai Paesi membri affinché riaprano i collegamenti per il commercio e i trasporti dei passeggeri verso il Regno Unito ma scoraggiando i viaggi non essenziali. In una dichiarazione la Commissione ha detto che il traffico merci da e per la Gran Bretagna deve continuare ininterrotto ma che ogni viaggio non necessario deve essere rinviato «fino a nuovo ordine». I divieti di volo e di connessioni ferroviarie devono cessare anche per evitare interruzioni alla catena dei rifornimenti.

Intesa vicina tra Johnson e Macron
Un’intesa per risolvere la crisi a Dover è stata raggiunta tra il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron e verrà annunciata nel tardo pomeriggio di martedì 22 dicembre. Secondo Londra dovrebbe comportare il test obbligatorio per tutti i camionisti a partire da mercoledì. «I nostri Governi stanno dialogando e i test fanno parte di questa conversazione - ha confermato il ministro dell’Interno Priti Patel -. Organizzare i test in tempi rapidi è possibile, ma i dettagli devono essere ancora messi a punto».

Il Kent diventa un enorme parcheggio
Nell’attesa di un accordo la contea del Kent è diventata un enorme parcheggio, con grandi problemi logistici e sanitari e proteste dei camionisti bloccati nel loro abitacolo da oltre 24 ore senza assistenza. L’associazione di settore ha detto che «le autorità del Kent hanno consegnato loro una barretta di cereali a testa, che non ci sembra sufficiente». L’impatto del blocco delle merci si fa già sentire. I supermercati hanno avvertito che ci saranno carenze di prodotti freschi importati come broccoli, insalata e agrumi e alcuni generi alimentari sono già razionati nei negozi. Il British Retail Consortium ha detto che la situazione deve essere risolta entro domani per evitare che ci siano alcuni scaffali vuoti nei supermercati prima di Natale.

Il porto di Dover è vuoto, governo Gb valuta tamponi a camionisti

Il fermo delle catene produttive
Toyota ha annunciato di avere fermato la produzione di auto nei suoi stabilimenti britannici a causa della mancanza di parti che arrivano dalla Francia. La chiusura natalizia è avvenuta con un paio di giorni di anticipo, ha fatto sapere la casa automobilistica giapponese. La riapertura è prevista per il 4 gennaio, nella speranza che i problemi al confine siano stati risolti e che non ce ne siano di nuovi causati da Brexit. Mancano pochi giorni alla scadenza del 31 dicembre, quando finirà il periodo di transizione, ma i negoziati tra Londra e Bruxelles per raggiungere un accordo commerciale si sono arenati. I due punti dolenti restano la parità di condizioni e la pesca, anche se secondo alcune voci un compromesso sulle quote di pesce è possibile e potrebbe essere annunciato a breve.Senza un’intesa sui rapporti futuri dal primo gennaio 2021 scatterebbero le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, che comportano controlli alla frontiera e l’imposizione di tariffe. Le code a Dover potrebbero quindi diventare abituali.

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