Santa Sede

Vaticano, il Papa vara una Fondazione in soccorso degli ospedali cattolici in crisi

Il nuovo ente dipenderà dall’Apsa, il dicastero del patrimonio. Presidente il vescovo Nunzio Galantino, dentro il cda anche Bambino Gesù e Cattolica.

di Carlo Marroni

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3' di lettura

Il Papa mette mano alla sanità cattolica, un universo di oltre 6mila ospedali al mondo, molto spesso in profonda crisi. Nasce la Fondazione per Sanità Cattolica, il cui scopo è garantire «sostegno economico» per gli ospedali che finiscono in rosso, accentra in Vaticano, in particolare in capo all’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della sede apostolica), investimenti e strategie. «Istituisco la Fondazione per la Sanità Cattolica, destinandola, ove ve ne siano le condizioni, ad offrire sostegno economico alle strutture sanitarie della Chiesa» scrive il Papa precisando che la richiesta è arrivata da tempo da più parti del mondo. Insomma, un fondo di pronto intervento. Da ricordare che Francesco, da poco Papa, fece intervenire l'Apsa con 50 milioni per salvare l'Idi sprofondato in uno scandalo a causa delle gestione del vertice dell'ordine religioso, poi commissariato.

«Seguire nella gestione la Dottrina Sociale della Chiesa»

A proposito dei presidi sanitari che fanno capo alle congregazioni religiose, il Pontefice auspica nel documento che «sia conservato il Carisma dei Fondatori, l’inserimento all’interno della rete di analoghe e benemerite strutture della Chiesa e con ciò il loro scopo esclusivamente benefico secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa». La nuova Fondazione è un Ente collegato alla Santa Sede, «in maniera che possa operare sotto la Sua sovrana autorità e come ente strumentale ddell’Apsa che provvederà al suo governo e a quanto a questa necessiti per il suo funzionamento». Sarà inoltre inserita nella lista degli Enti allegata allo Statuto del Consiglio per l’Economia e sottoposta ai controlli e alle autorizzazioni della Segreteria per l’Economia.

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Nel consiglio il chirurgo del Gemelli che ha operato il Papa a luglio

Presidente è Nunzio Galantino, che presiede anche l’Apsa: segretario generale Fabio Gasperini, segretario sempre dell’Apsa. Nel cda ci saranno Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Sergio Alfieri, professore di Chirurgia generale alla Cattolica, il chirurgo che ha operato il Papa al colon lo scorso 4 luglio al Gemelli e e Chiara Gibertoni, direttore generale del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Sindaco unico, infine, Maximino Caballero Ledo, segretario

In Italia 102 ospedali cattolici, oltre 17mila posti letto

Gli ospedali cattolici nel mondo – scrive il Faro di Roma - sono più di 6 mila di cui in Italia sono 102 (tra i quali due Policlinici universitari e 19 ospedali classificati), con 17.099 posti letto. Le strutture per riabilitazione sono 132, con 6.057 posti letto; gli hospice per le cure palliative ai malati oncologici 23, con 346 posti letto. In totale si tratta di 257 strutture con 23.502 posti letto. Vi lavorano circa 70.000 operatori sanitari, 8.000 dei quali sono medici. A questi numeri vanno aggiunte le strutture socio assistenziali per anziani, le case di riposo: quelle cattoliche sono 1.535 per un totale di 78.328 posti letto. Numeri in costante evoluzione e continuo cambiamento.

A luglio (dopo l’intervento) il Papa aveva ribadito: servizio accessibile a tutti

«Cercheremo di evitare il rischio – spiega monsignor Galantino a Vatican News – che pur non volendo, queste strutture contribuiscano a far passare un'idea elitaria dell'assistenza sanitaria, riducendo gli spazi delle cure offerte a tutti e per tutti». Lo scorso 11 luglio nella sua prima apparizione pubblica dopo l'intervento chirurgico all'intestino, Papa Francesco, affacciandosi dal balcone del Policlinico Gemelli aveva detto: «In questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c'è in Italia e in altri Paesi. Un servizio sanitario gratuito che assicuri un buon servizio accessibile a tutti. Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti». E dopo aver rivolto un incoraggiamento ai medici, a tutti gli operatori sanitari e al personale, aveva aggiunto: «Anche nella Chiesa succede a volte che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente. Il primo pensiero che ti viene è venderla. Ma la tua vocazione di Chiesa non è avere dei quattrini, è fare il servizio e il servizio sempre gratuito. Non dimenticatevi: salvare le istituzioni gratuite».

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