caracas: «congiura imperialista»

Venezuela, pieni poteri alla Costituente. Sudamerica diviso, Maradona si schiera con Maduro

di Redazione Online

(EPA)

2' di lettura

Nelle stesse ore in cui l’Assemblea costituente lanciata dal presidente Nicolas Maduro si attribuiva poteri al di sopra di tutte le strutture dello Stato venezuelano, i principali Paesi del continente americano hanno annunciato che non ne riconoscono la legittimità, portando lo scontro di Caracas al centro dello scenario internazionale.

I delegati della controversa Costituente - insediata, per prima volta, nell’emiciclo dove si svolgono le sedute del Parlamento - hanno varato un decreto nel quale si dispone la subordinazione di tutti i poteri pubblici alla Costituente stessa. La presidente dell'organismo, Delcy Rodriguez, ha detto che il decreto rappresenta «un messaggio molto chiaro di convivenza fra i venezuelani»; ha però subito chiarito di aver parlato con Julio Borges, il presidente del Parlamento controllato dall’opposizione, «per spiegargli la necessità di convivere con questo potere costituito, ma la sua risposta è che loro non intendono accettarla».

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La Costituente, infatti, è stata già respinta e dichiarata illegittima dall’opposizione venezuelana, ma anche da Unione Europea, Stati Uniti e un blocco di 13 paesi del continente americano, riunitisi ieri per un vertice d'emergenza a Lima. In una dichiarazione comune, Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costarica, Guatemala, Honduras, Giamaica, Messico, Panama, Paraguay e Perù hanno denunciato «l’interruzione dell’ordine democratico» a Caracas ed espresso il loro «pieno appoggio e solidarietà all’Assemblea nazionale».

Nelle stesse ore, a Caracas il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, presiedeva una riunione dell'Alleanza bolivariana dei popoli (Alba) durante la quale ha denunciato che a Lima si è creata una «congiura» contro il suo Paese, lanciata da un gruppo di governi che «seguono gli ordini dell'imperialismo americano per continuare ad aggredirci». Il Governo di Maduro ha ottenuto così l’appoggio e la solidarietà di Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, El Salvador, Suriname e un pugno di piccole nazioni dei Caraibi.

La situazione, dunque, resta quella di un sostanziale stallo internazionale, con le stesse prese di posizione che hanno bloccato finora ogni possibile risoluzione sulla crisi venezuelana all’interno dell'Organizzazione degli stati americani (Osa), che riunisce tutti i paesi del continente tranne Cuba.

Nel frattempo, però, a Caracas la situazione si aggrava: dopo aver assunto un'autorità al di sopra dei poteri dello Stato, ora la Costituente si prepara a lanciare una “Commissione della verità”, creata per punire i dirigenti oppositori accusati di «istigare la violenza fascista».

Intanto anche Diego Armando Maradona si schiera col presidente venezuelano. Su Facebook l’ex Pibe de Oro ha scritto: «Siamo chavisti fino alla morte. E quando Maduro ordina, io mi vesto da soldato per un Venezuela libero, per combattere contro l’imperialismo e quelli che tentano di impossessarsi della nostra bandiera, che è la cosa più sacra che abbiamo. Viva Chávez!!!! Viva Maduro!! Viva la rivoluzione!!! Viva i venezuelani veri, non quelli interessati e coinvolti con le politiche di destra».

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