Dalla Valle d'Aosta all'Abruzzo: la settimana bianca sugli sci (spendendo meno) nei comprensori minori

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Veneto: Asiago, Nevegal e Auronzo di Cadore

Bastano 15 minuti di auto per salire all'altopiano di Asiago partendo dall'omonima cittadina delle Prealpi Venete e raggiungere la base dell'area sciistica di Melette 2000, riaperta nella stagione 2018-2019 con impianti e piste rinnovati. Con una seggiovia si arriva a 1.732 metri sull'Alpenstube da cui godere di un incredibile panorama sulle Dolomiti mentre altre due conducono alla cima delle Melette e dell'Ongara: con un unico ski pass (38 euro il giornaliero) e sci sempre ai piedi si passa agevolmente da un versante all'altro con la possibilità di scegliere fra 17 tracciati adatti ad ogni tipo di sciatore, per un totale di 25 km. La stazione di Nevegal, sull'altipiano omonimo a sud-est di Belluno (distante solo 12 km) da cui ammirare i picchi delle Dolomiti Venete, dal monte Civetta alla Marmolada, è sicuramente apprezzata per le scappatelle sulla neve in giornata ma non solo. Qui si scia (il giornaliero festivo costa 40 euro) su 11 piste di ogni livello di difficoltà, che scendono dal Col Toront e dal Col Faverghera sino a valle, con la parte finale della pista rossa Coca dotata di illuminazione per lo sci in notturna. Chi punta su Auronzo di Cadore, sulle sponde del lago artificiale di S. Caterina (la celebre Misurina è una frazione di questo Comune che si raggiunge anche da Cortina dal Passo Tre Croci), trova un comprensorio piccolo e di norma poco affollato (circa 13 km di piste che si snodano sul Monte Agudo) ma scenograficamente maestoso grazie alle Tre Cime di Lavaredo, la Croda dei Toni o il Corno del Doge, olter che inserito del grande circuito del Dolomiti Superski. Per lo skipass servono 46 euro.

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