ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl summit in Sudafrica

Xi Jinping sollecita l’allargamento dei BRICS e una governance globale più giusta

Si tiene in Sud Africa il vertice Brics, l’alleanza dei paesi emergenti che si vuol contrapporre alle potenze del G7. Ecco chi sono e quali obiettivi perseguono. Putin giustifica la guerra in Ucraina: «Fermare la guerra di sterminio dell'Occidente»

Al via il vertice dei Brics a Johannesburg, si discute sull'allargamento

4' di lettura

La ricerca dello sviluppo è “un diritto inalienabile di tutti i Paesi, non un privilegio di pochi”. Il presidente cinese Xi Jinping , parlando al 15° vertice dei Brics di Johannesburg, in Sudafrica, ha sollecitato “un rapido ampliamento” del gruppo a nuovi Paesi e gli sforzi per promuovere “una governance globale più giusta e ragionevole”, hanno riferito i media statali di Pechino. Posizione che sembra condivisa dall'India.

«L’India sostiene pienamente l’espansione dell’appartenenza al Brics e auspichiamo di andare avanti su questo sulla base del consenso» generale: lo ha detto il premier indiano Narendra Modi alla sessione plenaria del vertice dei cinque Paesi in corso a Johannesburg. La posizione indiana viene comunemente definita come tutto sommato contraria all’ingresso di nuovi Paesi nel club, il cui allargamento è perorato da Russia e Cina.

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Accordo sui criteri di espansione del “club” Brics

Abbiamo raggiunto un accordo sulla questione dell’espansione” del club dei Brics: “Abbiamo un documento, che abbiamo adottato, che definisce le linee guida e i principi, nonché i processi di valutazione dei Paesi che desiderano diventare membri dei Brics”: lo ha detto la ministra delle Relazioni internazionali e della Cooperazione sudafricana, Naledi Pandor, in dichiarazioni all’emittente Ubuntu Radio. “Annunci più dettagliati verranno fatti dai leader del Brics prima della conclusione del summit. Ciò è molto positivo”, si è limitata ad aggiungere Pandor come riporta un video in circolazione a margine del vertice di Johannesburg.

Xi, da parte sua, invita i Paesi Brics, che sono “una forza importante nel plasmare il panorama internazionale”, a scegliere “in modo indipendente il percorso di sviluppo”, a difendere “congiuntamente il diritto allo sviluppo” e a muoversi “insieme verso la modernizzazione, che rappresenta la direzione della società umana”, influenzando “profondamente il processo di sviluppo del mondo”. I Paesi Brics “dovrebbero essere compagni sulla strada dello sviluppo e della rivitalizzazione e opporsi al disaccoppiamento e alla rottura delle catene degli approvvigionamenti e alla coercizione economica”.

Il presidente russo Putin parlando in video conferenza ha invece voluto giustificare la guerra in Ucraina: l’intervento russo in Ucraina è stato motivato dal desiderio di “fermare la guerra di sterminio intrapresa dall’Occidente”, ha detto Vladimir Putin come riferisce la Tass.

C’è chi l’ha già definito come il vertice del Sud del mondo. Chi ha parlato in modo ancora più suggestivo di anti-G7. Sicuramente il summit dei Paesi Brics apertosi ieri a Johannesburg è il più significativo dall’inizio del conflitto in Ucraina, vedendo riuniti con la Russia quattro Paesi che non solo rifiutano di schierarsi con l’Occidente contro Mosca, ma puntano a costruire, come dice il tema dell’evento, un “multilateralismo inclusivo”. Una sfida al dominio occidentale, insomma, anche se una rottura vera e propria non è possibile, in un mondo dagli interessi interconnessi.

Oggi il giorno clou

L’apertura, oggi, del vertice vero e proprio dei cinque Paesi (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) è stata preceduta da un Business Forum in cui è intervenuto anche Vladimir Putin, sebbene in videoconferenza, vista l’impossibilità per il Sudafrica di ospitarlo a causa del mandato di arresto spiccato nei confronti del leader russo dalla Corte penale internazionale, a cui Pretoria aderisce (a differenza di Mosca e Washington).

Inevitabile che gran parte dell’attenzione fosse focalizzata proprio su di lui, che ha condannato i Paesi occidentali per quelle che ha definito le «sanzioni illegittime che calpestano tutte le norme del commercio internazionale» e per le loro politiche che a suo parere alimentano le spinte inflazionistiche. Passaggio cruciale verso un modo multilaterale è per Putin la de-dollarizzazione, un processo che a suo parere sta già prendendo piede in modo irreversibile, come starebbe a dimostrare il fatto che negli scambi commerciali tra i cinque Paesi Brics nel corso del 2022 l’uso della moneta americana è stato pari solo al 28,7% del totale. I Paesi del Brics sono “contro l’egemonia” e “le politiche neocolonialiste”, ha detto i Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del gruppo a Johannesburg. Putin ha anche ringraziato i Paesi dell’organizzazione per i loro tentativi di negoziare la pace in Ucraina, riferisce l’agenzia Tass.

Mosca e l’accordo sul grano

Il presidente russo si è anche detto pronto a tornare all’accordo per l’esportazione del grano dai porti ucraini, ma a condizione che vengano rispettate le condizioni a favore di Mosca, a partire dall’eliminazione degli ostacoli alle sue esportazioni di cereali e fertilizzanti. La colpa delle crisi alimentari nel mondo non è della Russia, ha insistito Putin, denunciando tra l’altro che solo il 3% del grano esportato grazie all’accordo è andato ai Paesi più bisognosi. E in segno di buona volontà ha annunciato che Mosca fornirà gratuitamente migliaia di tonnellate di cereali a sei Paesi africani. Un segnale, questo sì, lanciato al Sud del mondo, verso il quale la Russia intende continuare a presentarsi come alternativa ai Paesi occidentali di cui denuncia le politiche neocoloniali.

Putin ha trovato la sponda del presidente cinese Xi Jinping, che in un discorso letto dal suo ministro del Commercio, Wang Wentao, ha ribadito la volontà di «promuovere la democratizzazione delle relazioni internazionali e la multipolarità». Ma il gigante cinese, alle prese tra l’altro in questi giorni con lo spettro di una crisi che potrebbe essere scatenata dalla recessione immobiliare, sa che è meglio andare con i piedi di piombo. Anche perché con un Pil complessivo pari a circa il 26% di quello mondiale, i cinque Paesi Brics sono ancora ben lontani da quello totale del G7 e degli altri Paesi Ue.

Ucraina, necessari colloqui di pace

Sul conflitto in Ucraina, comunque, Pechino non cambia idea. «L’unica opzione praticabile» è quella dei colloqui di pace, ai quali la Cina vuole continuare a dare il suo contributo, si legge in una dichiarazione congiunta dopo un colloquio bilaterale tra Xi Jinping e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Più visionario il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva (video) , secondo il quale «un altro mondo è possibile». Per costruirlo Lula ha proposto tra l’altro di costruire una banca dei Paesi Brics «più forte del Fondo monetario internazionale (Fmi)» per garantire prestiti per lo sviluppo, e la creazione di una moneta comune, ciò su cui ha trovato l’appoggio - scontato - della sua delfina ed ex presidente brasiliana Dilma Rousseff, arrivata a Johannesburg nella veste di capo della Nuova banca di sviluppo (Nbs) dei Brics. Lula ha anche proposto l’ingresso rapido dell’Argentina nel club e una riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

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