Vela, la Rolex Middle Sea Race fa 50
di Antonio Vettese
3' di lettura
Parte da Malta la Rolex Middle Sea Race, una regata di grandi contenuti: solo una settimana fa a Trieste la Barcolana dei record ha raccolto quasi trentamila velisti per una grande festa, di lunga durata e molto vino a terra, di breve durata in mare. Condividono il fatto di aver raggiunto lo storico numero 50 (edizioni per la Barcolana, anni dalla prima volta per la Middle) ma a Malta è un po' tutto il contrario: la regata è lunga 608 miglia, un giro antiorario attorno alla Sicilia che l'anno scorso è stato reso molto difficile dal vento forte autunnale, gli iscritti sono 149 da 32 nazioni di cui 22 sono italiani.
La prima volta nel 1968 i partecipanti erano solo 8 e la vittoria andò allo Swan 36 Josian, una barca di undici metri che per quei tempi era un gran lusso. Tra gli iscritti alla prossima edizione il maxi Nikata, lungo 35 metri, è un testimone di quanto siano cambiati i tempi, per alcuni 35 metri sono ancora pochi, le misure dei megayacht. In realtà la gran parte degli iscritti appartiene al mondo della vela dura e pura: poche docce e tanto mare, anche barche piuttosto normali. Maestro del genere hard sailing è Giovanni Soldini, che parte con il suo trimarano Maserati Multi 70, che avrà 4 avversari tra cui il diretto rivale PowerPlay, barca simile (ma meno modificata) inglese di Peter Cunningham con skipper Ned Collier Wakefield. “La prima volta ho partecipato a 17 anni assieme a Vittorio Malingri, con Moana 46 dell'armatore Enzo Fontana - racconta Soldini - Abbiamo conosciuto l'equipaggio di PowerPlay e siamo molto contenti che siano venuti in Mediterraneo per partecipare a questa regata”, commenta lo skipper Giovanni Soldini. “Siamo d'accordo di portare avanti lo stesso programma sportivo, con la RORC Transatlantic Race a novembre e la RORC Caribbean 600 a febbraio, a cui si aggiungeranno altri MOD 70, così le regate saranno molto più competitive e divertenti. I nostri avversari non hanno configurato la barca per il foiling, mentre noi si. Loro sono più veloci con poco vento, noi lo siamo quando il vento supera i 15 nodi e possiamo alzarci sull'acqua”.
I trimarani corrono soprattutto per battere il record di percorrenza, e tagliare per primi la linea del traguardo visto che la vittoria viene assegnata con il sistema dei tempi compensati, un sistema che consente il paragone tra imbarcazioni di dimensioni diverse. È il maxi Rambler, ad aver stabilito il miglior tempo nel 2007 con 47 ore, 55 minuti e 3 secondi.
A Malta si parla di vela d'altura, ovviamente, con la Route du Rhum che sta per partire, le prospettive di giro del mondo in equipaggio, la vecchia Volvo Ocean Race destinata a cambiare nome e forse a tornare all'antico Round The World Race (senza lo sponsro storico Whitbread come suffisso): “Io proseguo con i miei programmi legati a Maserati – dice Soldini - ma in Italia fanno bene a cercare di partecipare. L'ammissione dei monoscafi foiling al giro del mondo in equipaggio è una buona idea che servirà ad avere più partecipanti. È un bel momento per le regate oceaniche, il foiling si sta diffondendo sia sui monoscafi che sui multiscafi, è bello essere veloci in oceano. Il problema nella costruzione di questi team in Italia è sempre cercare i soldi… Mi auguro che ci riescano”.
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