Summit M5S, via al progetto di rifondazione. Conte accoglie l’invito: per lui un nuovo ruolo
Grillo riunisce nella capitale lo stato maggiore dei Cinque stelle. Al summit ha partecipato anche l’ex premier cui viene affidato il compito di un «progetto rifondativo»
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«Giuseppe Conte ha raccolto l’invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle. Una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di diventare punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinante da qui al 2050». È l’annuncio ufficiale, comparso in serata sul profilo Facebook del M5S, della rifondazione del movimento arrivato dopo il vertice dello stato maggiore con Beppe Grillo e l’ex premier. Una nuova fase che avrà come protagonista Conte, uscito due settimana fa da Palazzo Chigi dopo quasi mille giorni consecutivi alla guida del Paese.
Il summit decisivo per il futuro del movimento, dopo depistaggi, smentite e silenzi si è tenuto alla fine a Roma. Il luogo scelto è stato l’hotel Forum, abituale quartier generale di Grillo, a due passi dai Fori imperiali, quando il fondatore e garante si trova nella capitale. l’«Elevato» si è presentato con indosso un casco bianco da astronauta. Seguito pochi minuti dopo da Giuseppe Conte: sul tavolo c’era proprio l’ingresso e il ruolo nel Movimento dell’ex premier. La migliore carta da giocare per la rifondazione di M5S, dopo le divisioni ed espulsioni provocate dall’ingresso nella maggioranza a sostegno di Mario Draghi, terzo governo in tre anni di legislatura che vede la partecipazione pentastellata.
Il summit
All’incontro hanno preso parte anche il capo politico Vito Crimi, il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quello delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, la senatrice Paola Taverna, i deputati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Al vertice era presente anche Rocco Casalino, già portavoce di Conte a Palazzo Chigi. I primi a lasciare il “conclave” sono stati proprio Grillo e Conte: entrambi senza parlare con i giornalisti. «Bellissima giornata. Tutte le cose che non verranno pubblicate sono vere» ha scritto in tono sarcastico su twitter Grillo.
Ma il vertice, hanno fatto trapelare “fonti qualificate” subito dopo la conclusione, si è concluso «positivamente». Dopo tre ore ecco il comunicato ufficiale che segna l’ingresso di M5S in una nuova fase della sua vita cominciata il 4 ottobre 2009. «Il Movimento - si legge nel post ufficiale che sembra un piccolo manifesto in cui si richiamano alcune parole chiave dell’origine dei Cinque Stelle - sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando però su pilastri insostituibili, quei valori originari che lo hanno sempre contraddistinto: la tutela dell’ambiente, l’importanza dell’etica pubblica e della lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, la lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta».
Il ruolo di Conte
La discussione
Le ipotesi sui si è ragionato alla vigilia per rilanciare il Movimento sono state diverse: da un ruolo di Conte all’interno dell’organo collegiale a 5 appena votato su Rousseau ad una carica apicale, simile a quella del capo politico. C’è da dire che Grillo è sempre stato scettico sulla formula della leadership collegiale: per questo il garante vorrebbe affidare a Conte il ruolo di capo unico, una figura simile a quella di Di Maio prima e Crimi poi (nei panni del reggente).
Nel summit alcuni avrebbero avanzato la richiesta di affiancare al nuovo capo politico dei vice per non concentrare troppo potere nella mani di un’unica figura. E Crimi avrebbe sottolineato la necessità di non ignorare il voto della base, che ha indicato la strada di una direttorio di cinque persone al posto del capo politico, votando la modifica dello statuto in tal senso. Un compromesso potrebbe essere quello di trasformare il comitato direttivo in una sorta di segreteria politica da affiancare a Conte. Il comitato di garanzia del M5S - composto dallo stesso Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri - si tiene pronto per decidere eventuali modifiche da apportare allo statuto del Movimento.
Il depistaggio dei cronisti
Il vertice romano è stato preceduto da un piccolo giallo. Dopo la fuga di notizie sul summit che avrebbe dovuto tenersi nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, il Garante del M5S è andato su tutte le furie. E dai vertici del M5S, hanno chiuso ermeticamente qualsiasi canale di comunicazione. In mattinata diversi cronisti e fotografi si erano presentati davanti a Villa Corallina, sulla costa tirrenica del livornese. Nella villa c’era l’auto di Grillo, ma non l’ex comico sebbene il custode della residenza avesse confermato la presenza del garante. Ma Grillo, usando un’auto diversa dalla sua, era in viaggio per Roma. Direzione hotel Forum dove si è presentato con il casco da astronauta.
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