Venezia, la Biennale «laboratorio del futuro» tra Africa, diaspora e giovani
La Mostra Internazionale, curata da Lesley Lokko, aprirà il 20 maggio. Sarà la prima edizione a sperimentare sul campo un percorso per il raggiungimento della neutralità carbonica
di Paola Pierotti
I punti chiave
3' di lettura
Una nuova geografia per l’architettura del prossimo futuro, partendo dai suoi giovani talenti (età media 43 anni, il più giovane ne ha 24, tanti protagonisti sono singoli o riuniti in piccoli studi). «I riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo». Il punto è sui doveri dell’architettura contemporanea e il modo per trasmetterli. «Da noi è già accaduto molto di quello che sta succedendo nel resto del mondo, confrontiamoci insieme su come va affrontato il futuro» . Insieme, includendo nel dibattito voci per molto tempo zittite, «in un confronto vitale e improcrastinabile».
Cambiamento e ambiente
Questo sarà il viaggio che ci aspetterà a Venezia dal prossimo 20 maggio con l’apertura della 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia curata da Lesley Lokko (Ghana/Scotland), architetta, docente di architettura e scrittrice, curatrice della prossima Biennale di Architettura di Venezia. «La visione di una società moderna, diversificata e inclusiva è seducente e persuasiva, ma finché rimane un’immagine, resta solo un miraggio. È necessario qualcosa di più di una rappresentazione – ha spiegato Lokko – e gli architetti, storicamente, sono attori chiave nel tradurre le immagini in realtà». The Laboratory of the future è il titolo di questa edizione. Per la curatrice l’attenzione è rivolta al tema del «cambiamento». E più in generale, come anticipato da Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, «la Biennale di Venezia è impegnata in modo concreto nel cruciale obiettivo del contrasto al cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per la progettazione, l’allestimento e lo svolgimento di tutte le sue attività. Nel 2022 ha ottenuto la certificazione di neutralità carbonica per tutte proprie manifestazioni svolte durante l’anno, grazie a una accurata raccolta dati sulla causa delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni stesse, e all'adozione di misure conseguenti. L'intero processo di raggiungimento della neutralità carbonica, realizzatosi ai sensi dello standard internazionale PAS2060, è stato certificato dal RINA».
La Biennale sarà impegnata anche nel 2023 in un’attività di sensibilizzazione e comunicazione verso il pubblico: sarà la prima grande Mostra di questa disciplina a sperimentare sul campo un percorso per il raggiungimento della neutralità carbonica, riflettendo inoltre essa stessa sui temi di decolonizzazione e decarbonizzazione.Nella presentazione nessuna opera costruita, niente render né maquette, ma molti volti di uomini e donne.
«La Mostra – dice Lokko – sarà un caleidoscopio di idee, contesti, aspirazioni e significati che ogni voce esprime in risposta ai problemi del proprio tempo. Nell’architettura – ha aggiunto – la voce dominante è stata storicamente una voce singolare ed esclusiva, la cui portata e il cui potere hanno ignorato vaste fasce di umanità – dal punto di vista finanziario, creativo e concettuale – come se si ascoltasse e si parlasse in un’unica lingua. La “storia” dell’architettura è quindi incompleta. Non sbagliata, ma incompleta. Ecco perché le mostre sono importanti».
I nomi
Tra i nomi più noti quelli di Adjaye Associates (con studio ad Accra, Londra e New York) e Kéré Architecture (con base a Berlino), a cui si aggiungono tanti altri come MASS Design Group (Boston e Kigali) e atelier masōmī (con base a Niamey).
Tra gli italiani, tre giovani studi che in questi anni si sono distinti nel nostro Paese grazie ai concorsi: il giovane collettivo veneto di Amaa, i torinesi di Bdr bureau e i romani di Orizzontale. Come la medicina l'architettura può dare risposte a dei bisogni, «e come ha dimostrato la pandemia – ha commentato il presidente Cicutto – anche all’architettura si richiedono risposte immediate per imperativi urgenti, per la sopravvivenza della terra e dei generi che la abitano. Da qui l’idea di un osservatorio globale per interrogarsi sulle soluzioni ai problemi del presente, senza rinunciare alla ricerca estetica». Per la prima volta in assoluto la Biennale Architettura include la Biennale College Architettura, che si svolgerà dal 25 giugno al 22 luglio 2023. Nel corso di quattro settimane di programma didattico, quindici docenti internazionali lavoreranno con cinquanta tra studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti provenienti da tutto il mondo e selezionati da Lesley Lokko attraverso un processo di open call. Alla chiusura del bando, il 17 febbraio, sono pervenute 986 candidature.
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