Mostra del cinema

Venezia, Leone d’Oro a «Joker». Marinelli migliore attore

Il riconoscimento più importante della Mostra del Cinema di Venezia è andato al film di Todd Phillips. Gran Premio della Giuria a «J'accuse» di Roman Polanski, Premio della giuria a Franco Maresco per «La mafia non è più quella di una volta»

di Andrea Chimento

Mostra di Venezia, applausi per "Joker"

2' di lettura

Joker è il Leone d’oro della 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia: il film di Todd Phillips ha ottenuto il riconoscimento principale della kermesse, per la gioia dei tantissimi spettatori, tra critica e pubblico, che l’hanno osannato al termine delle proiezioni ufficiali. Negli ultimi giorni in molti lo davano tra i favoriti, ma questa vittoria resta comunque un colpo di scena, perché in pochissimi si sarebbero potuti aspettare che il film incentrato sullo storico nemico di Batman potesse realmente ottenere l’ambitissimo Leone d’oro.

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È un momento davvero storico per il genere dei cinecomic, perché nessun film appartenente a questo filone aveva mai vinto un tale premio. Una menzione che segna anche una tappa nella storia della Mostra del Cinema di Venezia, dimostrando inoltre il coraggio della giuria capitanata dall’argentina Lucrecia Martel. Seppur ci fossero vari titoli altrettanto validi, Joker è senza dubbio un prodotto sorprendente e meritevole, con protagonista un Joaquin Phoenix a dir poco incontenibile. Il Leone d’oro potrebbe essere soltanto un antipasto per il film di Todd Phillips, che punterà con decisione ai Golden Globe e agli Oscar. Nelle sale italiane uscirà il 3 ottobre e sarà sicuramente un successo anche ai botteghini.

Il Gran Premio della Giuria è andato al notevole J’accuse di Roman Polanski, spegnendo così le controversie che avevano accompagnato la presentazione del film: Lucrecia Martel, durante la conferenza stampa della giuria in apertura del Festival, aveva dato adito a non poche polemiche con alcune dichiarazioni (disse che non sarebbe andata alla cena di gala di Polanski per non doversi alzare ad applaudire, non separando l’uomo dalla sua opera), sottolineando in seguito come le sue parole fossero state mal interpretate e non ci fosse da parte sua alcun pregiudizio nei confronti della pellicola del grande regista polacco. Non possiamo sapere se questa diatriba abbia spinto la giuria a spendersi ancor di più per Polanski, ma quello che è certo è che il suo film è uno dei titoli più intensi della stagione e merita sicuramente questo premio importante.

Grandi soddisfazioni anche per il cinema italiano, con il Premio Speciale della Giuria assegnato al bellissimo film di Franco Maresco La mafia non è più quella di una volta e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Luca Marinelli per Martin Eden . Il riconoscimento per il miglior regista è stato vinto dallo svedese Roy Andersson per About Endlessness: l’autore scandinavo aggiunge così un altro premio al suo già ricco palmarès dopo il Leone d’oro vinto nel 2014 per Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza.

La Coppa Volpi per la miglior attrice è stata alzata da Ariane Ascaride del film Gloria Mundi di Robert Guédiguian, mentre il Marcello Mastroianni Award per il miglior attore esordiente da Toby Wallace per Babyteeth.
Decisamente discutibile, invece, il premio per la miglior sceneggiatura a «No. 7 Cherry Lane» del regista cinese Yonfan. Infine, da segnalare che il titolo di miglior opera prima è andato a You Will Die at 20 del regista sudanese Amjad Abu Alala, inserito nella sezione delle Giornate degli Autori.

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