crisi senza fine

Venezuela-Usa, il pasticcio di Goldman Sachs che compra i bond di Maduro

di Roberto Da Rin

(EPA)

2' di lettura

Il Venezuela si dibatte in una crisi senza fine con implicazioni di carattere internazionale. Alcuni Paesi sudamericani restano al fianco del presidente Nicolas Maduro, altri no. Gli Stati Uniti lo osteggiano in modo risoluto. Ma come spesso accade, alla linea politica si contrappongono accordi bilaterali economico-finanziari.
Goldman Sachs ha acquistato bond di Pdvsa (il colosso energetico del Paese) che erano nelle mani della banca centrale venezuelana, in una transazione che l'opposizione al governo considera un' àncora di salvezza per il presidente Nicolas Maduro.

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L’operazione finanziaria
I titoli - emessi nel 2014 con scadenza nel 2022 - Goldman Sachs li ha acquistati con uno sconto del 69%, iniettando nelle casse del governo di Maduro 865 milioni di dollari. Il valore nominale dei titoli era pari a 2,8 miliardi di dollari. L'operazione di Goldman Sachs arriva mentre l'opposizione di Maduro ha chiesto alla comunità internazionale di evitare ogni transazione che possa aiutare un governo accusato di violazione di diritti umani.
«Sono bond sporchi di sangue», hanno dichiarato alcuni esponenti dell'opposizione venezuelana.
«Abbiamo investito nei bond Pdvsa perché riteniamo, come molti nell'industria dell'asset management, che la situazione nel paese sia destinata a migliorare nel tempo. Abbiamo acquistato questi bond, che sono stati emessi nel 2014, sul mercato secondario da un broker e non abbiamo interagito con il governo del Venezuela». Lo afferma Goldman Sachs, chiarendo la propria posizione sui bond acquistati e finiti nel mirino delle critiche.

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I titoli «sono in fondi e conti che gestiamo per i nostri clienti. Molti investitori effettuano simili investimenti quotidianamente. Riconosciamo che la situazione è complessa e in via di evoluzione e che il Venezuela è in crisi. Siamo d'accordo sul fatto che la vita deve essere migliore, e abbiamo effettuato l'investimento in parte perché riteniamo che migliorerà».
Una dichiarazione poco convincente, che ha suscitato polemiche negli Stati Uniti e in Venezuela.

Una politica di doppia morale
La situazione di Pdvsa, la cassaforte venezuelana, è piuttosto critica, tanto che i vertici della società lo scorso anno chiesero ai detentori di titoli di accettare una riduzione del valore delle obbligazioni per evitare una perdita più grave negli anni a venire.
Il Venezuela è uno dei Paesi al mondo con le maggiori riserve petrolifere. Tanto da poter estrarre greggio, al ritmo attuale di circa 2,4 milioni di barili al giorno, per 300 anni, senza intaccare i giacimenti. Tuttavia lo scorso anno la crisi economica si fece acuta al punto da spingere il Venezuela ad acquistare greggio dagli Stati Uniti per poterlo mischiare a quello più pesante prodotto in Venezuela.
Una politica di doppia morale, quella tra Stati Uniti e Venezuela: dichiarazioni politiche sempre più belligeranti, ostilità, sanzioni americane contro il Paese sudamericano, ma anche affari, soprattutto petroliferi.

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