Verde sul tetto, piace ad uso esclusivo
Si moltiplicano le case con spazi all’aperto dopo i lockdown per Covid, ma Milano da sempre vanta giardini sui tetti a partire dal famoso attico Gucci a San Babila, I nuovi complessi residenziali creano terrazze a uso condominiale su prenotazione
di Paola Dezza
3' di lettura
terrazze, giardini sul tetto, roof top condominiali. Milano, città segnata da sempre dalla scarsità di verde e parchi, ha potuto vantare negli anni ampi spazi privati agli ultimi piani e sul lastrico solare, spazi che negli ultimi sviluppi residenziali sono diventati luoghi a disposizione dei residenti, anche da prenotare per feste private.
In generale all’ultimo piano o sui tetti i terrazzi sono privati, riservati ad attici di ampie dimensioni. Terrazze che sono state fotografate in passato anche in libri sulla città.
Il must oggi è la piscina sul tetto. «La scelta di chi acquista questa tipologia di abitazioni ricade su soluzioni che garantiscano la privacy - racconta Federico Consolandi -, con una spesa di almeno quattro milioni di euro, in centro a Milano». Consolandi negli anni si è dedicato spesso a realizzare attici con piscina. E sottolinea anche il boom di mobili da giardino, un settore che ha vissuto un miglioramento di qualità e vanta oggi anche firme di grandi designer. «Il mercato immobiliare di alto livello ha beneficiato anche di molti rientri per la Brexit e il ruling fiscale - dice Consolandi -. Questo tipo di soluzione è scarsissima sul mercato mentre la richiesta è altissima. Ma non bisogna dimenticare che non è una banalità realizzare questo tipo di interventi, che sono sofisticati dal punto di vista statico e per la progettazione. A influire sul settore anche il fatto che la stagione da godere all’aperto a Milano si è allungata».
Le iniziative con spazi all’ultimo piano dedicati all’uso comune sono rare e il motivo è semplice: chi acquista l’attico ama la privacy e la tranquillità e di conseguenza mai acquisterebbe un appartamento sapendo che al piano superiore c’è una terrazza che può ospitare decine di persone per feste, meeting e altre occasioni di incontro. Di conseguenza, se esiste la possibilità di realizzare una terrazza sovrastante l’attico, questa viene acquistata dal proprietario dell’appartamento sottostante che la vuole tutta per sé.
«Poi dipende dal disegno dell’edificio - racconta Alessandro Ghisolfi, ufficio studi di Abitare.Co -, ci sono casi in cui la superficie calpestabile del roof top non coincide con il soffitto dell’attico e allora, in questo caso, c’è una buona probabilità che la terrazza venga destinata ad uso condominiale e quindi arredata in modo tale da poter essere usata per trascorre il proprio tempo libero e favorire la socializzazione, ricevendo anche ospiti e amici per appuntamenti di lavoro o per organizzare feste ed eventi privati».
Tra le iniziative dove ci sono terrazze inserite fra le amenities dell’edificio possiamo annoverare il complesso residenziale denominato “Princype” di Via Principe Eugenio, immobile disegnato dallo Studio Marco Piva. Posto all’ultimo piano dell’edificio, l’esclusivo Rooftop di Princype farà da cornice agli eventi privati su prenotazione presso il concierge del condominio (essendo ancora in fase di realizzazione non sono stati definiti i costi della prenotazione), senza arrecare disturbo a chi abita al piano inferiore. L’altro roof top, molto ampio e con vista sul centro di Milano, è quello di The Central Tower, l’edificio totalmente rifatto dietro a Piazza San Babila (Largo Corsia dei Servi) - commercializzato da Abitare.Co - che, grazie all’ampia gamma di servizi esclusivi, come l’area lounge, il personal concierge e la terrazza prenotabile per eventi e meeting privati, unisce al prestigio residenziale il massimo del comfort abitativo, proprio come nei più prestigiosi luxury serviced apartments di tutto il mondo. «Ora, dato che questo edificio è stato acquistato praticamente solo da investitori che lo usano in parte e in parte lo affittano, ecco che la realizzazione del roof top da poter lasciare in condivisione non ha creato problemi» dice Ghisolfi. In sostanza emerge il concetto che, se si vuole avere uno spazio all’aperto da poter utilizzare, anche se non di esclusiva proprietà, è più facile che questo sia presente in edifici realizzati con la formula del build to rent o del co-housing. Oppure che non sia di disturbo a chi ha acquistato l’abitazione al piano inferiore.
E i costi? Nell’edificio in Largo Corsia dei Servi le quotazioni vanno (ma gli appartamenti oggi sono tutti venduti) da un minimo di 7.500 ad un massimo di 12.600 euro al metro quadro, per Princype in via Principe Eugenio è tutto già venduto e i prezzi partivano da un minimo di 5.500 sino ad un massimo di 8.300 euro al metro quadro. Circa 200 mq, tra Crocetta e Porta Romana, dove sorge il complesso residenziale dei primi del 900 “Crocetta Living”, costano 2,2 milioni di euro. Un edificio di pregio, che offre diverse soluzioni abitative in chiave luxury, alcune delle quali con ampie terrazze piantumate. Si arriva fino all’attico di zona piazza Castello, oltre 500 mq con terrazze in vendita per 13,8 milioni di euro sul sito Immobiliare.it.
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