IL DIBATTITO SUL CASH

Via il contante, addio evasione? Diffidare delle bacchette magiche

Le risposte semplicistiche a situazioni complesse di regola sono sbagliate, generano effetti collaterali indesiderati o sono irrealizzabili

di Stefano Capaccioli

(Adobe Stock)

3' di lettura

Stefano Capaccioli è un dottore commercialista, fondatore di Coinlex, società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute e soluzioni blockchain, nonché presidente di Assob.it. È un collabotore di Econopoly, il blog del Sole 24 Ore che affronta i temi dell’economia e della finanza.

«Eliminando il contante si risolvono i problemi dell'evasione»: nuovo mantra che pare far presa sulla politica e sull'elettorato dato che viene svolta la considerazione che se tutto fosse tracciato, nessuno evaderebbe o, qualora lo facesse, tutto sarebbe facilmente ricostruibile.
Si elimina il contante e si riduce evasione, corruzione, riciclaggio e finanziamento al terrorismo.

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Gnam, tutto risolto, con un tocco di bacchetta magica: come abbiamo fatto a non pensarci prima?
Le risposte semplicistiche a situazioni complesse di regola sono sbagliate, generano effetti collaterali indesiderati o sono irrealizzabili.

L'idea che attraverso la compressione dei diritti e delle libertà individuali si possa ridurre (se non eradicare) corruzione, evasione, riciclaggio e finanziamento del terrorismo appare oltremodo banale e scorretta, ma genera emozioni che attutiscono le capacità razionali.

Correlazione contante-evasione da dimostrare
Occorre sviluppare il ragionamento evitando le scorciatoie cognitive, dato che la correlazione tra utilizzo di denaro ed evasione è tutta da dimostrare (con addirittura esempi contrari, quali quello tedesco).
Il contante è la manifestazione su supporto fisico (nella forma di banconote o metallica) del denaro e costituisce la forma più semplice di utilizzo della valuta di uno Stato, permettendo una elevata fluidità nelle transazioni, grazie alla “fiducia” (legale) che il contante porta con sé (art. 693 del CP - Rifiuto di monete aventi corso legale).

L'idea proposta è quella di porre in essere azioni al fine di eliminare l'utilizzo di contante, attraverso le più disparate misure, in primis attraverso l'abbassamento del limite all'utilizzo di denaro contante e titoli al portatore, attualmente fissato a un importo pari o superiore a tremila euro (uno dei limiti più bassi in Europa).

La necessità di un intermediario
L'eliminazione delle forme di circolazione fisica della valuta portano alla necessaria presenza di un intermediario, di una fonte fiduciaria, rappresentata dalle istituzioni finanziarie, che, ahimé, perseguono interessi privati piuttosto che pubblici.
Il contante è l'unica forma di moneta gestita dallo Stato ed è l'unica tecnologia di pagamento che permette una liquidazione immediata della transazione e l'immutabilità della stessa dato che con il passaggio delle banconote l'obbligazione si estingue.

Tutte le altre forme di manifestazione monetaria sono gestite da terze parti, con intervento necessario per validare la transazione e con l'ente pubblico che assume la veste di supervisore, ma non di garante (se non in forme limitate). Tale sistema fiduciario determina la creazione di soggetti “sistemici” che possono diventare necessari con conseguente “irresponsabilità” per l'importanza vitale nel tessuto economico / finanziario (fenomeni ben rappresentati da “too big to fail” e “too big to jail”).

L’anonimato è il diritto di cercare informazioni senza doverne rendere conto a nessuno, di fare acquisti senza essere tracciati, di impostare la propria vita e sviluppare la propria personalità

Addio anonimato
In ogni caso, le tali terze parti acquisirebbero un volume impressionante di dati e di informazioni sui comportamenti di acquisto dei propri utenti (che coincidono con i cittadini), potendo definitivamente profilare gli stessi, rimuovendo l'ultimo ostacolo che si frapponeva: l'anonimato delle transazioni finanziarie grazie all'utilizzo del contante.

Occorre ribadire che l'anonimato, ben lungi dall'essere un problema, costituisce un diritto fondamentale dell'uomo dato che è il diritto di non essere identificato in mezzo ad una moltitudine, uno scudo protettivo contro la tirannia della maggioranza e degli attacchi ad hominem.

È il diritto di cercare informazioni senza doverne rendere conto a nessuno, di fare acquisti senza essere tracciati, di impostare la propria vita e sviluppare la propria personalità senza alcuna conseguenza di qualunque genere e natura. L'anonimato quindi diventa necessario nella società dell'informazione poiché qualunque dato (acquisti compresi) viene trattenuto, ceduto ed usato per profilare tendenze e comportamenti di acquisto del consumatore, minandone in tal modo, la libertà finanziaria.

Il digital divide dimenticato
Tale intenzione di eliminare il contante viene spinta senza poi affrontare il problema del digital divide, del ritardo infrastrutturale italiano soprattutto in determinate aree, della non totale disponibilità di accesso al sistema finanziario per carenza di obbligo a contrarre (nonostante la presenza del conto di base).

Cittadini di serie A e di serie B
Occorre ben riflettere prima di consegnare definitivamente la gestione monetaria ad istituzioni finanziarie private che non perseguono obiettivi pubblici, bensì privati, con buona pace dei diritti fondamentali dell'uomo sull'altare di un'incerta quanto discutibile diretta correlazione tra utilizzo di denaro contante ed attività illegale, quanto piuttosto un'ulteriore compressione di diritti fondamentali e incremento di rischi di discriminazione anche attraverso la possibilità di rifiutare clienti, di chiudere arbitrariamente conti corrente creando, di fatto, cittadini di serie A e di serie B sulla base dell'accesso al sistema finanziario

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