Verso una stagione della neve da 9,5 miliardi (+9%) con l’incognita del caro energia
Secondo le stime Skipass Panorama Turismo di Jfc il settore non riuscirà a ritornare ai livelli pre pandemia mentre continua a pesare il caro energia. Crescono i costi per la settimana bianca
di Enrico Netti
3' di lettura
Una scommessa da 9,5 miliardi con la crescita di oltre 770 milioni (+9%) rispetto la passata stagione. È questo il valore del turismo invernale nella stagione 2022/2023 secondo i calcoli di Skipass Panorama Turismo, osservatorio italiano del turismo montano di Jfc, che segnala come il comparto non riesca a raggiungere i livelli pre pandemia e deve affrontare il nodo del caro energia. «La valutazione circa il maggior fatturato - spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio - non inciderà, purtroppo, sulla marginalità aziendale, in quanto i maggiori incassi serviranno solo alla copertura dei maggiori costi relativi al riscaldamento, all’energia elettrica e all’approvvigionamento di generi alimentari, senza considerare tutta una serie di ulteriori costi che subiranno anch’essi incrementi a partire dalla gestione amministrativa e del personale. Non saranno quindi margini utili a migliorare l’Ebitda delle aziende della filiera, che rischia di subire una riduzione superiore ai 10 punti percentuali». L’Osservatorio contiene anche la classifica delle località preferite dagli appassionati. In vetta alla classifica si confermano a brevissima distanza Madonna di Campiglio e Cortina d’Ampezzo. Livigno è protagonista di un vero e proprio exploit e arriva al terzo posto dal sesto. Seguono Ortisei, Courmayeur, Cervinia, Folgarida e Marilleva. Secondo i calcoli di Jfc i ricavi generati dalle strutture alberghiere ed extra-alberghiere vale più di 4,3 miliardi contro i 4 miliardi della passata stagione. Tra attrezzature, skipass, maestri di sci verranno spesi altri 4 miliardi. Nella stagione invernale 2021-22 il fatturato complessivo è stato pari a 3,6 miliardi, quindi si registra un incremento dell’11,1%, quantificabile in 403 milioni circa in più. Infine è pari a 1 miliardo 125 milioni di euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento e altro. Sulla stagione invernale scorsa, il cui fatturato è stato pari a 1 miliardo 29 milioni, c’è un incremento del +9,3% (+95 milioni circa). L’osservatorio Jfc calcola anche la spesa per le vacanze in montagna. Per la classica settimana bianca di una famiglia con due adulti e un bimbo di età inferiore agli 8 anni serviranno 3.400 euro mentre per un single bastano poco più di 1.300 euro. Per il weekend la famiglia dovrà stanziare almeno 1.400 euro mentre per un adulto bastano quasi 500 euro. Rispetto al 2021-22 i costi della settimana bianca subiscono un incremento del +11%, con un incremento di 129 euro a persona, che diventa per il nucleo pari a 425 euro. Per quanto riguarda i week end, l’aumento sarà alto rispetto alla scorsa stagione invernale, in quanto si calcola un +13,5%, che si traduce in 58 euro di maggiori spese ad adulto e in 335 euro per la famiglia. È l’effetto dei rincari perché a livello nazionale hotel e servizi vedono un +11,6% rispetto lo scorso inverno, i prezzi delle settimane bianche sono aumentati di un 11%. I week end e i periodi di altissima stagione segnano un +13,5%. Per quanto riguarda le scuole di sci l’incremento si assesterà attorno al +6,8% rispetto allo scorso inverno. Gli impianti di risalita, nonostante la situazione sia complessa, continuano gli investimenti nel settore, a sostegno del sistema della montagna bianca italiana. Nell’inverno 2022/2023 le tariffe degli skipass - su base nazionale - aumenteranno del +11,8% rispetto ai prezzi dell’ultima stagione. Incrementi del 10,4% anche per bar e ristoranti. «Dopo stagioni difficili il turismo di montagna intravede segnali di ripresa, ma il caro energia avrà un peso importante - commenta Daniela Santanchè, ministra del Turismo -. È per questo che il ministero si impegnerà a mettere in campo misure di sostegno per il settore, affinché sui 30 miliardi che abbiamo individuato con la Nadef, il comparto del turismo di montagna possa ricevere tutte le risorse necessarie. Questo anche per recuperare le perdite causate dalla pandemia». La vera sfida per il settore è affrontare e gestire il caro energia. «I prezzi degli skipass sono stati aggiornati con la stessa percentuale di rincari che si possono trovare al supermercato - segnala Valeria Ghezzi, presidente Anef (impianti di risalita) - e su quelli acquistati online c’è lo sconto del 5%. Dobbiamo essere chiari: i ritocchi non coprono gli aumenti energetici, con tutta la filiera che sta facendo i conti da tempo con i rincari, dall’acciaio ai carburanti che sono schizzati da tempo».
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