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Vendite al dettaglio: a dicembre -0,2% mensile, +3,4% annuale

Secondo i dati Istat, rispetto al 2021 numeri in crescita per valore ma in calo per volume (-4,4%). In discesa la spesa per i beni alimentari

(Imagoeconomica)

2' di lettura

A dicembre scorso l’Istat stima un calo congiunturale per le vendite al dettaglio (-0,2% in valore e -0,7% in volume). Le vendite dei beni alimentari registrano un lieve aumento in valore (+0,1%) e diminuiscono in volume (-0,6%), mentre quelle dei beni non alimentari calano sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,4% e -0,8%). Su base tendenziale le vendite al dettaglio aumentano del 3,4% in valore e registrano un calo in volume (-4,4%). Un analogo andamento caratterizza sia le vendite dei beni alimentari (+5,8% in valore e -6,6% in volume), sia le vendite dei beni non alimentari (rispettivamente +1,7% in valore e -3,1% in volume). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di Dotazioni per l'informatica, telecomunicazione e telefonia (-1,8%) e Prodotti farmaceutici (-2,7%).

Cresce il valore, calano i volumi

«Nel complesso del 2022 - commenta l’Istat - le vendite al dettaglio in valore crescono rispetto all'anno precedente (+4,6%)» mentre «i volumi diminuiscono (-0,8%) a causa del calo dei beni alimentari (-4,2%) non compensato dall'aumento dei prodotti non alimentari (+1,9%). Tutti i trimestri dello scorso anno hanno visto incrementi congiunturali nel valore complessivo delle vendite, associati a una diminuzione dei relativi volumi. Nella media del 2022 la crescita in valore delle vendite ha caratterizzato tutte le forme distributive, seppure in misura molto differenziata, con gli aumenti maggiori registrati per la grande distribuzione specializzata e per i discount».

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Cresce la spesa nei discount

Nel dettaglio, a fronte di un aumento annuale a dicembre del valore delle vendite della grande distribuzione del 6,5%, le vendite in valore di discount alimentari sono salite del 9,8%. A fronte di un aumento delle vendite in valore per la grande distribuzione del 5,8% in media 2022 sul 2021 si registra una crescita per le vendite dei discount alimentari del 9,9%.

Effetto inflazione

«I dati sulle vendite al dettaglio del 2022 dimostrano l'effetto tsumani provocato dall'inflazione sulle famiglie italiane», commenta Assoutenti: «Per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle - dice il presidente Furio Truzzi - le famiglie sono state costrette a tagliare le spese primarie come gli alimentari. Una famiglia tipo ha ridotto la spesa alimentare per circa 237 euro nel 2022, -323 euro un nucleo con due figli».

Concorda il presidente di Codacons Carlo Rienzi: «L'inflazione alle stelle che ha caratterizzato gli ultimi mesi continua ad avere effetti sulla spesa delle famiglie. Al netto dell'aumento dei prezzi, hanno ridotto gli acquisti per complessivi 6 miliardi di euro, con una contrazione media delle vendite di circa 234 euro a nucleo».

«Nonostante un rallentamento dei prezzi dei beni energetici, il quadro economico rimane ancora caratterizzato dall'incertezza e da un elevato livello di inflazione di fondo, fattori questi che incidono sul potere d'acquisto degli italiani che da mesi stanno riducendo i consumi, in termini sia qualitativi che quantitativi»,aggiunge Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione.

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