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Venevision cresce e guarda a nuove acquisizioni

Le sei aziende del cluster che fa capo a VeNetWork esportano a un ritmo superiore al dato nazionale. Fatturato a +58% sul primo semestre 2022

di B.Ga.

2' di lettura

Le aziende che fanno parte di Venevision, il cluster dell'occhialeria parte di VeNetWork, esportano a un ritmo superiore al dato nazionale: rispetto al primo trimestre 2022, Venevision ha visto una crescita del 20,6% dell'export (contro una previsione di +8% a livello nazionale per lo stesso periodo), per un valore al 30 giugno 2023 di 11,1 milioni di euro. I dati della prima semestrale 2023 mostrano anche un fatturato a quota 39,6 milioni di euro, in netta crescita rispetto al primo semestre 2022 (+58%), anche grazie alle acquisizioni che sono state effettuate nella seconda parte dell’anno scorso (Eurofin, Tricolor e Ottica Prealpi).

Il dato evidenziato dalla semestrale appare in crescita anche rispetto ai risultati del 2022, che si è chiuso con un fatturato appena inferiore ai 70 milioni di euro.

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La formula

Venevision, nata nel 2020, conta attualmente sei società partecipate - Tris Ottica, Ottica Prealpi, Reply, Fotomeccanica, Eurofin, Tricolor -, per una forza lavoro di circa 465 unità (quasi raddoppiate in un anno, sempre grazie anche alle acquisizioni effettuate). Le attività strategiche proseguono con nuove acquisizioni in corso per il 2023 e con un'intensificazione delle operazioni di internalizzazione di attività cruciali per il controllo della filiera produttiva.

Per Nicola Belli, amministratore delegato di Venevision, «raccogliamo i frutti della nostra
scelta di rimanere focalizzati sulla costruzione di una organizzazione snella, eccellente nelle capacità tecnologiche, completa nell’offerta delle soluzioni produttive, e in continua evoluzione. Siamo una realtà manifatturiera, con il territorio e le persone al centro del nostro progetto di sviluppo. Il nostro modello tende a preferire la continuità della gestione: interveniamo esclusivamente per integrare competenze mancanti nelle aziende e per la crescita delle risorse interne. Non siamo interessati a operazioni speculative,
ma alla costruzione di valore».

Il mercato

In questo contesto può esserci spazio per nuove acquisizioni. «L'industria dell'occhiale è in forte evoluzione,e le aziende italiane possono approfittare di significative opportunità date da alcuni fattori che hanno impattato soprattutto sulla filiera asiatica: penso all'evoluzione dei regolamenti della comunità Europea per il ‘Made In', o allo sviluppo della blockchain per la certificazione di filiera. Il mercato del lusso mantiene una buona trazione anche in questa fase di rallentamento generale, mentre nell'occhialeria è in sofferenza la fascia media di prodotto, tra i 100 e i 200 euro retail. Per questo è aperta la caccia alle licenze dei brand epossiamo aspettarci un aumento della concentrazione nei grandi gruppi», conclude l’ad.


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