ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAmbiente

Verde, prezzi e collegamenti: più attrattive le città di cintura

Trasferimenti. Dai dati Istat (aprile 2023 su aprile 2022) il saldo tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche interne al Paese premia i centri minori nell’orbita di grandi aree urbane che offrono benessere e servizi

a cura di Marta Casadei e Michela Finizio

(mat - stock.adobe.com)

4' di lettura

Da Fiumicino a Voghera, alla ricerca di aree meno caotiche e più verdi, rimanendo però a poca distanza delle grandi città. Dove, passata l’emergenza e ritoccati al ribasso i giorni (quando disponibili) di lavoro agile, si continua ad andare più volte alla settimana. E che, in alcuni casi come Bologna, Bari, Genova, Firenze e in parte Milano, si stanno ripopolando sotto la spinta di diversi fattori. È questa la fotografia che emerge dall’elaborazione del saldo migratorio tra iscrizioni e cancellazioni da e per altro Comune, effettuata dal Sole 24 Ore sulla base dei bilanci demografici mensili Istat del periodo aprile 2022-aprile 2023 (i più recenti, ndr), rapportata alla popolazione residente e messa a confronto con gli stessi dati del 2019.

L’indagine è stata realizzata su tutti i 7mila Comuni italiani, divisi per fascia di popolazione: oltre 250mila residenti, tra 65mila e 250mila; tra 35mila e 65mila; tra 15mila e 35mila; tra 5mila e 15mila e sotto i 5mila. I trend, però, non sembrano cambiare radicalmente in base alle dimensioni del comune, tranne nel caso delle metropoli.

Loading...

Comuni medio-grandi

Tra i Comuni medio grandi - quelli con una popolazione residente tra i 65mila e i 250mila abitanti - il saldo migratorio più alto spetta a Fiumicino: il Comune, che al 1° gennaio di quest’anno aveva più di 81.400 residenti, tra aprile 2023 e aprile 2022 ne ha guadagnati circa 500 provenienti da altri Comuni, al netto di quelli che si sono trasferiti. Fiumicino incarna bene il modello di città che oggi sembra attrarre chi già vive in Italia: di taglia media, si trova di fatto in una grande area metropolitana (in questo caso Roma, dove invece il saldo migratorio interno risulta in calo) e offre una serie di collegamenti funzionanti con una o più grandi città. «Abbiamo 24 km di costa e dunque tutte le caratteristiche naturali per rendere Fiumicino un luogo attrattivo - spiega il sindaco Mario Baccini -. Per far fronte a questo aumento di residenti, specialmente giovani coppie o famiglie, stiamo potenziando servizi come asili nido, campi sportivi e trasporti».

Se Fiumicino è sul mare - come Rimini, anch’essa nella top ten dei Comuni più attrattivi del periodo analizzato -, pure Forlì, Cesena e Ravenna permettono di raggiungerlo in poche decine di minuti di macchina. Forse sarà questo, insieme ai servizi “a misura d’uomo” offerti dal centro urbano di medie dimensioni, uno dei motivi che gli ha permesso di riuscire a conquistare più residenti provenienti da altri Comuni negli ultimi mesi.

Lo schema è simile per Busto Arsizio e Brescia, entrambe a un’ora circa da Milano, si trovano a poca distanza da laghi e montagne. Questa formula, che abbina la vicinanza a grandi città o direttrici strategiche e natura, si ripete tra i Comuni tra i 35mila e i 65mila abitanti, dove a spiccare con un saldo migratorio interno positivo sono Voghera, Cantù, ma anche Marino, alle porte di Roma, Segrate e Seregno, poco distanti da Milano.

I centri minori

Il trend emerge anche osservando i Comuni più piccoli, quelli sotto i 35mila abitanti. Si confermano i trasferimenti di residenza a Castel Volturno, in provincia di Caserta, troppo spesso noto per episodi di criminalità diffusa e immigrazione irregolare. Il centro urbano ha chiuso gli ultimi 12 mesi con un saldo positivo di 755 nuovi residenti provenienti da altri Comuni, in linea con i 750 guadagnati nel 2021: paese di seconde case di napoletani, affacciato sul mare, dopo la pandemia in tanti lo hanno scelto per trasferirci la residenza principale; altri fenomeni - come affitti a basso costo, abusivismo edilizio, caporalato e lavoro stagionale - potrebbero poi aver contribuito in modo indiretto.

Nell’orbita delle grandi aree metropolitane - che invece, in generale, negli ultimi 20 anni hanno perso residenti, seppur con qualche eccezione (articolo in basso) - crescono anche altri centri minori, destinazione di nuovi residenti nel periodo considerato. Continuano a crescere ad esempio Castenaso, nell’hinterland di Bologna, e San Martino Buon Albergo nelle campagne del Veronese, dove quest’estate si svolgeranno interventi per il rifacimento delle aree esterne a quattro scuole dell’infanzia grazie a un investimento complessivo di 140mila euro. Caratteristiche simili si incontrano nei tre Comuni di Giaveno, Vinovo e Pianezza del Torinese dove abitazioni a costi più accessibili e servizi di qualità “sotto casa” attirano giovani coppie e nuove famiglie. «In tanti si sono trasferiti qui, soprattutto dopo la pandemia. Molti sono pendolari, spesso professionisti. Rispetto alle colline di Torino, qui le case sono più accessibili. Abbiamo tutti i servizi di un comune di prima cintura – dice il sindaco di Giaveno, Carlo Giacone, sottolineando come sul territorio ci siano addirittura più posti negli asili nido rispetto alle richieste -. Allo stesso tempo però, ad esempio rispetto al vicino comune di Rivoli, siamo a 600 metri di altezza e circondati dalle montagne: qui la qualità dell’aria è molto meglio rispetto a tanti altri centri del Torinese».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti