Vertice Nato a Vilnius, ecco i 5 punti da tenere d’occhio
In Lituania l’11 e 12 luglio riuniti i leader dei 31 Paesi che compongono l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, mentre la guerra della Russia in Ucraina si avvicina a raggiungere i 18 mesi
di Riccardo Barlaam
I punti chiave
4' di lettura
Martedì 11 e mercoledì 12 si riuniranno a Vilnius, in Lituania, i leader dei 31 Paesi che compongono l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, mentre la guerra della Russia in Ucraina si avvicina a raggiungere i 18 mesi. Il vertice Nato arriva in un momento cruciale del conflitto ucraino. La Nato sta cercando di sostenere Kiev con nuove munizioni - comprese le bombe a grappolo, già usate da russi e ucraini, che verranno fornite anche dagli Stati Uniti - per la sua controffensiva. Nel frattempo si cerca ancora di capire l’impatto del fallito golpe di giugno del capo del gruppo di mercenari della Wagner, Evgenij Prigozhin, sulla Russia, con il rublo che continua a perdere terreno su dollaro ed euro, segnale di debolezza dell’economia del Paese ammesso nei giorni scorsi anche dalla governatrice della banca centrale russa Elvira Nabiullina, per il calo delle esportazioni energetiche russe causato dalle sanzioni internazionali.
L’Alleanza divisa al suo interno
L’Alleanza atlantica è anche alle prese con litigi interni: i 31 paesi che compongono l’organizzazione non sono riusciti a trovare un accordo sulla sostituzione del segretario generale Jans Stoltenberg, carica prorogata per un anno. E sul no della Turchia – oggi Stoltenberg incontra Erdogan ad Ankara per questo motivo – per l’adesione della Svezia. Un altro nodo è l’apertura dei leader all’eventuale adesione dell’Ucraina. Tuttavia, i leader riuniti a Vilnius, incluso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che dell’Alleanza Atlantica è ancora la figura più potente, sono desiderosi di utilizzare l’incontro di questa settimana per segnalare che il conflitto ucraino ha rafforzato la Nato.
L’adesione della Svezia…
La Turchia contesta il supporto dato dalla Svezia agli oppositori politici curdi a cui è stato concesso asilo politico nel Paese. Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il segretario generale Stoltenberg e il primo ministro svedese Ulf Kristersson, appena rientrato da un incontro alla Casa Bianca con Biden, alla vigilia del vertice Nato: Stoccolma fa un ultimo disperato tentativo per convincere Ankara che dovrebbe essere autorizzata ad aderire alla Nato. La Turchia ha affermato che la sua opposizione deriva dalle preoccupazioni che la Svezia non stia facendo abbastanza per reprimere i gruppi separatisti curdi che Ankara considera organizzazioni terroristiche. Erdogan ha anche segnalato la sua impazienza per un incontro con Biden e ha messo sul piatto la ripresa del cammino della Turchia verso l’Unione Europea in cambio del suo ok all’ingresso della Svezia nell’Alleanza.
In serata la svolta, quando Stoltenberg ha annunciato l’accordo tra Turchia e Svezia per un rapido ingresso di Stoccolma.
…In cambio dei caccia americani
Il consigliere Jake Sullivan ha detto che si aspetta che la coppia Biden-Erdogan parli al vertice degli acquisti turchi dei caccia da combattimento americani F-16 per i suoi militari. Biden ha riconosciuto che “la Turchia sta cercando la modernizzazione degli aerei F-16” e ha suggerito di recente in una intervista alla Cnn che tale decisione potrebbe essere parte di una mossa degli Stati Uniti per rafforzare anche militarmente la vicina Grecia. Lo scambio, ok adesione Svezia alla Nato in cambio dei caccia Usa, in ogni caso non permetterebbe di ratificare l’adesione della Svezia in questo vertice. Gli alleati nutrono la speranza che le due parti possano annunciare l’accordo al vertice per superare l’impasse.
Il sostegno all’Ucraina
L’Ucraina sarà l’argomento chiave del vertice di Vilnius, con la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky. I 31 Paesi della Nato dovrebbero offrire a Kiev una promessa di sostegno a lungo termine, che mira ad approfondire i legami senza farne subito parte. Insomma una specie di adesione ma ritardata per evitare che la decisione possa attrarre a entrare altri Paesi vicini alla Russia nell’Alleanza Atlantica. Gli Stati Uniti hanno annunciato venerdì un pacchetto ulteriore di aiuti militari da 800 milioni di dollari che include anche le forniture delle bombe a grappolo, che alcuni Paesi membri della Nato hanno messo fuori legge per motivi umanitari legati all’inefficienza di questi ordigni e al fatto che restano inesplosi e una minaccia per le popolazioni anche dopo anni dal loro utilizzo.
Zelensky ha chiesto al vertice di inviare segnali chiari a sostegno del suo Paese sull’adesione, esortando gli alleati a fornire una prospettiva più concreta al di là di dichiarazioni formali secondo cui l’Ucraina, alla fine, aderirà. Diversi Paesi dell’Europa orientale spingono con l’Ucraina per un percorso più concreto, mentre Stati Uniti e Germania si concentrano sull’assistenza immediata. I leader della Nato dovrebbero anche approvare la creazione di un fondo di 500 milioni di euro all’anno in aiuti all’Ucraina per modernizzare le sue forze armate.
Spesa per la difesa
I leader della Nato a Vilnius dovrebbero firmare un nuovo impegno di spesa per la difesa permanente, pari ad “almeno” il 2% del Prodotto interno lordo di ogni Paese. L’accordo estende il precedente obiettivo ambizioso dell’Alleanza di “mirare” al 2% del Pil. Molte nazioni, tra cui Lussemburgo, Canada e Italia, devono ancora decidere di conformarsi agli obiettivi precedenti (mirare al 2% del Pil per la spesa alla difesa). Solo 11 dei 31 alleati dovrebbero raggiungere l’obiettivo di spesa del 2% del Pil quest’anno, secondo le stime pubblicate venerdì dalla Nato. Si prevede inoltre che l’alleanza approvi per la prima volta tre piani di difesa regionali dalla fine della Guerra Fredda, che spiegano in dettaglio come i Paesi difenderanno il territorio se viene attaccato dalla Russia o da gruppi terroristici. I leader sono inoltre pronti ad approvare un piano d’azione per rafforzare l’industria della difesa.
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