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Vegery, la start up che consegna solo piatti vegetariani e vegani

Il servizio è operativo al momento a Milano e secondo i piani dovrebbe raggiungere Roma e Torino entro la fine dell’anno

di Gianni Rusconi

  L’hamburger classico vegano in consegna con la start up Vegery per ora attiva solo a Milano ma che presto si estenderà anche

3' di lettura

In Italia, secondo vari studi, i vegetariani sono circa il 4% della popolazione complessiva e se aggiungiamo la quota di vegani (2%) e di flexitariani (12%), ovvero coloro che prediligono un’alimentazione di tipo vegetariana, senza rinunciare ad alimentarsi anche di proteine animali, si arriva a poco meno di un quinto di consumatori che rinunciano a carne, pesce e latticini. Di conseguenza l’offerta di cibi e piatti veg è in crescita e anche le piattaforme di food delivery costituiscono un canale di approvvigionamento importante. Spesso però manca una chiara indicazione delle proposte vegetariane tra i vari piatti inseriti nei menu, obbligando il consumatore a una vera e propria cernita degli ingredienti di ogni piatto.

Ed è proprio questo (presunto) limite ad aver dato ai tre giovani soci fondatori di Vegery lo stimolo per scommettere su un “veg food delivery” in grado di facilitare la reperibilità di una proposta culinaria alternativa a quella tradizionale selezionando esclusivamente i piatti vegetariani e vegani dei ristoranti di una determinata zona e offrendo la consegna a domicilio (a casa o in ufficio) degli stessi. Il servizio è operativo al momento a Milano e secondo i piani dovrebbe raggiungere Roma e Torino entro la fine del prossimo anno.

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La storia di questa start up parte nel 2017, in Puglia, da un’idea di Simone De Maria, classe 1993 e attuale ceo, che decide di dedicarsi a un progetto sostenibile con un food delivery specializzato. Da qui il primo naming della piattaforma (SanaSana) e poi la successiva trasformazione in attività focalizzata sulla consegna e sul take away di soli piatti vegani e vegetariani, che si concretizza dopo un periodo di incubazione presso Sprint X con il lancio online del servizio a Milano a maggio del 2020, gestito da remoto dalla sede di Brindisi. Dopo qualche mese il primo grande salto in avanti grazie al finanziamento di 30mila euro a fondo perduto ottenuto con la vincita del premio Pin (Pugliesi innovativi) e la conseguente costituzione formale dell’attuale società, avvenuta a maggio 2021 in forma di start up innovativa.

Come funziona Vegery è presto detto. Un app mobile per dispositivi iOS e Android (e presto anche in versione per computer desktop) fa da “collettore” di tutte le proposte veg degli esercizi affiliati alla piattaforma e gestisce tutto l’iter dell’ordine fino alla consegna. Al momento sono circa un centinaio i partner fra questi vi sono nomi noti come Flower Burger (il primo fast food al mondo ad offrire burger vegani e colorati) o la catena di kebab Kebhouze, locali e ristoranti come La Colubrina, VegAmore e Soulgreen e Linfa - Eat Different, operatori specializzati nel campo dell'alimentazione sana come Erbert e realtà internazionali come Helbiz Kitchen. A gestire tutto il processo ci pensa una piattaforma digitale sviluppata “in house” che presto si avvarrà anche dell’intelligenza artificiale degli algoritmi per riuscire a riconoscere le abitudini e gli interessi dei consumatori con l’obiettivo di indirizzarli verso i piatti più adatti alle loro esigenze e abitudini di consumo

Vegery è in costante crescita anche se i numeri sono ancora molto ridotti: gli ordini processati, intanto, iniziano a prendere consistenza e dai 150 “scontrini” di gennaio si è passati ai 300 del mese successivo, con un trend che secondo i diretti interessati «non potrà che continuare a crescere», con un impatto diretto sul giro d’affari, che a fine 2023 dovrebbe raggiungere i 200mila euro, decuplicando quello dell'anno precedente.

Il perché della scelta di focalizzarsi esclusivamente su cibi a base vegetale traspare molto chiaramente dalle parole di De Maria. «Sono stati i ristoranti vegan di Milano a illuminarci, dicendoci apertamente di non gradire piattaforme di delivery onnivore: il nostro valore aggiunto è per l’appunto un servizio che riempie un vuoto di mercato». La società è impegnata in una campagna di fundraising che dovrebbe chiudersi con l'annuncio di un nuovo round di finanziamento fra maggio e giugno.

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