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Venezia, a San Marco lavori per 3,3 milioni

Sarà una ditta veneziana a lavorare, fin dai prossimi giorni, al restauro della Basilica. Alla gara d'appalto erano state invitate 27 imprese

di B.Ga.

3' di lettura

Sarà una ditta veneziana a lavorare, fin dai prossimi giorni, al restauro della Basilica di San Marco. Alla gara d'appaltosono state invitate 27 imprese: ne sono state selezionate sette ed è risultata aggiudicataria (in raggruppamento temporaneo di imprese con la restauratrice specialista in decorazioni musive Carla Tomasi) - per l'importo complessivo di 3,3 milioni di euro - la RTI Lares Lavori di Restauro di Venezia che ha assicurato l'intero svolgimento dei lavori nell'arco di due anni e quattro mesi. Si tratta di una storica impresa nell’ambito dei restauri a Venezia, che in passato ha seguito altri cantieri in città.

Nella sala Convegni Sant'Apollonia, il 20 giugno si è tenuta la presentazione degli interventi di restauro della Basilica che vedranno il via nei prossimi giorni grazie a un generoso finanziamento di 3.3 milioni di euro ottenuto dal Ministero della Cultura nell'ambito del Piano Strategico 2021-2023 “Grandi Progetti Beni Culturali” poi assegnato alla Soprintendenza SABAP di Venezia e che per la prima volta ha visto la Procuratoria di San Marco stazione appaltante.

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Hanno presenziato all'incontro il Primo Procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin, che, in streaming, ha portato il proprio saluto, e ha dato la parola al Procuratore di San Marco Bruno Barel, il Soprintendente SABAP di Venezia Fabrizio Magani e il proto Mario Piana che ha dato conto delle tipologie di interventi di restauro.

Il Procuratore Barel ha ricordato l'iter operativo con cui si è giunti all' assegnazione della gara ringraziando in particolare tutte le parti coinvolte proprio per la rapidità dell'assegnazione. La Procuratoria di San Marco ha accolto la sfida di essere stazione appaltante per un importo rilevante di lavori. Presente in sala anche l'amministratore della società Lares- Mario Cherido, che ha firmato il verbale di assegnazione dei lavori. Il Soprintendente Magani, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come, con questo restauro, si vada a intervenire nella storia del restauro veneziano grazie anche alla documentazione storica presente negli archivi della basilica.

Al sicuro dalle acque

L’area della piazza è già oggetto di altri interventi, ad esempio per riparare il monumento dall’acqua alta. Il Proto Mario Piana ha presentato puntualmente gli interventi di restauro che interesseranno principalmente i rivestimenti lapidei dell'ala nord del nartece - l'atrio della basilica - e la cappella del Santissimo Sacramento. Le pareti del nartece erano state fortemente danneggiate proprio dalle cristallizzazioni saline dovute ai frequenti allagamenti: ora questa zona è in sicurezza grazie alla barriera in vetro temporanea che circonda la Basilica e la difende dagli allagamenti della Piazza anche con acque inferiori a 110 cm, misura in cui entrerà in funzione il Mose.

Un altro intervento di restauro avrà luogo invece sulle decorazioni musive del pavimento dell'altare del Santissimo Sacramento, nel transetto sud della basilica, che erano state fortemente danneggiate dal tempo e dall'acqua alta del 2019.L'intero documento dell'esito della gara d'appalto è pubblicato nel sito della Procuratoria di San Marco

La storia

La Basilica di San Marco è l'edificio più rappresentativo di Venezia. Dalle origini e fino alla fine del XVIII secolo San Marco è stata cappella ducale ed è perciò segnata dalla secolare storia civile e religiosa della Serenissima. Solo dal 1807, per volere di Napoleone Bonaparte, fu passata dallo Stato alla Chiesa, divenendo Cattedrale della diocesi veneziana.

Si tratta di una sorta di organismo vivente, in continuo mutamento lungo i secoli della sua storia: nella sua forma attuale fu innalzata a partire dal 1063 e fu consacrata l'8 ottobre 1094, quando il corpo dell'Evangelista – nell'828 trasportato a Venezia da Alessandria D'Egitto – venne definitivamente deposto in un'arca marmorea collocata nella cripta, in corrispondenza all'altare maggiore. Nei primi decenni del XIII secolo l'immagine della Basilica subì modifiche sostanziali: le facciate furono interamente ricoperte di marmi policromi e le cinque cupole furono sormontate da cupole lignee rivestite di piombo. Anche ogni periodo successivo lasciò importanti segni, che contribuiscono a creare una summa singolarissima di preziosi e straordinari elementi artistici.

La Basilica di San Marco è stata realizzata e conservata dai Procuratori di San Marco, la più alta magistratura della Repubblica Serenissima, che gestiva tutte le proprietà del Doge. Oggi la Procuratoria è l'ente cui compete la tutela, la manutenzione e il restauro della Basilica; persegue inoltre, senza ingerenza nei servizi di culto, finalità di promozione e valorizzazione della Basilica Cattedrale di San Marco, mentre il Proto è l’architetto responsabile della tutela e del restauro della Basilica ed è anche il direttore del suo Museo.

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