Venture capital, investimenti a -23% nel secondo trimestre del 2022
Nel periodo sono stati registrati 7.651 operazioni per un ammontare complessivo di 108,5 miliardi di dollari. In rallentamento la nascita di nuovi unicorni (“solo” 85)
di Monica D'Ascenzo
3' di lettura
Epic Games (2 miliardi di dollari), SpaceX (1,68 miliardi) e Intersect Power (750 milioni) sono i mega deal del trimestre che hanno permesso agli Stati Uniti di fare la parte del leone (ancora una volta) nel panorama degli investimenti dei venture capital. Investimenti che, secondo i dati diffusi ieri da CB Insights, sono a livello globale in calo del 23,4% rispetto al trimestre precedente (che per altro aveva già registrato una piccola frenata rispetto a fine 2021). Certo eguagliare i picchi del 2021 non era facile, ma sembrava a portata di mano, ma gli appetiti per cryptovalute e mercati azionari sembrano aver distratto rispetto agli investimenti in società innovative.
Il trimestre ha contato round per 108,5 miliardi di dollari in 7.651 operazioni nei tre mesi terminati a giugno, contro i 141,6 miliardi in 8.990 deal del primo trimestre. Dallo spaccato per aree geografiche emerge che gli Stati Uniti hanno registrato investimenti per 52,92 miliardi di dollari, l’Asia per 27 miliardi e l’Europa per 22,7 miliardi.
A fare massa critica hanno contribuito i mega-deal oltre i 100 milioni di dollari, che hanno contato per il 47% dell’ammontare a livello globale. La sorpresa è venuta dal fronte dei settori: per la prima volta dall’ultimo trimestre del 2020 il fintech ha visto scendere i capitali raccolti fino a rappresentare solo un quinto dell’ammontare totale. In ripiegamento anche gli investimenti nel settore digital health: nel trimestre il dato segna 7,1 miliardi di dollari, il livello più basso dal secondo trimestre 2020. In calo del 21% anche il numero di operazioni a 554.
Se poi il 2021 era stato salutato come l’anno dell’exploit degli unicorni, la crescita di società oltre il valore di un miliardo di dollari ha rallentato quest’anno fermandosi a un +6,8% trimestre su trimestre con 85 nuove scaleup tra cui KuCoin (valutata 10 miliardi), The Boring Company (5,7 miliardi) e SonarSource (4,7 miliardi). Il novero totale degli unicorni a livello globale ha raggiunto così quota 1.170, con il 53,7% basato in Usa, il 14,9% in Cina, il 5,8% in India e il 3,8% in Uk.
A faticare nella raccolta di capitali sono state, però, soprattutto le start up cosiddette “late-stage”, più mature: in questo caso i round di serie D sono diminuiti di ben il 43%.
D’Altra parte qualche avvisaglia c’era stata negli ultimi mesi. A maggio, venture capital come Sequoia Capital e Lightspeed Venture Partners avevano avvertito le società che hanno in portafoglio, che avrebbero dovuto prepararsi a una significativa limitazione del flusso dei capitali, rispetto a quanto avvenuto nell’ultimo decennio di crescita costante. Ai fondatori era stato consigliato di studiare strategie di tagli per poter far fronte ad un periodo di recessione,che potrebbe essere più lungo del previsto.
Sul fronte italiano sono uscite alcune indicazioni che danno il comparto ancora in tenuta. Nel secondo trimestre 2022, gli investimenti di venture capital hanno raggiunto 552,6 milioni di euro rispetto ai 443,6 del primo trimestre dell’anno, secondo l’Osservatorio sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance. Il numero di round ha, invece, registrato una contrazione: 57 nel trimestre a giugno contro i 76 dei primi tre mesi dell’anno. Complessivamente, nel primo semestre dell'anno sono stati investiti oltre 996 milioni, dato in aumento rispetto al secondo semestre 2021 (+30%), sebbene fortemente influenzato dal Serie B di Scalapay (188 milioni) e dal Serie A di Newcleo (300 milioni). In questo secondo caso i fondatori sono italiani, ma la sede della società è a Londra.
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